Era la mattina del 25 novembre quando Dio la prese con sè...
Durante l’autunno del 1856, Mamma Margherita non esce quasi più dalla cucina. Chi vuole incontrarla la trova là. Ad ottobre, Don Bosco va come sempre ai Becchi per la Madonna del Rosario. Porta con sé i ragazzi migliori. Ma per la prima volta Mamma Margherita non ci va.
Per alcuni giorni rimane a letto mentre una tosse insistente la tormenta. Poi arriva la febbre alta. Don Bosco chiama il medico, dottor Bellingeri, e la diagnosi è: “Polmonite”.
Per i vecchi, in quegli anni, polmonite significa inesorabilmente “fine della vita”. Mamma Margherita lo sa, e chiede a Don Bosco di chiamare il suo confessore Don Borel, e di portarle il Viatico. Don Bosco fa immediatamente avvertire il fratello Giuseppe. Nel piccolo corridoio che dà nella sua stanza si ammucchiano tutti, la vogliono vedere, sentire. È una fatica per Don Bosco dire con calma che non si può, che bisogna lasciar riposare la Mamma.
Don Bosco pensa che questa sarà una gravissima perdita per l’Oratorio, e specialmente per lui. Gli ha insegnato a vivere, a essere prete, a educare i ragazzi, e tutto questo mentre andavano insieme in campagna, quando si confidava con lui alla sera, mentre all’Oratorio rimestava la polenta. Gli ha insegnato la forza di non stancarsi mai, la fiducia nella Provvidenza. Gli ha regalato, senza che lui se ne accorgesse, il suo sistema educativo che meraviglierà il mondo. È tutto condensato nella sua vita e in sei parole: “bontà dolce e forte della madre”.
Viene Don Borel a confessarla, e poi va a prendere l’Eucarestia come Viatico. Lei dice al figlio:
“Quando eri bambino, ti aiutavo io a ricevere Gesù. Ora tocca a te aiutare tua madre. Di’ le parole forte. Io le ripeterò”.
Viene dai Becchi Giuseppe, con le mani ancora sporche di terra. E lei dice in un soffio come tutte le mamme:
“Vogliatevi sempre bene”.
Dio la viene a prendere alle 3 del mattino del 25 novembre.
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