Indulgenza deriva da indulgere (perdonare, rimettere). L'Indulgenza plenaria è come un secondo Battesimo, in quanto rimette pienamente la pena dovuta ai peccati commessi. Chi l'acquista non ha più nulla da scontare. Se muore prima di aver contratto altri debiti con la Giustizia divina, va direttamente in Paradiso, senza passare per il Purgatorio.
del 05 giugno 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
          «La dottrina e la pratica delle indulgenze nella Chiesa sono strettamente legate agli effetti del Sacramento della Penitenza» (CCC, n. 1471). Indulgenza deriva da indulgere (perdonare, rimettere). È la remissione, cancellazione totale (Indulgenza plenaria) o parziale (Indulgenza parziale) dinanzi a Dio della pena temporale (quindi non dei peccati) dovuta ai peccati commessi e non ancora scontata dall’assoluzione e dalla penitenza.
          L’Indulgenza plenaria è come un secondo Battesimo, in quanto rimette pienamente (da cui il termine plenaria) la pena dovuta ai peccati commessi. Chi l’acquista non ha più nulla da scontare. Se muore prima di aver contratto altri debiti con la Giustizia divina, va direttamente in Paradiso, senza passare per il Purgatorio.
          La Chiesa è ministra della Redenzione e come, in base «al potere di legare e sciogliere accordatole da Gesù Cristo» (CCC, n. 1478), concede il perdono dei peccati, così accorda l’Indulgenza ai suoi figli bisognosi, a determinate condizioni, concedendo loro l’Indulgenza plenaria o parziale. A tale scopo utilizza, a nostro vantaggio, il “tesoro della Chiesa”, ossia la soddisfazione infinita ottenuta dai meriti di Gesù Cristo, della Beata Vergine Maria e di tutti i Santi. In questo modo, la Chiesa supplisce alla nostra evidente insufficienza.
          La Chiesa collega l’Indulgenza all’attuazione di certe opere penitenziali (come la preghiera, il digiuno e l’elemosina), ma la cosa principale, che deve sempre esserci, è la conversione del cuore (il distacco dal peccato, anche veniale. I peccati veniali insieme ai mortali sono la causa della pena temporale). Le opere indulgenziate sono tutte quelle riportate nel Manuale delle indulgenze.
Ricordiamo che per ottenere l’Indulgenza plenaria sono sufficienti le seguenti opere di facile attuazione:a) mezz’ora di Adorazione davanti al Santissimo Sacramento; b) mezz’ora di lettura devota della Sacra Scrittura; c) il Santo Rosario recitato in chiesa, in famiglia o in gruppo; d) la Via Crucis.Per ottenere l’Indulgenza parziale invece occorrono le seguenti opere:a) se nel compiere i propri doveri e nel sopportare le avversità della vita si innalza con umile preghiera l’anima a Dio, aggiungendo, anche solo mentalmente, una pia invocazione;b) se con spirito di fede e con animo misericordioso uno pone se stesso o i suoi beni a servizio dei fratelli che si trovano in difficoltà;c) se in spirito di penitenza uno si priva spontaneamente e con suo sacrificio di qualche cosa lecita;d) se in particolari circostanze della vita quotidiana si rende spontaneamente aperta testimonianza della propria fede davanti agli altri, anche semplicemente facendo bene in pubblico il segno della Croce.
Padre Addolorato Di Maria
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