L'albero

Mentre stavo passeggiando lungo una strada sterrata -una di queste serate d’estate- i miei pensieri andavano di qua e di là tra ricordi di un'infanzia passata, persone incontrate, pensieri sul futuro, come fossero scintille che si accendono e si spengono appena le osservi. Sono momenti in cui cerco di riorganizzare qualche pensiero, di avere qualche intuizione, ma anche semplicemente di gustarmi la vita attravero i ricordi. Ecco, mentre camminavo e vivevo tutto questo, mi sono imbattuto in un albero. 

Niente di che, un albero come tanti altri, come tutti gli altri alberi che c’erano lì attorno, lungo quel viale sterrato. Eppure mi ha colpito quell’albero, mi ha acceso qualcosa. Tant’è che mi sono fermato vicino e l’ho toccato, ho sentito la ruvidezza del tronco e la morbidezza delle foglie. Ho toccato con i piedi le sue radici e osservato i frutti che stava producendo.
Un albero. E i miei pensieri si sono illuminati. 

L’albero si slancia verso l’alto, cerca la luce del sole, si nutre di essa. Mi spinge a guardare in alto. Eppure, questo slancio verso l’alto è altrettanto verso il basso, con le radici che affondano nella terra, per cercare l’acqua, per essere ben radicato nella realtà. L’albero mi riporta questa connessione terra-cielo. E dice anche a me che posso ambire al cielo solo se sono ben radicato nella terra.

L’albero, chissà quante stagioni ha passato, quanti anni avrà. Mi insegna che il tempo scorre e lascia i segni sulla mia pelle. Ci sono stagioni diverse da affrontare, ma ogni stagione porta i suoi fiori e i suoi frutti. Venti, piogge, calura, caldo e neve e ghiaccio. Quante avversità. Eppure in un ciclo di cambiamento e trasformazione mi insegna ad essere resiliente, ad affrontare tutte le difficoltà della vita sempre cercando il cielo e restando radicato alla terra.

Un albero. E mi riporta all’albero che sta al centro del giardino dell’Eden, all’Albero della Vita. All’albero che Dio sta custodendo per farci attingere ai suoi frutti in paradiso.