Caro maturando, buona fortuna!
Ci hai creduto davvero? Ah, già me la vedo. Le tue occhiaie si sono soffermate su questo e su chissà quanti articoli del genere: sei un maturando, o, come ti presenti tu, un disperando. Il click ossessivo è una delle patologie che ti affliggono, compagno di sventure. Cerchi soluzioni ma il web è un mare innavigabile e pieno di insidie: e se i consigli di alunnimpazziti.it fossero errati? Niente paura, ci pensa questo breve testo a salvarti dalle angosce… o forse no.
Commissione
Tua mamma ti mandava a comprare il latte: quella era una commissione. Da un paio di mesi a questa parte, “commissione” è l’inquietante candelabro a sette braccia (sette facce, in realtà) che ti insegue ovunque chiedendoti solo quello che non sai. Ma nei tuoi incubi il socratico “So di non sapere”, non migliora affatto la situazione.
Commissario
Nei candidi giorni della gioventù, il termine ti portava alla mente l’ingenua immagine del capo della polizia, un uomo grassoccio e bontempone che difendesse la città da ogni male con la pistola sempre nel fodero. In tempo d’esami, beh…quella pistola è puntata contro di te.
Portare
“Tu cosa porti?” una volta era una bella domanda a cui rispondere: “Una torta alle mele, e tu?”. Altro che prelibatezze da tè delle cinque: sei un fuscello eppure ora porti e trasporti autori che non erano esattamente pesi piuma. “Porto Saba, Ungaretti, Montale, D’Annunzio e… inviterei anche Leopardi, ma non c’è posto in macchina.”
Prova
Anche questa t’hanno rovinato! Già quella costume non ti lasciava tanto entusiasta, ma se ora con “prova” intendiamo ogni componente di questa triade di giorni dell’orrore, grazie tante! La prima e la seconda almeno hanno dei nomi, ma la terza, perché si chiama solo “Terza prova”? Tanto temuta che non può essere nominata? Cos’è, Voldemort?
Tesina
E’ ufficialmente la parola che usi più spesso, oltre a “sonno” ed “esami”. Un incubo multiforme i cui primi tentacoli sono la progettazione e la stesura su carta oppure la presentazione digitale. Poi tocca al prof leggerla. E il prof non l’approva mai.
Tracce
L’investigatore le seguiva. Lo stereo le cambiava. Ma il mondo è ingiusto: ora, tra le sette, la traccia devi sceglierla tu, scrivere almeno quattro colonne di foglio a righe ripiegato graziosamente in due parti simmetriche, pregando che il dio della dislessia non ti abbia fatto brutti scheriz. “Scherzi”, avresti dovuto leggere “scherzi”! Ti sono già partiti gli occhi, neanche il tempo.
Venditti
Antonello Venditti è come il panettone: si tir fuori una volta all’anno a uso e consumo del popolo, poi finisce e ci si rivede l’anno successivo. Notte prima degli esami è un tormentone anche perché ti tormenta dai primissimi tempi del liceo, quando gli esami non erano neanche tuoi eppure provavi un’assurda nostalgia e una lacrimazione artificiale da fare invidia ai cannoni da neve di Vancouver.
Vita
Finché c’è, dicono, c’è anche la speranza. Intanto tu, che baratti ossigeno e anidride carbonica con l’universo, non ti senti tanto sicuro di come andrà. Delle tue conoscenze ma soprattutto di quei loschi figuri là davanti che chissà chi sono, chissà che vogliono. Il disorientamento generale ti porta a rimpiangere l’asilo, quando il dogma impossibile era se il tetto delle casette fosse da colorare rosso o arancione. A questa domanda non sai rispondere, ma ricordi perfettamente dimensioni e peso del primo dente da latte caduto a Nietzsche. E se invece ti chiedessero come si colora il tetto di una casa? Niente paura, puoi sempre dire che non è in programma!
Buona fortuna, maturando!
Sabrina Sapienza
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