Definire la natura del governo Monti è operazione al tempo stesso facile e complessa. La configurazione tecnica della compagine ministeriale è infatti il dato più chiaro, che nella storia italiana ha un solo precedente, il ministero Dini formato nel gennaio 1995, con una composizione molto simile a quella attuale (alti funzionari, professori universitari, manager). Ed essa è confermata dalla totale assenza di personalità politiche, oggetto, come è noto, di discussioni e veti nelle ultime 24 ore della crisi.
del 17 novembre 2011 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) {return;} js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
 
PIERO GIARDA - RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
Laureato in economia e commercio nell'Università Cattolica di Milano nel 1962, il neoministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha studiato nelle Università di Princeton e Harvard nel periodo 1965-69. È responsabile del Laboratorio di Analisi Monetaria dell'Università Cattolica. Componente del Comitato direttivo della scuola per il dottorato in Economia e finanza delle amministrazioni pubbliche. Ha svolto attività di consulenza alla Presidenza del Consiglio e al Ministero delle Finanze. È stato Presidente della Commissione Tecnica per la Spesa pubblica presso il Ministero del Tesoro dal 1986 al 1995. È stato Sottosegretario di Stato al Ministero del Tesoro dal 1995 al 2001. Libero docente di Scienza delle finanze e diritto finanziario nel 1970. Ha insegnato all'Università Cattolica dal 1968 fino al 1976 in qualità di professore incaricato; dal 1976 al 2001 in qualità di professore ordinario di Scienza delle finanze. Ha insegnato anche alla Università degli Studi della Calabria dal 1972 al 1975 e all'Università di Harvard nel 1970. Vice-Presidente della Fondazione Milano per la Scala Presidente della Fondazione Internazionale Monte Rosa Componente del Consiglio di amministrazione del Teatro dell'Opera di Roma, Collaboratore de 'La Voce', socio di 'ASTRID' e dell'Aspen Institute. Responsabile del progetto di ricerce tra Regione Lombardia e Università Cattolica su: 'il federalismo fiscale'.
ANDREA RICCARDI - COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Se l'obiettivo era quello di premiare l'esperienza, Andrea Riccardi, neoministro alla cooperazione internazionale, è certamente l'uomo giusto al posto giusto. Fondatore della comunità di Sant'Egidio, diffusa in 73 paesi del mondo con larga presenza in Africa e America Latina, con progetti innovativi proprio nel campo della cooperazione internazionale, Riccardi gode di grande stima all'estero. Basti pensare che la rivista americana Time nel 2003 lo ha inserito nell'elenco dei 36 'eroi moderni' d'Europa, che si sono distinti per coraggio professionale e impegno umanitario. È stato uno dei pochi non politici a ricevere il prestigioso premio Carlo Magno, attribuito a chi si è distinto nella promozione di un'Europa Unita e nella diffusione di una cultura di pace e dialogo. Premio ottenuto negli anni da De Gasperi, Churchill, Ciampi e Angela Merkel.  Romano, classe 1950, professore di fama internazionale, Riccardi è ordinario di Storia Contemporanea alla Terza Università degli Studi di Roma. È uno studioso della Chiesa in Età moderna e contemporanea, ma anche del fenomeno religioso nel suo complesso. Tra le sue più recenti pubblicazioni, la biografia di Giovanni Paolo II del 2010 per le Edizioni San Paolo, tradotta in dieci lingue. Con la Comunità di Sant'Egidio, fondata insieme con un gruppo di studenti del liceo romano Virgilio, è stato sempre in prima linea per la giustizia sociale, i diritti degli ultimi, la pace, portando avanti in oltre quarant'anni di impegno numerosi progetti di sviluppo per il Sud del mondo. Ha avuto un ruolo di mediazione in diversi conflitti e ha contribuito al raggiungimento della pace in alcuni paesi, tra cui il Mozambico, il Guatemala, la Costa d'Avorio.  