Il Vangelo commentato dai giovani e dai salesiani. Prenditi un tempo di meditazione sulla Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,46-52
In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.
«Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi». È decisamente fastidioso vedere con quale bassezza e superficialità viene usata questa meravigliosa frase della volpe del Piccolo Principe! Su instagram e sui social diviene espressione d'accatto per squallidi "mi piace", scimmiottandosi persone sagge e sapienti.
L'espressione è profondissima, severa e chiara. E va mantenuta in tutta la sua forza. Invece che sguainarla in ogni occasione, dovremmo domandarci se siamo in grado di viverla in ogni occasione. C'è tanta confusione oggi... è vero ciò che dice la scienza, ciò che vedo e tocco. Ma così non c'è spazio per l'amicizia, l'onestà, la gioia, il dolore, il tradimento... In fondo so che le cose importanti della mia vita non si vedono. L'essenziale è veramente invisibile. La volpe ha ragione: ciò che nutre veramente la mia vita è invisibile. I giochi della nostra vita non si vedono. Qui si vive o si muore. Letteralmente. (Un bambino appena nato, anche se allattato e accudito, muore senza l'affetto di una mamma!)
Ma e se l'essenziale fosse una Persona? Non si vede bene che col cuore. Dio è invisibile agli occhi. Bartimeo l'ha capito bene. E ha capito la verità più profonda di quello che la volpe vuole dire: «Non si conoscono che le cose che si addomesticano». È una legge di vita. Addomesticare è una parola meravigliosa: «È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami"». Solo così si vede. Solo così si conosce. Conosci e vedi solo ciò con cui hai creato un legame. Perché, alla fine, siamo tutti un po' ciechi nel cuore. Non riusciamo a vedere l'essenziale della nostra vita: l'essenziale è Gesù.
Ma attento: Gesù non lo conoscerai se non crei un legame con Lui. Puoi essere cristiano, ma non avere un legame con Gesù; e puoi essere ateo, ma non esserti mai veramente posto il problema della fede. Bartimeo urla a Gesù. Gli implora di addomesticarlo... credere non vuol dire "so che esisti". Vuol dire: mi fido. Bartimeo dà credito a Gesù. La fede di Bartimeo è un desiderio di avere un legame con Gesù. E così Lo conosce, Lo vede. La fede rimarrà sempre tenebra se rimane una fede di "testa". La fede è un legame. La fede del cuore è un legame con Dio, nutrito di lacrime e gioia, lampi di luce e di buio.
Allora forse dovremmo smettere di sgranare lamentele o 'geniali' frasi del tipo: Beh ma Dio non lo vedo... Ma no gioia! Non lo vedrai finché non creerai un legame! Lasciamo dunque che il cuore getti via il mantello di pregiudizi e impedimenti che lo avvolgono, e inizi a impegnarsi in una cura per un legame che sia 'fede che salva'. Altrimenti la salvezza passa e tu non la vedi. Dio passa e ti terrai le tue cecità. Perché Dio lavora sempre: è un artigiano che lavora anche di notte, che passa a casa tua quando meno te lo aspetti. Ma se questo è certo, non è certo che tu te ne accorga. Vuoi rimanere a elemosinare spiccioli? O vuoi gridare a Dio di “addomesticarti”? Allora gusteremo la vera fede in Dio e di Dio. Un addomesticamento reciproco. La vista così torna. E nasce la fede; fede che vedrà anche al buio.
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