La scuola e la formazione, priorità in Italia

Occorre non farsi prendere dall'ansia, ma affrontare con realismo e coraggio i processi di cambiamento in atto, quando soprattutto appare arduo agire su un sistema pervasivo della mentalità e del costume sociale...

La scuola e la formazione, priorità in Italia

da Attualità

del 14 settembre 2010

 

         Cari studenti, genitori, dirigenti, docenti, responsabili di Associazioni professionali ed educative

         Ad apertura del nuovo anno scolastico, desidero rivolgervi il mio pensiero per dirvi che la Comunità ecclesiale è vicina a quanti sono impegnati nella formazione delle nuove generazioni e dedicano le loro energie alla loro crescita morale, spirituale, culturale e civile, nella consapevolezza di rendere un servizio fondamentale per lo sviluppo complessivo della società e per la realizzazione del bene comune.

         Da diverso tempo, la “questione educativa” è al centro dell’attenzione della Chiesa italiana e costituisce l’orizzonte entro cui prenderanno forma le scelte pastorali per i prossimi dieci anni. Appare sempre più evidente alla coscienza dell’intera comunità civile ed ecclesiale, che si tratta di una sfida decisiva per il futuro delle nuove generazioni e per la stessa vita del Paese.

         La crisi che stiamo attraversando non lascia spazio a indecisioni, in quanto investe strutturalmente non solo tutte le dimensioni della vita personale e sociale, ma anche le istituzioni: dall’etica alla politica, dalla famiglia alla scuola, alle diverse forme di aggregazione che sono chiamate a svolgere tale funzione.

         Occorre non farsi prendere dall’ansia, ma affrontare con realismo e coraggio i processi di cambiamento in atto, quando soprattutto appare arduo agire su un sistema pervasivo della mentalità e del costume sociale, che sembra perseguire la tutela di interessi particolaristici, per cui l’incontro con l’altro viene considerato più come minaccia che come risorsa per nuove relazioni e arricchimento reciproco.

         Dobbiamo continuare con fiducia a far leva, tutti insieme, su quel tessuto connettivo di umanità, socialità, accoglienza, cooperazione, che ha promosso, nel nostro territorio,il suo sviluppo sociale, civile e democratico, e ha sostenuto l’impegno di una comunità credente che ha saputo scommettere sul futuro, fondandosi saldamente sui valori evangelici e sulla prospettiva aperta verso “cieli nuovi e terra nuova”. Una dimensione “dell’oltre” carica di speranza che purtroppo si va lentamente allontanando dalla coscienza di molti, che rischiano di rimanere prigionieri del presente.

         La famiglia, le istituzioni, la scuola, l’associazionismo sono chiamati, a svolgere la loro funzione, tenendo conto di questi cambiamenti intervenuti nella società, negli stili di vita individuali e collettivi, per effettuare quelle scelte condivise che sul piano educativo offrono alle nuove generazioni esperienze concrete e significative di vita e di percorsi di accompagnamento credibili, perché basati sulla testimonianza coerente degli educatori.

         Tra le istituzioni educative, un posto particolare occupa la scuola: essa costituisce una realtà fondamentale per la formazione umana, spirituale e culturale delle nuove generazioni. Purtroppo oggi è costretta a fare i conti con uno stato di sofferenza e di difficoltà, a causa di continue riforme e controriforme, scelte spesso contraddittorie, che in questi ultimi anni hanno provocato un clima di disorientamento, di demotivazione, ma soprattutto il senso di abbandono da parte di una società che assiste in modo fatalistico al rischio dell’impoverimento dell’offerta formativa e ad una conseguente riduzione delle risorse. In effetti, nonostante le proclamazioni di principio, l’istruzione viene considerata una spesa improduttiva piuttosto che un investimento per il futuro.

         La scuola e la formazione debbono ritornare al centro dell’attenzione di tutti e costituire una priorità per le scelte di un Paese che vuole affrontare le sfide della globalizzazione e della complessità, e vuole garantire alle nuove generazioni l’indispensabile accompagnamento educativo, fornendo, nello stesso tempo, quel bagaglio essenziale di conoscenze, competenze e abilità che promuovano la partecipazione attiva e responsabile.

         Per questo appare decisivo l’impegno a ridare il giusto riconoscimento alla professione docente, alla sua funzione nella società, favorendo un clima complessivo che aiuti a ricostruire quell’aura di autorevolezza e di stima che compete a chi rivesta un ruolo educativo.

         Anche la famiglia può svolgere a questo fine, un compito importante, se non si limita a rivendicare per i figli scorciatoie, sconti e facilitazioni, ma a ricostruire un tessuto di regole, di strategie, di valori condivisi attraverso il dialogo e la corresponsabilità, per permettere ai ragazzi di raggiungere quei traguardi formativi indispensabili per svolgere la propria parte nella società.

         In particolare è urgente:

- sostenere la comunità professionale dei docenti, attraverso il potenziamento e l’incoraggiamento delle forme associative e mediante l’individuazione di momenti e luoghi di incontro per confrontare pensieri, progetti ed esperienze; riproporre l’accompagnamento educativo come strumento pedagogico fondamentale per aiutare ragazzi e giovani a crescere nel senso dell’autostima, del pensiero critico, della responsabilità, della libertà della coscienza;- coinvolgere i ragazzi e i giovani nella costruzione di percorsi e di esperienze significative: è aiutando le persone a mettersi in gioco che l’apprendimento lascia un segno nello sviluppo della persona;- costruire “alleanze educative” tra i diversi soggetti che si occupano di educazione e rafforzare il “patto di corresponsabilità” tra scuola e famiglia in particolare, istituzioni civili, sociali e religiose, associazioni presenti nel territorio.La Carta costituzionale è il comune orizzonte di riferimento : in essa infatti sono esaltati il valore della persona, il diritto all’educazione per tutti, la solidarietà, la giustizia, il superamento di tutti gli ostacoli che impediscano il pieno sviluppo di ogni soggetto.

         Nonostante le difficoltà presenti in questo momento di transizione, non possiamo lasciare le nuove generazioni in balia di se stesse, senza educatori credibili e senza valori di riferimento: bisogna che esse incontrino adulti disponibili a percorre insieme l’avventura della vita e facciano loro sperimentare il gusto di una vita buona,bella e solidale, trovando dentro la loro coscienza le mappe di orientamento verso esiti di bene, per costruire unitì la comunità degli uomini.

         Questo è l’auspicio per il nuovo anno scolastico.

         Vi sia di sostegno e di guida la Parola di Gesù, primo Maestro ed Educatore.

         Benedico di cuore il vostro impegno, le vostre fatiche e ogni vostro progetto volto al bene delle persone e della società

+ Cesare NosigliaVescovo di Vicenza

Vicenza 13 settembre 2010

mons. Cesare Nosiglia

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