PIERO GNUDI - TURISMO E SPORT Grande appassionato di ciclismo, tifoso del Bologna, Piero Gnudi, ex presidente di Enel (fino allo scorso aprile) entra a far parte della squadra di Monti alla guida del ministero del Turismo e dell Sport. Bolognese, classe 1938, si è laureato in economia e commercio presso l'Università felsinea. È titolare di uno studio commercialista con sede a Bologna e ha rivestito numerose cariche all'interno di consigli di amministrazione e di collegi sindacali di importanti società italiane. Già nel 1995 aveva vissuto un'esperienza politica quando fu nominato consigliere economico del Ministro dell'Industria. Dal 1994 ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell'Iri, ricoprendovi l'incarico disovrintendere alle privatizzazioni nel 1997, presidente ed amministratore delegato nel 1999 e presidente del comitato dei liquidatori nel 2002. Membro del direttivo di Confindustria, della giunta direttiva di Assonime, del comitato esecutivo dell'Aspen Institute, consigliere di amministrazione di Unicredit. È stato Presidente del consiglio di amministrazione dell'Enel dal maggio 2002 all'aprile 2011. È stato infine Presidente di Rai Holding, Presidente Locat, Presidente Astaldi, membro del Consiglio di Amministrazione o Sindaco di Eni, Enichem, Stet, Merloni, Ferré, Beghelli, Irce. FABRIZIO BARCA - COESIONE TERRITORIALE Fabrizio Barca, neo sottosegretario alla Coesione Territoriale, è direttore generale presso il ministero dell'Economia e delle Finanze. È figlio di Luciano Barca, partigiano, deputato nelle fila del Pci, direttore dell'Unità ed economista. Fabrizio Barca è stato dirigente nel Servizio Studi della Banca d'Italia, Capo del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione e Presidente del Comitato politiche territoriali dell'Ocse. Dopo la laurea in Economia presso la Facoltà di Scienze Statistiche e Demografiche dell'Università di Roma e un Master in 'Economics' presso l'Università di Cambridge, è stato Visiting Professor presso il Mit e la Stanford University. Ha tenuto corsi universitari sulle tematiche della teoria e dell'analisi empirica dell'impresa e del controllo societario, delle politiche di sviluppo e di storia economica dell'Italia nelle Università Bocconi di Milano, Siena, Modena, Roma (Tor Vergata), Urbino e Parigi (Scienze-Po). È autore di numerosi saggi e volumi sull'impresa, sul governo societario, sul capitalismo italiano. Tra i lavori più recenti, 'Italia frenata. Paradossi e lezioni della politica per lo sviluppo', Donzelli, 2006; 'Federalismo, equità, sviluppo. I risultati delle politiche pubbliche analizzati e misurati dai Conti Pubblici Territoriali', Il Mulino, 2006 (con F. Cappiello). Nel 2009, Fabrizio Barca ha presentato in sede Ue un rapporto contenente una proposta strutturata di riforma della politica di coesione. Il Rapporto Barca ha offerto un contributo importante alla discussione sul futuro della politica di coesione, argomento di grande rilievo nel dibattito europeo. ENZO MOAVERO MILANESI - AFFARI EUROPEI Un ingresso nell'esecutivo, quello del 57enne avvocato e attualmente giudice del Tribunale di primo grado della Corte di Giustizia Ue, dato per scontato negli ultimi giorni. Moavero, che conosce bene il nuovo premier perché ne è stato capo di gabinetto ai tempi della Commissione Ue, era stato indicato quale papabile sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Un incarico che poi Monti ha deciso di affidare a AntonioCatricalà, dando però a Moavero un posto chiave in un momento in cui i rapporti con l'Unione Europea sono cruciali. Già capo di gabinetto dei commissari europei Filippo Maria Pandolfi e Mario Monti a Bruxelles e consigliere a Palazzo Chigi di Amato e Ciampi nel 1992-1993, Moavero è esperto di mercato e concorrenza, con una vita trascorsa in gran parte all'estero, dedicata al mercato e al diritto internazionale. Considerato da molti come una sorta di alter ego giuridico di Monti, il nuovo responsabile degli Affari europei - sposato e padre di tre figli - all'inizio della sua carriera è andato a Yale, dopo la laurea in legge alla Sapienza nel 1977 e un tirocinio in uno studio legale di diritto internazionale. Poi è arrivata la specializzazione al College de France di Bruges