Dotata di una rara capacità di empatia, annoda relazioni con tutti. Dice ciò che pensa ma senza mai urtare chicchessia, arriva perfino ad avvicinare cristiani e comunisti, diventa la sorella maggiore dei preti operai...
del 16 novembre 2017
Dotata di una rara capacità di empatia, annoda relazioni con tutti. Dice ciò che pensa ma senza mai urtare chicchessia, arriva perfino ad avvicinare cristiani e comunisti, diventa la sorella maggiore dei preti operai...
Teologi e storici sono unanimi. Madeleine Delbrêl, poetessa, assistente sociale e mistica, ha tutto della santa. E Papa Francesco – su richiesta di molti vescovi di Francia – potrebbe presto riconoscere le sue virtù e aprire la via alla sua beatificazione, dopo 29 anni di un lungo processo. «Siamo a una tappa importante», conferma il vescovo di Créteil, mons. Michel Léon Émile Santier, in un’intervista riportata da Le Parisien. «La causa è a un ottimo punto, ma non siamo ancora arrivati», gli fa eco prudentemente Anne-Marie Viry, vice-presidente dell’associazione degli Amici di Madeleine Delbrêl, incaricata di renderla nota. Per fare ciò, occorre in effetti il riconoscimento di una guarigione attribuita alla sua intercessione. Secondo la diocesi, un’inchiesta su un presunto miracolo sarebbe in corso.
Madeleine Delbrêl è nata nel 1904 a Mussidan, in Dordogne, in una famiglia cattolica non praticante. Convertita al cristianesimo a 20 anni, dopo essere stata “illuminata da Dio” nella chiesa di Saint-Dominique a Parigi, prende e va a vivere nella banlieu popolare comunista di Ivry-sur-Seine con un pugno di amiche, e là si confronta con l’ateismo marxista e non esita ad andare controcorrente per annunciare il Vangelo. Madeleine non ha voluto essere religiosa e si dichiarava “laica”. Eppure, con le sue compagne viveva un’appartenenza a Dio solo, seguendo i “consigli evangelici” di castità, povertà e obbedienza.
Quando è arrivata a Ivry, nel 1933, ha fondato una comunità di laiche, “la carità di Gesù”, che sarebbe divenuta le “Équipes Madeleine Delbrêl”. Nel 1936 conseguì il diploma di assistente sociale e potè allora cominciare a sviluppare azioni collettive che avrebbero fatto evolvere le politiche sociali dell’epoca. Tante attività volte a promuovere una cultura dell’incontro e ad andare nelle “periferie” alle quali Papa Francesco è così legato.
L’impegno di Madeleine e delle sue compagne è totale. Dotata di una rara capacità di empatia, annoda relazioni con tutti. Dice ciò che pensa ma senza mai urtare chicchessia, arriva perfino ad avvicinare cristiani e comunisti, diventa la sorella maggiore dei preti operai (153-1958). Nel 1996, nella loro lettera ai cattolici di Francia Proposer la foi dans la société actuelle [Proporre la fede nella società attuale, N.d.T.], i vescovi l’hanno presentata affianco a santa Teresa di Gesù Bambino come una figura di riferimento per il mondo attuale, tanto la profondità della loro vita di fede e il loro slancio missionario si assomigliano. Mons. Santier assicura che «Madeleine Delbrêl ha messo al cuore della sua vita Cristo e i più poveri, e questo è un distintivo di santità. Ella ha colto delle questioni che si pongono oggi, come l’evangelizzazione in un mondo segnato dalla secolarizzazione. È per questo che è così moderna e così letta. Il suo messaggio si universalizza. In effetti fino alla sua morte, nel 1964, all’età di 60 anni, Madeleine, saggista e poetessa, scrive senza sosta. A oggi sono 22 i volumi editati.
Aspettando la decisione del Papa, i visitatori continuano ad accalcarsi a centinaia sulla soglia di casa sua, in Rue Raspail a Ivry – porta che Madeleine lasciava sempre aperta a quelli che avevano fame, bisogno di un tetto, o semplicemente di ascolto. L’associazione degli Amis de Madeleine Delbrêl e la Curia desiderano far “rivivere la casa” attraverso delle attività spirituali e sociali, e attraverso una risistemazione dei luoghi in funzione di un percorso audio di meditazione e un auditorium con libreria, all’altezza della sua straordinaria reputazione – quella che fa di lei una delle grandi figure spirituali del XX secolo.
Di Isabelle Cousturie
Tratto da https://it.aleteia.org
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