Martedì 10 Settembre 1957

da L'autore

del 07 gennaio 2010

Gesù è venuto a prevenirmi

Martedì 10 settembre

Ho riletto questo mio giornale e credo che sarebbe preferibile mi fermassi e gettassi questo cencio là dove dovrebbe essere, tra le immondizie. Anche l'autore potrebbe andare a raggiungerlo senza troppa fatica. L'orgoglio traspira da tutte le pagine! Quanti bisogna, occorre ambiziosi e presuntuosi vengono ad appesantire dei pensieri già abbastanza impacciati e grevi da sé! Non parlo dello stile e degli errori d'ortografia, che sono il male minore, ma sempre mi faccio l'impressione di scrivere con autorità, senza umiltà alcuna.

Domanderò alla Santa Vergine se il tempo che spendo in questo non è tempo dedicato al diavolo. Ad ogni modo, rimetterò questo giornale a Maitre Baudet, affinchè lo dia a Pierrette. Farò promettere a Pierrette di non mostrarlo mai a chicchessia e di non parlarne. Non scrivo queste righe che per Véronique.

Stavo pensando a tutte le grazie di cui sono colmato, all'amore di Gesù per me. Io sono salvato perché Cristo vuole salvarmi. Non mi chiede che un po' di riconoscenza e di abbandono alla sua volontà.

Quattro anni fa, ero ateo e correvo alla perdizione. Dio è intervenuto. Prima ha lasciato che per un bel pezzo di tempo mi incallissi nei miei peccati fino a giungere a ciò che mi ha condotto qui, poi, dopo aver protetto la mia vita in quel tafferuglio sanguinoso, è venuto a farmisi conoscere nella solitudine della mia cella. Come è venuto? Sono io che ho placato la sua giustizia irritata, con in vocazioni reiterate? In nessun modo!

Ma al fine di poter venire a donarsi alla sua creatura, il Signore ha suscitato un avvocato de voto [Baudet], un monaco dalla carità inesauribile [Thomas], degli amici compassionevoli: e sono essi che hanno pregato per me!

Il pellegrinaggio del mio avvocato a San Giacomo di Compostella, compiuto a mia intenzione, non è certo la minore riparazione offerta per i miei peccati. Sono essi che hanno compiuto la penitenza. Io non ho più avuto da dire che: Vieni, Signore, e subito un torrente di grazie si è riversato nella mia anima.

Nel momento della prova ho evidentemente rallentato il ritmo della mia vita religiosa fino a giungere ad una stagnazione nauseante come un pantano. Sarei rimasto in questo stato sino alla fine, se il caro Gesù non avesse avuto la bontà di venire a prevenirmi che sarebbe venuto a cercarmi. E, siccome conosce le mie forze, è venuto a bloccarmi due o tre mesi prima della fine [2 conversione], in modo che io possa tener duro in questa dilazione così corta. Non è davvero Lui che realmente fa tutto il lavoro?Ho ancora il cuore tutto traboccante di amore, specialmente quando penso alla Santa Vergine. Con Lei io non temo nulla, dovessi soffrire mille morti. Ella mi protegge senza sosta, e non passo un quarto d'ora senza rivolgerle preghiere o parole di amore.

Mi raffiguro il suo Cuore immacolato tutto coronato di spine, come l'ha mostrato ai piccoli pastorelli di Fàtima, e mi sogno di toglierle tutte quelle brutte spine e di rimarginarne le ferite col posarvi sopra dei baci.

Mi ripeto pure la frase che Ella ha pronunciato rivolgendosi a Lucia: tu sforzati almeno di consolarmi. Spero proprio di consolarla anch'io. L'amo come Madre mia, e passo delle ore deliziose davanti alle sue immagini, specialmente ad una: la Vergine e il Bambino, di Raffaello.

Ho pure una devozione particolare al Sacro Cuore di Ges√π, sorgente di tutte le misericordie. Recito parecchie preghiere ogni giorno, consacrazioni e invocazioni in suo onore.

Prego anche la piccola santa Teresa e le chiedo la sua pioggia di rose. Quarta devozione, quella al Curato d'Ars. E già molto tempo che lo pregavo d'intercedere per salvare mio padre, e mi sento di nuovo portato a pregarlo. Amo anche tanto san Giuseppe, e tutti i giorni recito qualche preghiera con cui chiedo la sua protezione.

Eccomi ben circondato; e il nemico può sempre tentare di venire a turbarmi: non passerai.

Jacques Fesch