indiritto comunitario e quella in diritto internazionale, alla University of Texas, a Dallas. Nel 1993 è entrato, a meno di 30 anni, come funzionario della Direzione generale della Concorrenza della Commissione dell'allora CE, passando sei anni dopo al gabinetto del vicepresidente. In veste di consigliere dei governi Amato e Ciampi dal 1992 al 1994, è tornato spesso a Roma. Amato lo nominò poi capo del Segretariato per gli Affari Europei nell'ambito del Segretariato generale della Presidenza del Consiglio, con funzioni di coordinamento della politica economica italiana con la politica comunitaria. L'incontro con Monti risale al 1995 quando il commissario per il mercato interno, appena nominato, lo chiamò a capo del suo gabinetto. Per poi portarselo dietro anche dopo quando il professore assume la guida della Commissione alla concorrenza. Nel 2002, nel pieno del mandato di Monti alla Concorrenza, Moavero viene nominato segretario generale aggiunto della Commissione Europea. Dal 2005 al 2006 diventa direttore generale dell'Ufficio dei Consiglieri per le Politiche Europee della Commissione, per poi giurare a Lussemburgo come giudice del Tribunale di primo grado della Corte di Giustizia della Ue. Moavero appartiene a una famiglia le cui radici affondano nella storia del Lodigiano. Con avi tra gli abitanti di Cavenago d'Adda dall'anno 1460, Moavero è - si apprende da alcune fonti del territorio - diretto discendente dei Bocconi che, partendo da Cavenago, finirono poi per fondare a Milano la Rinascente prima e l'Università Bocconi poi. ANNA MARIA CANCELLIERI - INTERNI Anna Maria Cancellieri, 67 anni, romana, è sposata e ha due figli. Dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche nella capitale, ha iniziato la sua carriera a Milano negli anni '70 come responsabile della comunicazione della prefettura prima di diventare sub-commissario al comune. Prefetto in città come Vicenza, Bergamo, Catania (dove è stata anche commissario del Teatro Bellini, fino a due anni fa) e Genova (dove gestì con successo la difficile trattativa con i camalli, che minacciavano di bloccare il porto, consolidando la sua fama di esperta nel 'problem solving'), è in pensione dal 2009. È stata nominata meno di due mesi fa commissario di Parma, dopo le dimissioni del sindaco Pietro Vignali: dal 2010, per più di un anno, aveva ricoperto lo stesso ruolo a Bologna, 'traghettando' il Comune dallo scandalo che travolse Delbono fino alle elezioni vinte da Virginio Merola.GIAMPAOLO DI PAOLA - DIFESA
Un ammiraglio alla guida della Difesa. Giampaolo Di Paola, 67 anni, campano di Torre annunziata ed attuale presidente del Comitato militare della Nato, è il nuovo ministro della Difesa: l'ultima volta che un militare ha ricoperto questo incarico è stato 16 anni fa, quando il generale Domenico Corcione entrò a far parte del governo Dini, dal gennaio '95 al maggio 1996. Di Paola indossa l'uniforme da circa 48 anni. Entrato all'Accademia navale nel 1963, è stato nominato guardiamarina nel 1966. Quindi una serie di promozioni, fino a quella di ammiraglio di Squadra, il primo gennaio 1999.
È un sommergibilista. Dopo la specializzazione presso la Scuola sommergibili, infatti, dal 1968 al 1974 ha prestato servizio con vari incarichi a bordo dei sommergibili convenzionali Gazzana e Piomata. Ha poi comandato il Cappellini e il Sauro e, nel 1984-'85, anche la fregata Grecale. Dopo la promozione a capitano di vascello ha comandato la portaerei Garibaldi, negli anni 1989-90.
Si tratta di un ufficiale dalla vasta esperienza internazionale. Nel 1981 Di Paola ha frequentato il Nato Defence College a Roma; dall' '81 all' '84 ha prestato servizio a Saclant (a Norfolk, in Virginia), nel settore della pianificazione di lungo termine, come ufficiale Asw (guerra antisommergibile) e addetto al programma di guerra subacquea.
Nell'ambito dello Stato maggiore della Marina ha assunto diversi incarichi di rilievo, tra cui quello di capo del 3/o Reparto piani e operazioni (1992/94). Dal '94 al 1998 è passato allo Stato maggiore della Difesa, come capo del Reparto politica militare.
