La visita del Papa ad Aquileia e Venezia in dieci frasi

La visita di due giorni che Benedetto XVI ha compiuto ad Aquileia e Venezia in questo fine settimana è diventata un importante evento di nuova evangelizzazione per il Nordest. Presentiamo le dieci frasi di maggiore impatto che il Pontefice ha pronunciato nei suoi sette interventi pubblici.

La visita del Papa ad Aquileia e Venezia in dieci frasi

da Benedetto XVI

del 09 maggio 2011

 

             La visita di due giorni che Benedetto XVI ha compiuto ad Aquileia e Venezia in questo fine settimana è diventata un importante evento di nuova evangelizzazione per il Nordest. Presentiamo le dieci frasi di maggiore impatto che il Pontefice ha pronunciato nei suoi sette interventi pubblici.           1. La missione prioritaria che il Signore vi affida oggi, rinnovati dall’incontro personale con Lui, è quella di testimoniare l’amore di Dio per l’uomo. Siete chiamati a farlo prima di tutto con le opere dell’amore e le scelte di vita in favore delle persone concrete, a partire da quelle più deboli, fragili, indifese, non autosufficienti, come i poveri, gli anziani, i malati, i disabili (All\'Assemblea del Secondo Convegno di Aquileia, 7 maggio).           2. Dalla fede vissuta con coraggio scaturisce, anche oggi come in passato, una feconda cultura fatta di amore alla vita, dal concepimento fino al suo termine naturale, di promozione della dignità della persona, di esaltazione dell’importanza della famiglia, fondata sul matrimonio fedele e aperto alla vita, di impegno per la giustizia e la solidarietà (All\'Assemblea del Secondo Convegno di Aquileia, 7 maggio).           3. In questo contesto, che in ogni caso è quello che la Provvidenza ci dona, è necessario che i cristiani, sostenuti da una 'speranza affidabile', propongano la bellezza dell’avvenimento di Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, ad ogni uomo e ad ogni donna, in un rapporto franco e sincero con i non praticanti, con i non credenti e con i credenti di altre religioni (All\'Assemblea del Secondo Convegno di Aquileia, 7 maggio).           4. Non rinnegate nulla del Vangelo in cui credete, ma state in mezzo agli altri uomini con simpatia, comunicando nel vostro stesso stile di vita quell’umanesimo che affonda le sue radici nel Cristianesimo, tesi a costruire insieme a tutti gli uomini di buona volontà una 'città' più umana, più giusta e solidale (All\'Assemblea del Secondo Convegno di Aquileia, 7 maggio).           5. [L\'ambito politico] ha più che mai bisogno di vedere persone, soprattutto giovani, capaci di edificare una 'vita buona' a favore e al servizio di tutti. A questo impegno infatti non possono sottrarsi i cristiani, che sono pellegrini verso il Cielo, ma che già vivono quaggiù un anticipo di eternità (All\'Assemblea del Secondo Convegno di Aquileia, 7 maggio).           6. Siate santi! Ponete al centro della vostra vita Cristo! Costruite su di Lui l’edificio della vostra esistenza. In Gesù troverete la forza per aprirvi agli altri e per fare di voi stessi, sul suo esempio, un dono per l’intera umanità (Messa nel Parco San Giuliano di Mestre, 8 maggio).           7. L’autentica realizzazione dell’uomo e la sua vera gioia non si trovano nel potere, nel successo, nel denaro, ma soltanto in Dio, che Gesù Cristo ci fa conoscere e ci rende vicino (All\'Assemblea ecclesiale del Patriarcato di Venezia, 8 maggio).           8. La 'santità' non vuol dire fare cose straordinarie, ma seguire ogni giorno la volontà di Dio […] Sì, ci vogliono fedeli laici affascinati dall’ideale della 'santità', per costruire una società degna dell’uomo, una civiltà dell’amore (All\'Assemblea ecclesiale del Patriarcato di Venezia, 8 maggio).           9. Si tratta di scegliere tra una città 'liquida', patria di una cultura che appare sempre più quella del relativo e dell’effimero, e una città che rinnova costantemente la sua bellezza attingendo dalle sorgenti benefiche dell’arte, del sapere, delle relazioni tra gli uomini e tra i popoli (Al mondo della cultura e dell\'economia, 8 maggio).           10. Il Vangelo è la più grande forza di trasformazione del mondo, ma non è un’utopia, né un’ideologia. Le prime generazioni cristiane lo chiamavano piuttosto la 'via', cioè il modo di vivere che Cristo ha praticato per primo e che ci invita a seguire (Al mondo della cultura e dell\'economia, 8 maggio).

 

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