Chiamiamo cristiana la fede. Da un punto di vista formale, la sua essenza può essere così definita: la fede è un modo di esistere dell'esserci umano che, in base alla propria testimonianza non matura spontaneamente a partire dall'esserci, né per opera sua, ma a partire da ciò...
del 08 ottobre 2009
La fede cristiana
 
Chiamiamo cristiana la fede. Da un punto di vista formale, la sua essenza può essere così definita: la fede è un modo di esistere dell'esserci umano che, in base alla propria testimonianza - che appartiene per essenza a questo modo di esistere - non matura spontaneamente a partire dall’esserci, né per opera sua, ma a partire da ciò che si manifesta in e con questo modo d'esistere, cioè a partire da ciò che si crede. Per la fede «cristiana», ciò che primariamente è manifesto per la fede e soltanto per essa, e che in quanto rivelazione la fa maturare, è Cristo, il Dio crocifisso. Il rapporto tra la fede e la croce, così determinato da Cristo, è un rapporto cristiano. La crocifissione, invece, e tutto ciò che vi appartiene, è un evento storico.
 
Fede e crocifissione
 
Si «sa» di questo fatto solo nella fede. Ora, ciò che in tal modo si manifesta, per il suo specifico carattere di «sacrificio», ha la destinazione determinata di un messaggio rivolto al singolo uomo ognora effettivamente [faktisch] e storicamente esistente, non importa se contemporaneo o meno, ovvero alla comunità dei singoli raccolti in comunione. In quanto messaggio [Mitteilung], questa rivelazione non è una trasmissione di conoscenze e di eventi reali che sono accaduti o stanno per accadere, ma è ciò che consente di «prender-parte» [Teil-nehmen] all'evento che è la rivelazione stessa in quanto ciò che in essa si manifesta. Questo prender-parte, che si realizza solo nell'esistere, è pero dato in quanto tale solo come fede e attraverso la fede.
 
Fede e rigenerazione
 
La fede, dunque, si comprende solo credendoci. Il credente non conosce e non conoscerà mai la sua esistenza specifica, ad esempio sulla base di una constatazione teoretica dei suoi vissuti interiori, ma può solo «credere» a questa possibilità d'esistenza come a una possibilità della quale l'esserci che ne viene investito non è padrone, e nella quale l'esserci, diventato servo, è portato dinanzi a Dio ed è così ri-generato. L'autentico senso esistentivo della fede è dunque: fede rigenerazione.
 
(Da M. Heidegger, Fenomenologia e teologia, ora in Segnavia, tr. it. a c. di Franco Volpi, Milano, Adelphi, 1987, pp. 10-11 passim) 
 
Martin Heidegger
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