Il 30 novembre 1998 è stato nominato capo di gabinetto del ministro della Difesa, all'epoca Carlo Scognamiglio. Un incarico che ha mantenuto anche con il ministro Sergio Mattarella. Dal 26 marzo 2001 al 9 marzo 2004 Di Paola è stato Segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, e su quella poltrona è rimasto fino al 10 marzo 2004, quando è stato nominato capo di Stato Maggiore della Difesa. In questa veste ha coordinato la pianificazione di tutte le più recenti missioni internazionali dell'Italia, dall'Iraq all'Afghanistan. Ed è proprio la capacità dimostrata nel gestire queste delicate operazioni 'fuori areà - con senso pratico, ma anche la necessaria diplomazia - che gli è valsa quel consenso senza cui il 26 giugno 2008 non sarebbe stato nominato presidente del Comitato militare dell'Alleanza atlantica, posto ambito da diversi altri Paesi. L'incarico dell'ammiraglio sarebbe scaduto a fine giugno 2012, ma dovrà anticipare il rientro.
LORENZO ORNAGHI - BENI CULTURALI
Collega di Monti, Lorenzo Ornaghi, è, come il premier, anzitutto un accademico: dal 2002 guida la Cattolica di Milano ed è ora al suo terzo mandato. Lombardo, classe 1948, si è laureato in Scienze politiche nel '72 all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove ha lavorato fino all'87 come ricercatore. Nello stesso periodo è divenuto poi professore associato presso l'Università di Teramo.
Nel 1990, però, è tornato alla Cattolica di Milano ricoprendo il ruolo di titolare della cattedra di Scienza politica nella facoltà di Scienze politiche e di Storia delle dottrine politiche. Negli ultimi anni Ornaghi ha scritto volumi e saggi su riviste italiane e internazionali approfondendo il sistema politico e le lite dell'Italia, oltre che l'integrazione politico-istituzionale dell'Europa e la Costituzione europea. Ornaghi riveste, inoltre, incarichi di prestigio in enti pubblici e privati: è direttore dell'Aseri (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali); direttore della rivista Vita e pensiero; vicepresidente del quotidiano Avvenire; vicepresidente della Fondazione Vittorino Colombo di Milano; membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Policlinico Irccs di Milano; dal 2001 al 2006 è stato presidente dell'Agenzia per le Onlus. Nel 2006 il rettore ha ricevuto l'Ambrogino d'oro dal Comune di Milano. FRANCESCO PROFUMO - ISTRUZIONE Dal Cnr all'Istruzione, Università e Ricerca. Francesco Profumo, 58 anni lascerà la presidenza del Consiglio nazionale delle Ricerche assunta il 13 agosto scorso. Profumo, già rettore del Politecnico di Torino dal 2005 al 2011 rettore al Politecnico di Torino, nella scorsa primavera è stato candidato alle primarie del Pd come candidato a sindaco di Torino. Nato a Savona nel 1953. Nel 1977 si è laureato in ingegneria elettrotecnica presso il Politecnico di Torino. Dal 1978 al 1984, ha lavorato come ingegnere progettista per il Centro Ricerca e Sviluppo della Società Ansaldo a Genova. Nel 1984 si è trasferito al Dipartimento di Ingegneria elettrotecnica del Politecnico di Torino, dove è stato professore associato fino al 1995. Nel settembre 2003, Profumo diventa Preside della facoltà di Ingegneria e nell'ottobre del 2005 ricopre l'incarico di Rettore del Politecnico di Torino. È stato 'Visiting Professor' al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della University of Wisconsin - Madison (Stati Uniti) nel periodo 1986/1988, al Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Informatica della Nagasaki University (Giappone) nel periodo 1996/1997, al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Czhech Technical University di Praga (Repubblica Ceca) nel 1999 e al Dipartimento di Ingegneria Elettrica della Università di Cordoba (Argentina) nel 2004 e nel 2005.Ha pubblicato oltre 250 lavori su riviste scientifiche internazionali e sugli atti di conferenze internazionali. È revisore di diverse riviste scientifiche: Ieee Transactions on Industry Applicatons, Ieee Transactions on Industrial Electronics, Ieee Transactions on Power Electronics, Ieee Transactions on Industrial Electronics, Ieee Transactions on Magnetics, Iee Proceedings - Part B an e la rivista Epe. PAOLA SEVERINO - GIUSTIZIA La prima donna ministro della Giustizia nella storia della Repubblica italiana è uno dei più noti avvocati penalisti. 