Qualcuno afferma che i giovani d'oggi sono “cloni”, fotocopia di adulti poveri, sterili, senza fantasia. Può darsi! Una soluzione per sfuggire alle seduzioni della discoteca e della droga potrebbe essere quella di aiutarli a scoprire il gusto dei legami veri con le persone, il gusto del lavoro manuale, il gusto delle occupazioni che un tempo erano segno d'amore.
del 12 maggio 2007
Il dibattito era su “fede, politica e società” ma un padre di famiglia è intervenuto con foga irruente, alzando i toni e accusando la classe politica di non fa niente per salvare i giovani dalle stragi del sabato sera: oltre un migliaio ogni anno! Nessuno ha ripreso l’argomento, era fuori tema, eppure di discoteca si muore come di droga, di alcool, aggiungo di “noia mortale”, che nasconde un male di vivere o un vivere senza senso! Troppi ragazzi e ragazze, in età sempre più giovane, corrono dietro a tanti divertimenti a rischio che ruotano attorno a questo mondo, che li ingabbia e distrugge la gioia della fatica, dello studio, annullando fantasia e creando dipendenza e omologazione in basso.
 
Poveri ragazzi! Invocano originalità e sono così uguali agli altri: nel vestito, nel linguaggio, nella musica, nella banalità e volgarità, nella superficialità dei gusti e delle emozioni! Le proposte fioccate dalle scrivanie dei vari ministri, che si sono alternati negli ultimi anni, sulle scrivanie delle redazioni dei giornali o nei salotti TV sono sembrate più un buffetto sulla guancia che un vero intervento efficace. Le “mamme coraggio” non mi pare siano aumentate; quelle che si battono ancora sul campo sono forse diminuite e le loro proposte cestinate. Ma che senso ha la proposta di “lorsignori” di chiudere le discoteche ad orari “cristiani” o il palloncino anti alcool o i pullman che portano avanti e indietro i discotecari, quando noi adulti proponiamo filosofie basate sul consumo o sul nulla o vanificanti ogni norma etica in nome di pseudo-libertà?
 
La discoteca diventa mito quando mancano alternative nel tempo libero, quando non ci sono stimoli culturali e operativi, quando non si hanno criteri di giudizio sulle scelte di vita, quando Dio è scritto in minuscolo, quando ognuno può aggiungere altre pietre da tirare contro questa società che appare una moderna “adultera”, quando tradisce la cultura per l’effimero e crea idoli che non hanno niente del Dio, che Gesù Cristo è venuto a annunciarci?
 
Qualcuno afferma che i giovani d’oggi sono “cloni”, fotocopia di adulti poveri, sterili, senza fantasia. Può darsi! Una soluzione per sfuggire alle seduzioni della disko o della droga, potrebbe essere l’aiutarli a scoprire il gusto dei legami veri con le persone, il gusto del lavoro manuale, delle occupazioni che un tempo erano segno d’amore: dal preparare un pranzo al cucirsi un vestito, all’inventare giochi per divertirsi con mezzi poveri, che privilegiano la voglia di stare insieme, ai divertimenti più “nobili” quali dipingere, fotografare, danzare, fare teatro, a quelli legati alla natura come un’ascensione in montagna o una gita in barca o in mountain-bike, alle forme esigenti del volontariato, che libera dall’inutilità del vivere!
 
Tutto questo richiede fatica! Eliminarla significa eliminare la creatività e l’iniziativa, la ricerca, l’originalità. Sembra il solito discorso moralista fritto e rifritto, ma credo che dobbiamo preoccuparci quando la “noia” e la “voglia di sballo” colpiscono ragazzini e ragazzine che spesso solo nei campi estivi dell’oratorio si sentono liberi dalle cose per giocare con gli altri! All’oratorio o in campeggio ritrovano mille occasioni di amicizia e di cantare la vita, salvandola dalla monotonia! Ho scoperto forse l’acqua calda con questi miei discorsi, ma è quello che si deve assolutamente fare per dare risposte positive ai nostri ragazzini e ai nostri giovani, che spesso l’acqua la sciupano, non ascoltando i nostri consigli. Ma non è così per tutti. Forse sono i più quelli che la desiderano per purificarsi dalle scorie del banale e del vuoto!
don Vittorio Chiari
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