L’universo, la natura, gli atomi, le forze fisiche e gli elettroni. Tutto ciò che studia la scienza ci parla di Dio. Oggi ci lasciamo provocare dalle parole di un grande scienziato: Guglielmo Marconi (nobel per la Fisica nel 1909)
Sono orgoglioso di essere cristiano. Credo non solo come cristiano, ma anche come scienziato. Come un dispositivo senza fili, nella preghiera lo spirito umano è in grado di inviare onde invisibili per l’eternità, onde che raggiungono il loro obiettivo di fronte a Dio. (G. Marconi)
Inventore e fisico italiano. Marconi in un primo tempo fu educato privatamente in casa, poi frequentò un istituto privato di Firenze e l'Istituto Tecnico di Livorno, ma in modo irregolare e senza mai diplomarsi. A Livorno un anziano telegrafista gli insegnò l'alfabeto Morse. Dall'età di 18 anni frequentò il laboratorio e la biblioteca dell'Istituto di Fisica dell'Università di Bologna e le lezioni di Augusto Righi, particolarmente sulla teoria elettromagnetica di J. Clerk Maxwell e sugli esperimenti di H. R. Hertz volti a verificarne la validità.
Nel 1894, ad appena vent'anni, cominciò a sperimentare numerosi dispositivi che utilizzavano le onde elettromagnetiche per inviare segnali a distanza senza l'uso di fili. Solo un anno più tardi, nel 1895, effettuò la prima trasmissione radio della storia. Si trasferì, quindi, in Inghilterra dove, nel 1896, brevettò la sua invenzione e, nel 1900, fondò la Marconi's Wireless Telegraph Co. Ltd.
Il 12 dicembre 1901, sfruttando la riflessione delle onde radio da parte della ionosfera, effettuò la prima trasmissione transatlantica dalla stazione di Poldhu, in Cornovaglia, alla collina di Signal Hill, a Terranova. Nel 1904 l'Università di Bologna gli conferì la laurea honoris causa in ingegneria e nel 1909 condivise con F. Braun il premio Nobel per la Fisica. Sempre nel 1909 effettuò il primo esperimento di diffusione mediante radiotelefonia e, in quello stesso anno, l'invio di un SOS con la radio di bordo permise il primo salvataggio marittimo dei naufraghi delle navi Florida e Republic, scontratesi nell'Atlantico. Il 14 aprile 1912, l'utilizzo della radio consentì il salvataggio di una parte dei passeggeri del Titanic, grazie ai “marconisti” del transatlantico, che continuarono a trasmettere mentre la nave affondava.
Nel 1914 fu nominato Senatore del Regno d'Italia. Nel 1919 acquistò un panfilo, che ribattezzò Elettra, come sua figlia, e che usò come casa galleggiante, laboratorio di ricerca e stazione ricevente per i suoi esperimenti. Nel 1929 ottenne il titolo di marchese e fu nominato presidente del neonato Consiglio Nazionale delle Ricerche. Quello stesso anno, all'indomani della firma dei Patti Lateranensi, Pio XI incaricò Marconi di realizzare una stazione radio all'interno del Vaticano, chiamando a dirigerla il gesuita Giuseppe Gianfranceschi, fisico e matematico. Marconi morì a Roma il 20 luglio 1937.
La madre di Marconi, Beatrice O' Brien, era protestante e, sposandosi, mise come condizione che i figli fossero educati secondo la fede protestante. Una relazione della chiesa valdese di Livorno del 30 giugno 1897 lo riporta tra i suoi membri: “Siamo lieti di annoverare, tra i componenti la chiesa, il signor Guglielmo Marconi, l'inventore del telegrafo senza fili, onore della Patria e della Chiesa”. Questo non impedì a Marconi, diversi anni dopo, di accettare l'invito di papa Pio XI a realizzare la stazione radio del Vaticano. Alle 16:20 del 12 febbraio 1931, Pio XI effettuò la prima trasmissione ufficiale in telegrafia, diffondendo le parole: “ In nomine Domini, amen ”.
«Ad ogni passo che la scienza fa, ci porta sempre nuove sorprese e risultati. Eppure la scienza è come una luce fioca di una lanterna tremolante in una foresta profonda, attraverso la quale l’umanità si sforza di trovare la sua strada verso Dio. E’ solo la fede che può portare alla luce e servire come un ponte tra l’uomo e l’Assoluto [...]. Sono orgoglioso di essere cristiano. Credo non solo come cristiano, ma anche come scienziato. Come un dispositivo senza fili, nella preghiera lo spirito umano è in grado di inviare onde invisibili per l’eternità, onde che raggiungono il loro obiettivo di fronte a Dio».
(G. Marconi, “Discorso al I° congresso della Radio Industria italiana”, Bologna 5/5/1934, e citato in S. Popov, “Why I Believe in God”, Bulgarian Ministry of Education, Science, and Culture, letter No. 92-00-910/ 12 December 1992)
«Più lavoro con i poteri della Natura, più sento la benevolenza di Dio per l’uomo, la grande verità che tutto dipende dal Creatore e Sostenitore Eterno. La cosiddetta ‘scienza’, di cui mi occupo, non è altro che l’espressione della Volontà Suprema, che mira ad avvicinare le persone tra loro al fine di aiutarli a capire meglio e a migliorare se stessi».
(citato in M.C. Marconi, “Mio Marito Guglielmo”, Rizzoli 1995, pag. 244)
«So quanto ti amo e amo la bellezza della natura – l’espressione della Volontà di Dio – dove si possono trovare i valori ideali eterni: la verità, il bello e il buono. L’unità armoniosa delle cause e delle leggi rappresenta la Verità, l’unità armoniosa delle linee, colori, suoni e idee costituisce la Bellezza, mentre l’armonia delle emozioni e la volontà costituisce il Bene, che essendo la massima espressione dell’Eterno e Supremo Creatore porta l’uomo a compimento e ci spinge a cercare la perfezione assoluta».
(G. Marconi, lettera a sua moglie Maria Cristina, 17/03/1927, citato in M.C. Marconi, “Mio Marito Guglielmo”, Rizzoli 1995, pag. 260)
«Non credere che io sia ingrato a Dio per la sua bontà e la benevolenza, alla quale devo tanto, tutto. Ma Dio mi ha dato questo amore eterno e onnipotente, e sento che Egli lo ha fatto per il mio bene e, oso credere, anche per il tuo».
(G. Marconi, lettera a sua moglie Maria Cristina, 01/04/1927, citato in M.C. Marconi, “Mio Marito Guglielmo”, Rizzoli 1995, pag. 248)
«Credo che sarebbe una grande tragedia se gli uomini perdessero la loro fede nella preghiera. Senza l’aiuto della preghiera forse avrebbero fallito, dove sono invece riusciti. Questo mi ha permesso di raggiungere quello che ho fatto, Dio ha fatto di me un semplice strumento della Sua volontà, per la rivelazione del suo potere divino».
(citato in “Another Thousand Radio Replies”, Volume 3, 1942, pag. 20-21)
«La scienza da sola non è in grado di spiegare molte cose, e soprattutto, il più grande dei misteri: il mistero della nostra esistenza. Lo credo non solo come un cattolico, ma anche come uno scienziato».
(citato in L.L. Morrow, “Some Catholic Scientists”, in My Catholic Faith: A Manual of Religion, My Mission House 1949)
Fonti:
cristianicattolici.net
disf.org
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