63 anni, napoletana, Paola Severino arriva al dicastero di Via Arenula con un curriculum di peso: prorettore vicario dell'Università Luiss Guido Carli, professore ordinario di diritto penale presso la stessa Università della Confindustria e, soprattutto, avvocato di clienti illustri. Ha difeso, tra gli altri, Romando Prodi nel processo sulla vendita della Cirio, il legale della Fininvest Giovanni Acampora nel processo Imi-Sir, Francesco Gaetano Caltagirone nell'inchiesta di Perugia su Enimont, Cesare Geronzi per il crac della Cirio, l'ex segretario generale del Quirinale Gaetano Gifuni nell'indagine sui fondi per la gestione della tenuta di Castelporziano. Ha lavorato nello studio di Giovanni Maria Flick prima che il professore fosse nominato Guardasigilli del governo Prodi, ha rappresentato l'Unione delle comunità ebraiche nel processo al nazista Erich Priebke, e tra le società-colosso alle quali ha dato assistenza legale ci sono Eni e Telecom. Paola Severino si è laureata in Giurisprudenza all'Università di Roma La Sapienza nel 1971. Gli inizi dellasua carriera universitaria sono al Cnr, vincitrice di una borsa di studio dal '72 al '75. Dal '75 all'87 ricopre l'incarico di assistente ordinario presso la seconda cattedra di diritto penale dell'Università La Sapienza. Poi il trasferimento all'ateneo di Perugia come professore ordinario di diritto penale commerciale alla facoltà di Economia. È titolare dell'insegnamento di diritto penale alla Scuola ufficiali carabinieri di Roma. Dal 30 luglio 1997 al 30 luglio del 2001 è stata - prima donna in assoluto anche in questo caso - vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura militare. Proprio mentre rivestiva quell'incarico ha vinto la classifica dei manager pubblici più ricchi: nel 1998 dichiarò infatti un reddito da 3,3 miliardi di vecchie lire. GIULIO TERZI DI SANT'AGATA - ESTERI Dalla prestigiosa poltrona di ambasciatore italiano a Washington alla guida della Farnesina. L'ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata, chiamato oggi a far parte della squadra dell'esecutivo di Mario Monti, sarà il nuovo capo della diplomazia italiana, succedendo a Franco Frattini. Per Terzi, il ritorno alla Farnesina da ministro rappresenta il coronamento di una lunga carriera diplomatica che lo ha visto ricoprire alcuni dei principali incarichi della diplomazia italiana. Bergamasco, classe 1946, Terzi è entrato in diplomazia nel 1973 dopo una laurea in giurisprudenza, specializzandosi indiritto internazionale. Tra i vari incarichi ricoperti quello di Console Generale a Vancouver durante l'Expo '86, dove ha promosso importanti eventi per il commercio e la cultura italiana. Nel 1987 è tornato a Roma per prestare servizio prima presso la Direzione Generale degli Affari Economici, dove si è occupato soprattutto di nuove tecnologie, e in seguito alla Direzione Generale del Personale. Il suo successivo incarico all'estero è stato a Bruxelles, dove ha ricoperto la carica di Consigliere Politico presso la Rappresentanza d'Italia presso la Nato, in un periodoparticolarmente impegnativo segnato dalla fine della guerra fredda, dalla riunificazione della Germania e dalla prima guerra del Golfo. Dal 1993 al 1998 è stato a New York presso la Rappresentanza d'Italia alle Nazioni Unite, dapprima come Primo Consigliere per gli affari politici, e successivamente come Ministro e Vice Rappresentante Permanente. Ha anche prestato servizio presso il Ministero degli Esteri a Roma come Vice Segretario Generale, Direttore Generale per la Cooperazione Politica Multilaterale e Diritti Umani e Direttore Politico, occupandosi principalmente di sicurezza internazionale e di questioni politiche, con particolare riferimento all'attività del Consiglio di Sicurezza, dell'Assemblea Generale e del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite oltre che quella di organi quali il Consiglio Europeo, la Nato, il G8 e l'Osce.  