Lettera Aperta ai ragazzi di Genazzano:'Le vostre bestemmie sono un grido di angoscia?'. «Io, vostro vescovo, le vostre bestemmie le voglio interpretare così, solo un grido di angoscia perché non vi sentite di nessuno, perché nel cuore cercate Dio e nessuno vi aiuta a trovarlo...».
del 19 ottobre 2006
Carissimi ragazzi,
avete fatto una bravata o ci avete lanciato un grido di disperazione? Avete voluto dirci che ci siete, ma non vi abbiamo potuto vedere, capirvi, parlarvi. Avevate in cuore un’idea, una ribellione e l’avete urlata assieme, vi siete appostati come chi lancia sassi sull’autostrada e avete lanciato bestemmie sulla nostra processione. Che vi ha fatto Dio di male? Ha creato questa terra, vi ha dato la vita. Non siete contenti di vivere, di poter avere degli amici, di stare a cuore a un papà e a una mamma?
O la vostra vita vi sembra uno schifo, i vostri amici solo dei profittatori annoiati e i vostri genitori inesistenti perché hanno altro da fare che volervi bene?
O forse noi cristiani, che andiamo in chiesa e che crediamo al vangelo, non riusciamo a farvi capire quanto Dio ci ama? Ci vedete insulsi perché secondo voi anche a noi non interessa più di tanto mettere Dio al centro della nostra vita?
C’è stato uno nella storia che ha urlato a Dio il suo dolore, la sua solitudine, la sua estrema angoscia: Gesù. Dalla croce ha urlato Dio mio Dio mio perché mi hai abbandonato? Sono ridotto a uno straccio, in me non c’è nulla di umano, hanno forato le mie mani e i miei piedi, hanno contato tutte le mie ossa…
Si sentiva figlio amatissimo da suo Padre, ma noi, gli uomini, gli stavamo scagliando contro tutta la nostra cattiveria e Lui aveva in cuore una incrollabile fiducia verso di Lui. Nel momento della disperazione sapeva che Dio non lo poteva abbandonare.
Io, vostro vescovo, le vostre bestemmie le voglio interpretare così, solo un grido di angoscia perché non vi sentite di nessuno, perché nel cuore cercate Dio e nessuno vi aiuta a trovarlo, perché non c’è niente nella vostra città che vi faccia nascere nel cuore gioia e speranza, perché avete sete e vi rendete conto che è una sete che non si spegne con la birra o con l’alcool, avete bisogno di uno scatto nella vita e gli spinelli non ve lo danno, vi lasciano un’arsura ancora più insopportabile.
Vi verrò volentieri a cercare, là dove siete, per ascoltare in diretta le vostre proteste, per dirvi che non sapete che cosa state perdendo della vostra giovinezza, quanto la state rendendo infelice, mentre avete in cuore energie che possono cambiare non solo le vostre vite, ma la vostra stessa città e il mondo intero.
La vostra città è nota in tutto il mondo per la vostra bella Madonna del Buon Consiglio. Voi ora siete cresciuti e fate fatica a vedervi ancora in quel bambino delicato che con la sua manina attira a sé il volto delicatissimo di sua madre. Ma potete passare ancora da lei a farvi togliere questo sballo che avete nel cuore. Lei è addolorata della vostra rabbia, ma come tutte le mamme ha sempre fiducia e crede di più al vostro cuore che alle vostre bestemmie. 
mons. Domenico Sigalini
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