Prima abortisci e poi puoi chiedere il funerale. Finora, con il trattamento del feto dopo l'aborto alla stregua di un rifiuto da smaltire, l'ospedale non era tenuto a dare conto di dove era finito il feto, ora, invece dovrà tenere un registro. QUESTO PERCH√â IL FETO √â UNA PERSONA E COME TALE VA TRATTATA. L'ABORTO √â OMICIDIO.
del 31 gennaio 2007
In Lombardia d'ora in poi i feti sotto i 5 mesi di gestazione avranno diritto a una sepoltura a carico della famiglia o, se questa non se ne occupa, della struttura sanitaria dove è avvenuta l'interruzione volontaria di gravidanza. Previsto anche, per i genitori che ne fanno richiesta, di celebrare un funerale. Finora, i prodotti del concepimento non portati a termine venivano trattati come 'rifiuti speciali'.
 Il regolamento, che è stato preso all'unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia ed è il primo in Italia, riconosce che i feti sotto le venti settimane sono 'prodotto del concepimento' e non più scarti come un'appendicite o una parte dell'organismo asportata chirurgicamente.
 
I genitori avranno quindi la possibilità di fare il funerale al feto. La direzione sanitaria è obbligata a informare mamma e papà della possibilità di chiedere la sepoltura. La Asl rilascerà un permesso per il trasporto. In caso contrario, se ne occuperà l'ospedale che provvederà a seppellirlo in una fossa comune.
 Se poi, finora, con il trattamento del feto dopo l'aborto alla stregua di un rifiuto da smaltire, l'ospedale non era tenuto a dare conto di dove era finito il feto, ora, invece dovrà tenere un registro.
 Alcuni medici che praticano l'Interruzione volontaria di gravidanza, tuttavia, temono che questa nuova regola provochi ulteriori sensi di colpa nelle donne che già soffrono per la scelta di abortire.
 
Soddisfatto, il presidente della Regione Roberto Formigoni dichiara: “Per la prima volta in Italia si riconosce al feto il rispetto che merita”.
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