Ha assistito il ministro degli Esteri sui temi della sicurezza internazionale, in particolare relativamente ad aree geografiche quali i Balcani occidentali, il Medio Oriente, l'Afganistan, l'Africa Orientale e a tematiche come la proliferazione nucleare, il terrorismo e i diritti umani. Tra gli incarichi degli anni scorsi di particolare rilievo all'estero vi è stato quello di ambasciatore d'Italia in Israele tra il 2002 e il 2004, un periodo caratterizzato dallo scoppio della seconda Intifada, dal rafforzamento delle relazioni tra Unione europea e Israele e da un rinnovato impegno da parte delle autorità israeliane e palestinesi a sostegno della Road Map. Dal 20 agosto 2008 al 30 settembre 2009, l'Ambasciatore Terzi è stato Rappresentante Permanente d'Italia alle Nazioni Unite a New York dove ha guidato la delegazione italiana al Consiglio di Sicurezza durante l'ultimo periodo del biennio italiano come membro non permanente nel 2007-2008 concentrandosi in particolare su Afganistan, questioni umanitarie e protezione dei civili nei conflitti. Per poi essere chiamato ad ottobre 2009 alla guida dell'Ambasciata di Washington. ELSA FORNERO - WELFARE È considerata soprattutto una grande esperta di lavoro. Elsa Fornero (San Carlo Canavese, Torino, 1948), è professore Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia, Università di Torino e vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo. È Coordinatore Scientifico del CeRP (Center for Research on Pensions and Welfare Policies, Collegio Carlo Alberto), Vice Presidente della Compagnia di San Paolo, membro del Collegio Docenti del Dottorato in Scienze Economiche dell'Università di Torino e del dottorato in Social Protection Policy presso la Maastricht Graduate School of Governance (Università di Maastricht), in cui è anche docente. È, anche, componente del Nucleo di valutazione della Spesa Previdenziale, costituito presso il Ministero del Welfare, membro del comitato editoriale della Rivista Italiana degli Economisti, editorialista de Il Sole 24 Ore e membro del CdA di Buzzi Unicem. CORRADO CLINI - AMBIENTE Corrado Clini, è direttore generale del ministero dell'Ambiente dal 1990, attualmente della Direzione per lo sviluppo sostenibile, il clima e l'energia del ministero dell'Ambiente. È nato a Latina il 17 luglio 1947. Si è laureato nel 1972 in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Parma, ha conseguito nel 1975 il diploma di specializzazione in Medicina del Lavoro presso l'Università di Padova e, nel 1987, il diploma di specializzazione in Igiene e Sanità Pubblica presso l'Università di Ancona. Al ministero dell'Ambiente è arrivato 25 anni fa ed è un vero esperto del settore. Dal 1990 inizia a ricoprire ruoli internazionali: coordina il gruppo degli esperti dei Ministeri europei dell'energia e dell'ambiente che hanno predisposto il primo programma della Unione Europea sui cambiamenti climatici; guida e coordina la delegazione dell'Italia che ha negoziato la Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, approvata a Rio de Janeiro nel 1992; coordina fino al 1997 la delegazione tecnica dell'Italia che ha negoziato il Protocollo di Kyoto; nel 1995 coordina l'organizzazione della Seconda Riunione Plenaria di Intergovernmental Panel on Climate Change di Roma che approva il II° Rapporto sul Clima, che apre la strada alla approvazione del Protocollo di Kyoto. MARIO CATANIA - POLITICHE AGRICOLE  Mario Catania dal novembre 2009 è capo Dipartimento delle politiche europee e internazionali del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. Sale quindi alla guida del ministero un tecnico, al Mipaaf dal 1978. È nato a Roma nel 1952. Catania ha avuto competenze, in qualità di capo dipartimento, in materia di politiche di mercato nel settore agricolo e agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura e ha curato i rapporti con l'Unione europea nella fase di formazione e di attuazione della normativa comunitaria del Consiglio, del Parlamento e della Commissione. RENATO BALDUZZI - SALUTE
Il nuovo ministro della Salute è Renato Balduzzi, 56 anni, professore di diritto costituzionale nell'Università del Piemonte Orientale. Consigliere giuridico dei ministri della difesa (1989-1992) e della sanità (1996-2000). Capo dell'ufficio legislativo del Ministero della sanità dal 1997 al 1999; tra il 1997 e il 1999 ha presieduto la Commissione ministeriale per la riforma sanitaria. Dal maggio 2006 è consigliere giuridico del Ministro delle politiche per la famiglia. È presidente, dal febbraio 2007, dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).
