Lunedì 9 Settembre 1957

Oggi va ancora bene, ma non ho più la stessa gioia di ieri. Sono stato realmente colmato di grandi grazie e ho passato la giornata con la testa in paradiso.

Lunedì 9 Settembre 1957

da L'autore

del 07 gennaio 2010

Vivo una vita intera in due mesi

Lunedì 9 settembre

Oggi va ancora bene, ma non ho pi√π la stessa gioia di ieri. Sono stato realmente colmato di grandi grazie e ho passato la giornata con la testa in paradiso.

Ho fatto ancora dei grandi progressi nelle mie preghiere: prego senza sosta e questo mi è di tale conforto! Evidentemente la grazia mi porta in modo meraviglioso, spesso rimango a lungo a gioire del caro Gesù in un'orazione di quiete che forma le mie delizie. Da dieci giorni sono balzato con un gran passo in avanti, e voglio giungere ad amare il caro Gesù molto più di quanto lo amo ora.

Mi sento sempre ben miserabile e ho l'assoluta certezza che tutto ciò che mi viene donato è fuori proporzione con la mia nascente virtù. Nella gioia resta sempre un po' questo timore, che se il caro Gesù mi abbandonasse a me stesso, io crollerei lamentevolmente!Forse avrò ancora da vivere un periodo di abbandono, ma forse no. Se si, dovrò aggrapparmi alle mie preghiere, non cedere un dito di terreno e immagino facilmente quale tormento dovrò sopportare!

Sto vivendo tutta una vita durante questi due mesi. Ho l'impressione d'essere fuori del tempo e dello spazio, i giorni non corrispondono più a gran cosa; passano presto, e tuttavia mi sembra che siano degli anni che vivo questi momenti così preziosi. Come sono chiari tutti questi segni per me, e quanto voglio ringraziare il caro Gesù per avermeli dati!

È ormai molto tempo, già una volta Gesù mi aveva mostrato quale sarebbe stato il mio destino. Sul momento, ho pensato di avere interpretato male, ma ora mi rendo conto che quel segno mi era dato con uno scopo ben preciso: farmi sapere che occorreva mi preparassi! Buon Gesù, che è così indulgente con me! [prima conversione: cf 3 Ag].

Secondo segno e messa in guardia: a fine luglio, quando mi si è annunziato che era mancato poco che fossi giustiziato verso il 30 luglio! Questa idea mi ha fatto ricercare Dio con un po' più di zelo, e appena ho bussato alla porta del cielo, un torrente di grazie si riversava nella mia anima [Segno della seconda conversione]. Ecco tutto ciò che Gesù ha fatto per me!

Quale sorgente di amore sgorga da questo Cuore che ha tanto amato gli uomini! Così, colui che ha gustato una volta il dono di Dio [Gv 4,10], non può più amare altro che questo fuoco che lo consuma.

Non bisogna più che il caro Gesù mi lasci, nemmeno per qualche giorno. Se lo fa, mi rassegnerò, certo, ma se resta troppo a lungo partito da me, farò come quella santa suora: Figlia mia - diceva la santa di Chantal -, approfitta bene della presenza del tuo Sposo, perché verrà un giorno che lo cercherai e non lo troverai più. Che? - rispondeva la suora -. Che senso ha? Cercherei Dio e non lo troverei? Certo, se un altro, e non la mia madre, mi avesse detto una cosa simile, non la crederei affatto.

Bisognò proprio crederla. Allorché alle carezze del santo amore sopravvennero d'un tratto le tenebre, le aridità, un abbandono completo, in apparenza, la suora non sapeva più che cosa stava diventando. O santissima Vergine! - diceva un giorno con la familiarità e l'innocenza ordinarie -, permettimi di dire che se il tuo Diletto ti avesse lasciata, vorresti che ti fosse reso. Sei stata angosciata di averlo perduto per lo spazio dì tre giorni [Lc 2,48], ed è un tempo così lungo che io lo cerco senza apprenderne notizie! Ora, santissima Vergine, tu hai sempre questo caro Amore sul tuo seno; ma bisogna che io ti faccia provare in figura se è bene esserne separati. Così dicendo, prese le forbici e tagliò l'immagine di Gesù bambino che la santa Vergine teneva sul braccio destro. Mia dolce Madre - le disse allora -, perdonami se ti ho preso il Figlio tuo, mi ci hai costretta, poiché non vuoi darmelo.

In quello stesso istante fu colta da un cosi soave sentimento di compassione nel vedere l'immagine della Madre senza quella del Figlio, che, mettendosi a piangere, le disse: O Madre santa, non ho il coraggio di lasciarti più a lungo senza il tuo Bambino. E rimise l'immagine del piccolo Gesù là donde l'aveva tolta. Aveva appena finito, che la Santa Vergine le apparve e le mise tra le braccia Gesù bambino, come a sant'Antonio da Padova. Non è una delicatezza incantevole? Che miracolo gentile!

Jacques Fesch

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