Il compito di una madre non consiste soltanto nel concepire e dare alla luce un figlio, ma è nel proteggere e vegliare, nutrire ed educare, finché il nuovo essere sia in condizione di vivere da sé, con autonomia.
del 16 maggio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk'));            Maria, non ha mai smesso di seguire suo Figlio, di ascoltare le sue parole. Contemporaneamente ha ascoltato le folle che seguivano il Messia, ha ascoltato chi lo osannava, chi lo disprezzava e accusava.           Vedeva salire il livore contro la carne della sua carne, sentiva la spada che penetrava nel suo cuore. Mai nessun mortale ha attraversato una simile prova.Quale madre, vedendo il proprio figlio, prima osannato e poi buttato giù nella polvere e nel fango, non darebbe di matto?
Chi vedendo il proprio figlio deriso e disprezzato non chiederebbe giustizia?
Maria in silenzio assiste a tutto questo, non proferisce parola alcuna.
          Segue il Calvario del Figlio, sente nella sua carne ogni più piccola spina che colpisce la carne della sua carne. E’ pronta anche questa volta a ripetere il suo “SI” al Padre insieme a suo Figlio. Vedere la sconfitta di Gesù, assistere al suo fallimento getterebbe chiunque nello sconforto, Lei resta lì certa che il Padre non abbandonerà né il Figlio né la Madre. Sa che tutto ha uno scopo, che il piano di Dio non è il piano degli uomini.E’ cosciente che la missione del Figlio è un mistero che presto avrà la sua rivelazione.
Segue il Calvario, ogni colpo di frusta colpisce il suo cuore … Ogni spina penetra nel suo cuore…
          Ogni sputo colpisce anche il suo volto … La croce pesa anche sulle sue spalle…cade insieme al Figlio e con il Figlio si rialza … Ogni chiodo penetra anche le sue mani e i suoi piedi, è la sua stessa carne che viene crocifissa … Ai piedi della croce ascolta per l’ultima volta la voce del Figlio che le dice, indicando Giovanni: “Donna, ecco tuo figlio!” e poi, rivolgendosi all’Apostolo: “Ecco la tua madre!”. (Gv 19,25-27)E Maria accoglie la nuova maternità: accoglie in se tutta l’umanità.
          Diviene nuovamente madre, madre di quegli uomini che hanno ucciso suo Figlio: eppure lei li ama! Maria, riceve un altro incarico questa volta da suo Figlio … adesso è la madre dell’umanità e in qualità di madre deve prendersi cura di tutti.                    Ecco la nuova missione, tenere uniti i figli… infatti troviamo Maria con i discepoli annientati da tutto quello che era successo, scoraggiati e tristi, come se la morte di Gesù fosse la fine di tutte le loro speranze e le loro aspirazioni. Scoraggiati a tal punto, che alcuni – quelli di Emmaus – abbandonarono i compagni… Forse tutti loro ricordavano gli ultimi tre anni, la magnifica avventura che avevo intrapreso e che aveva impegnato la loro esistenza, lasciando casa, famiglia, mestiere per seguire Gesù confidando nella sua parola…per trovarsi alla fine abbandonati e delusi, con il timore, per di più, di essere oggetto di persecuzione per averlo seguito. Ecco che dopo la morte e fino alla risurrezione del Signore, la fede di Maria diventa il ponte che unisce, nel mondo che Gesù aveva abbandonato, la Passione con la Risurrezione. Intorno a Lei si raccolsero i discepoli, e Lei comincia ad essere Madre che insegna a sperare e a confidare nella promessa.          Il compito di una madre infatti, non consiste soltanto nel concepire e dare alla luce un figlio, ma è nel proteggere e vegliare, nutrire ed educare, finché il nuovo essere sia in condizione di vivere da sé, con autonomia.
          Ignoriamo quanto tempo Maria sia rimasta sulla terra dopo l’Ascensione di Gesù. La Chiesa appena nata ricevette le sue cure, ma ancora una volta la Vergine seppe nascondersi, con la stessa discrezione di sempre, per restare in secondo piano. Si trovava con i discepoli quando discese su di loro, trasformandoli, lo Spirito Santo, ed è probabile che dopo la venuta del Consolatore, non sia passato molto tempo fino al momento in cui gli angeli la condussero accanto a suo Figlio.Maria ha assolto pienamente la sua vocazione, ha realizzato pienamente il progetto che Dio aveva su di Lei.
 
PREGHIAMO:
“O Gesù, mi fermo pensoso ai piedi della croce: anch’io l’ho costruita con i miei peccati!La tua bontà, che non si difende e si lascia crocifiggere,è un mistero che mi supera e mi commuove profondamente.Signore, tu sei venuto nel mondo per me, per cercarmi,per portarmi l’abbraccio del Padre.Tu sei il Volto della bontà e della misericordia: per questo vuoi salvarmi!Dentro di me ci sono le tenebre: vieni con la tua limpida luce.Dentro di me c’è tanto egoismo: vieni con la tua sconfinata carità.Dentro di me c’è rancore e malignità: vieni con la tua mitezza e la tua umiltà.Signore, il peccatore da salvare sono io: il figlio prodigo che deve ritornare, sono io!Signore, concedimi il dono delle lacrime per ritrovare la libertà e la vita,la pace con te e la gioia in Te. Amen” (Angelo Comastri)
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