 Dal 2002 al 2009 è stato presidente nazionale del Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic, già Movimento Laureati di azione cattolica) e attualmente è componente per l'Italia dello European Liaison Committee di Pax Romana-Miic (Mouvement international des intellectuels catholiques) - Icmica (International Catholic Mouvement for Intellectual and Cultural Affairs). Ha pubblicato monografie, saggi specialistici e note a sentenza in materia di fonti del diritto, diritto regionale, ordinamento delle forze armate, organizzazione sanitaria, diritti di libertà, giustizia costituzionale comparata, organi di controllo dell'Unione europea, diritto degli enti locali, drafting legislativo, biotecnologie. CORRADO PASSERA - SVILUPPO Nato a Como a fine dicembre del 1954, Passera è sposato, ha tre figli e uno in arrivo per i primi mesi del prossimo anno: due dal primo matrimonio, Luigi e Sofia, l'ultima Luce nata poco più di un anno fa dalla seconda moglie Giovanna Salza. Laurea alla Bocconi di Milano (come Monti) e un master in Business Administration alla Wharton School di Philadelphia, il neo ministro si dimostra fin dai suoi primi passi nel mondo del lavoro un enfant prodige. Inizia la carriera come manager all'Olivetti e, dopo un' esperienza in McKinsey (1980-1985), torna a Ivrea dove diventa braccio destro dell'ingegnere, presidente, amministratore delegato e direttore generale della Cir. È di quegli anni la sua prima esperienza nel mondo del credito: dall'88 al '95 è vice presidente del Credito Romagnolo. Sempre per De Benedetti, Passera sbarca nel mondo dell' editoria diventando prima direttore generale della Mondadori e poi vice presidente e amministratore delegato del Gruppo Espresso-Repubblica. In quelle vesti - è l'inizio degli anni Novanta - si trova a fronteggiare proprio Silvio Berlusconi sul lodo Mondadori. Dal 1992 al 1996 è amministratore delegato di Olivetti nel periodo della grande ristrutturazione dell'informatica e dell'avvio di Omnitel e di Infostrada nel mondo della telefonia. Lascia Ivrea nel 1996 per diventare amministratore delegato dell'Ambroveneto al fianco di Bazoli, che per la nuova banca punta su un manager con esperienze nel mondo dell'industria. Quando però va in porto l'acquisto della Cariplo, la scelta di capo azienda cade su Carlo Salvatori. Passera tenta di mettersi in proprio lanciando un progetto di banca virtuale, ma quell'idea rimane nel cassetto perché proprio in quei giorni arriva la telefonata dell'allora presidente del Consiglio, Romano Prodi che, assieme al ministro del Tesoro dell'epoca, Carlo Azeglio Ciampi, lo sceglie come l'uomo su cui puntare per risanare le disastrate Poste. Passera si rimbocca le maniche e trasforma il monolite romano prima in una Spa e poi, grazie anche al piano di impresa da lui pensato e progettato, in un'azienda pronta a fare utili. Proprio sul traguardo torna al timone di una grande banca, Intesa, che poi si unirà al Sanpaolo di Torino. Adesso la sfida politica sotto i riflettori dell'Europa e del mondo intero. ANTONIO CATRICALA' - SOTTOSEGRETARIO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO Antonio Catricalà è nato a Catanzaro, il 7 febbraio 1952. È un giurista italiano ed è Presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, incarico che ricopre dal 9 marzo 2005. Laureatosi in giurisprudenza in Roma, dove è stato allievo di Pietro Rescigno, ha in seguito vinto il concorso in magistratura ordinaria, nonché superato l'esame di abilitazione all'esercizio della professione forense. Successivamente è stato consigliere e presidente di sezione del Consiglio di Stato. Ha pubblicato anche un libro 'Lezioni di diritto civile' (Maggioli Editore, 2002) in cui riporta il contenuto delle lezioni tenute al suo corso per la preparazione al concorso in magistratura.  Quale professore a contratto nella facoltà di Giurisprudenza dell' Università degli studi di Roma Tor Vergata ha insegnato diritto privato. Attualmente insegna a contratto Diritto dei consumatori all'Università Luiss Guido Carli. Il 18 novembre 2010 è stato designato quale nuovo Presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, carica alla quale ha rinunciato nove giorni dopo.
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