Missioni don Bosco: Al fianco degli indigeni

Un contesto di continua violazione dei diritti

Le etnie originarie del Mato Grosso vivono da più di un secolo in un contesto di lotte per la conservazione dei loro territori, la cui biodiversità è sempre più minacciata dalle colture intensive e il conseguente uso indiscriminato di pe­sticidi, dalla proliferazione di impianti idroelettrici di piccole e medie dimensioni nonché dall’estrazione di svariate risorse naturali da parte di proprietari terrieri, allevatori e minatori.
Creato nel 1972, quando la dittatura militare brasiliana as­sumeva come unica prospettiva sulla questione indigena l’integrazione delle minoranze etniche nella società mag­gioritaria, il Cimi è un’organizzazione legata alla Conferenza Nazionale dei Vescovi. L’ente iniziò a lavorare immediata­mente sul tema della sensibilizzazione ai diritti promuovendo grandi assemblee con i popoli autoctoni, in cui si tracciaro­no i primi contorni della lotta per la garanzia del diritto alla diversità culturale, che, dopo cinquant’anni, ancora con­tinua. I salesiani sono in Mato Grosso dalla fine dell’‘800 e attivi nel CIMI dalla fondazione.

Il progetto di sensibilizzazione e tutela

I Figli di Don Bosco ci hanno inviato un progetto che ha l’o­biettivo di contribuire al rafforzamento dei processi di auto­nomia dei popoli indigeni, sostenendo i loro diritti originari al territorio e all’identità, alla sostenibilità economica, all’i­struzione, alla salute e alle proprie forme di organizzazione, in completa adesione alle linee guida del CIMI, il Consiglio Indigenista Missionario. Il progetto è strutturato per beneficiare direttamente 80 le­ader e 5.870 persone appartenenti a 10 comunità indigene insediate nel cuore del Mato Grosso.
Articolato in diverse attività di formazione, sensibilizzazio­ne e valorizzazione, il progetto coinvolge interamente tutti i componenti delle 10 comunità, dai capivillaggio alla gente comune. L’iniziativa intende migliorare la partecipazione e l’esercizio dei diritti per le popolazioni indigene, rafforzando il tessuto sociale ed economico di queste comunità per la conservazione del proprio patrimonio naturale e culturale. 
Per coprire i costi di presenza di un leader ad un raduno indigeno nazionale servono 40 €; per sostenere le spese di partecipazione di un capovillaggio ad un corso di formazione sui temi del diritto alla salute e al territorio servono 100 €;  per l’attività di promozione culturale e agricola in uno dei 10 vil­laggi coinvolti ne servono poco più di 500 €. 
Tu, con una donazione di 40, 100 , 250 € puoi dare un contribu­to decisivo alla causa indigena! Grazie per la tua solidarietà!

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