Come Chiesa il successo che ricerchiamo è quello spirituale, non tanto quello scenico. Vogliamo che la GMG dia un impulso alla vita di fede dei giovani del mondo intero. La Giornata di Rio, è il nostro auspicio vorrebbe essere un trampolino di lancio per i giovani una volta tornati nei loro Paesi, dove sono chiamati a testimoniare la loro fede...
Prima giornata di lavoro quella di ieri, 26 novembre, a Rio de Janeiro per i duecento delegati della pastorale giovanile di 75 paesi e 40 movimenti e aggregazioni laicali partecipanti all’incontro internazionale di preparazione alla Gmg di Rio del luglio 2013 (23-28). La mattinata ha visto gli interventi dell’arcivescovo di Rio, mons. Orani Tempesta, e del card. Stanis≈Çaw Ry≈Çko, presidente del Pontificio Consiglio per il laici (Pcpl), seguiti dalla presentazione del pellegrinaggio della Croce e dell’Icona della Gmg nelle diocesi brasiliane, con foto e testimonianze, e da una illustrazione delle caratteristiche geografiche e logistiche della città carioca.
“Le Giornate Mondiali della Gioventù, da sole, non bastano ad orientare ed educare i giovani alla fede. Esse vanno inserite ed integrate nella pastorale giovanile ordinaria attraverso un quotidiano e paziente lavoro”: ha ribadito il presidente del Pcpl, card. Stanis≈Çaw Ry≈Çko.
“Le Gmg sono parte integrante e forza propulsiva pastorale della Chiesa verso i giovani, hanno un peso importante per la loro evangelizzazione”, ha detto il cardinale rivolgendosi ai 200 delegati presenti. Tuttavia “intorno ad esse deve sempre esserci l’opera educativa di diocesi, parrocchie, movimenti e aggregazioni” perché “le Gmg vanno adeguatamente preparate se vogliono avere riscontri nella vita di fede”. Per il presidente del Pontificio Consiglio per i laici, infatti, è necessario “dare continuità all’evento nella vita di fede dei giovani, nella loro quotidianità. L’esperienza del Pontificio Consiglio per i Laici - ha affermato - conferma che negli ultimi anni i responsabili della pastorale giovanile hanno maturato la consapevolezza di questo bisogno e ciò è un segno importante. È responsabilità degli adulti e degli educatori annunciare Cristo ai giovani. Questo i giovani si aspettano. Rimettiamo Cristo al centro e aiutiamo i giovani a trovarlo nella loro vita”. L’arcivescovo di Rio, mons. Orani Tempesta, nel suo saluto ha ricordato il “Messaggio ai giovani” di Paolo VI alla fine del Concilio Vaticano II, invitando i presenti, tra cui anche molti volontari della Gmg, “a raccogliere la fiaccola della fede e a trasmetterla ai loro coetanei. Siete voi i primi missionari. Evangelizzate i vostri amici”.
Dell’organizzazione della Gmg e dei suoi contatti con le istituzioni brasiliane ha parlato, invece, il nunzio apostolico in Brasile, mons. Giovanni D’Aniello: “C’è un grande sforzo in atto qui per organizzare la Giornata mondiale della Gioventù, e una collaborazione tra la Chiesa locale e le diverse autorità a livello statale e municipale. L’obiettivo è dare la migliore accoglienza a coloro che verranno e fare in modo che la Gmg sia un successo”. “Come Chiesa - ha aggiunto il rappresentante vaticano - il successo che ricerchiamo è quello spirituale, non tanto quello scenico. Vogliamo che la Gmg dia un impulso alla vita di fede dei giovani del mondo intero. La Giornata di Rio, è il nostro auspicio, vorrebbe essere un trampolino di lancio per i giovani una volta tornati nei loro Paesi, dove sono chiamati a testimoniare la loro fede e ad impegnarsi nella società”. Con l’avvicinarsi della Gmg nel Paese sudamericano, e non solo a Rio, sale l’attesa per la visita del Pontefice: “I giovani sanno che potranno pregare con lui, magari vedendolo solo da lontano, ed è incoraggiante vedere come si stanno preparando a questo incontro. Il Brasile ha 276 diocesi ed è un Paese che aspetta il Pontefice come un padre. È un grandissimo Paese con tante sfide da affrontare anche in tema di fede, con la Chiesa e nella Chiesa queste possono essere vinte”.
Il pomeriggio è stato dedicato a fornire ai delegati tutte le informazioni tecnico-logistiche utili da conoscere, dagli alloggi al kit del pellegrino, dai ticket per cibo e trasporti al rilascio dei visti e all’assicurazione. L’argomento che ha suscitato maggiore interesse, anche per la sua delicatezza, è stato quello della sicurezza affrontato da uno dei responsabili della Segreteria Eventi speciali della Polizia Confederale, Robert Azir. “Per la Gmg stiamo allestendo il migliore scenario migliore possibile per la sicurezza agendo di concerto con il ministero della Difesa, con la polizia statale, quella civile e militare, con la polizia municipale, per un totale di 16 agenzie che agiscono insieme in forma integrata sotto un coordinamento curato dal ministero della Giustizia”. Una prova importante quella della Gmg e della visita papale che, come è stato per altri incontri ospitati nel Paese nei recenti anni, servirà a mettere a punto la macchina della sicurezza per altri grandi eventi come i Mondiali di calcio (2014) e Olimpiadi (2016). “Rio De Janeiro – ha detto Azir - non è più la città di un tempo. Oggi molte cose sono migliorate e la sicurezza è tra queste. Molte zone sono state sottratte al controllo del narcotraffico e la criminalità, statistiche alla mano, è diminuita. Vogliamo che questi grandi eventi cambino l’immagine negativa che abbiamo presso altri paesi. Stiamo lavorando nella giusta direzione. Riusciremo a dare alla Gmg una città ordinata, integrata, sicura”.
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