La seconda domenica dell'Anno della Fede è stata segnata dalla canonizzazione di sette nuovi beati: Jacques Berthieu, Pedro Calungsod, Giovanni Battista Piamarta, Maria Carmen Salles y Barangueras, Marianne Cope, Kateri Tekakwitha e Anna Sch√§ffer.
Nella giornata della seconda domenica dell’Anno della Fede Benedetto XVI ha celebrato in piazza San Pietro il rito di canonizzazione di sette martiri e confessori della fede. Tra questi anche la prima santa indiana d’America, Kateri Tekakwitha. Con lei il francese Jacques Barthieu; il filippino Pedro Calugsod; l’italiano Giovanni Battista Piamarta; la spagnola Marìa del Carmen; la tedesca Madre Marianne (Barbara Cope) e la tedesca Anna Schaffer..
"La Giornata Missionaria Mondiale – ha commentato il Santo Padre - mostra lo stile dell’evangelizzatore, chiamato a testimoniare ed annunciare il messaggio cristiano conformandosi a Gesù Cristo, seguendo la sua stessa via. Questo vale sia per la missione ad gentes, sia per la nuova evangelizzazione nelle regioni di antica cristianità".
Con riferimento alle canonizzazioni, Benedetto XVI ha affermato che la “tenace professione di fede di questi sette generosi discepoli di Cristo, la loro conformazione al Figlio dell’Uomo risplende oggi in tutta la Chiesa”.
I sette nuovi santi appena proclamati «con eroico coraggio hanno speso la loro esistenza nella totale consacrazione a Dio e nel generoso servizio ai fratelli». Lo ha sottolineato il Papa nella omelia della messa successiva al rito di canonizzazione, augurandosi che la loro testimonianza rafforzi la Chiesa «nella sua missione di annunciare il Vangelo al mondo intero».
La santità nella Chiesa «ha sempre la sua sorgente nel mistero della Redenzione», ha detto ancora Benedetto XVI, «La tenace professione di fede di questi sette generosi discepoli di Cristo, la loro conformazione al Figlio dell’Uomo risplende oggi in tutta la Chiesa».
Ecco un breve profilo dei nuovi santi:
Giacomo Berthieu, sacerdote professo della Compagnia di Gesù, martire (Monlogis, Francia, 26 novembre 1838 – Ambiatibé, Madagascar, 8 giugno 1896). Nel 1875, in qualità di gesuita missionario nel Madagascar, gli viene assegnato il campo di lavoro sull’isola di Santa Maria, dove opera per sei anni. Nel 1881 i decreti emanati dal governo francese, e lo scoppio della prima guerra franco-hova (1883) lo costringono a spostarsi, fino al trasferimento nel 1891 ad Andrainarivo, centro dell’Imerina. Scoppia nel 1894 la seconda guerra dei malgasci contro la Francia: Berthieu viene catturato dagli insorti. Invitato varie volte a rinnegare la fede, si rifiuta sempre, e per questo i pagani feticisti lo uccidono.
Pedro Calungsod, catechista, martire (Ginatilan, Filippine, 1654 – Guam, Isole Marianne, 1672). E’ uno dei giovani che, partendo dalle isole Filippine per accompagnare i missionari gesuiti spagnoli, sbarcano alle Isole Ladroni, poi chiamate Marianne. Il 2 aprile 1672 il superiore della missione, il beato Diego Luis de San Vitores, e il 17enne Pedro, giungono al villaggio di Tomhom nell’isola di Guam. Lì vengono a conoscenza della nascita della figlia di Matapang, che rifiuta di battezzarla perché contrario al cristianesimo. Padre Diego, con il consenso della madre, la battezza. Quando Matapang apprende la notizia, inizia a lanciare frecce contro Pedro. Una lo raggiunge al petto, ponendo fine alla sua vita.
Maria del Monte Carmelo, fondatrice della Congregazione delle Suore concezioniste missionarie dell’Insegnamento (Vich, Barcellona, Spagna, 1848 – Madrid, Spagna, 1911). Dopo aver vissuto in un istituto religioso dal carisma educativo, le Terziarie domenicane dell’Annunziata, fonda nel 1892 a Burgos, in Spagna, le Concezioniste di San Domenico, che poi diventeranno le Concezioniste missionarie dell’Insegnamento, dedite in particolare alla formazione delle donne.
Maria Anna Cope, religiosa professa della Congregazione delle Suore del terz’Ordine di San Francesco di Syracuse (Heppenheim, Hesse, Germania, 23 gennaio 1838 – Molokai, Hawaii, Usa, 9 agosto 1918). 24enne diventa una suora del Terz’Ordine francescano di Syracuse (New York), congregazione di cui sarà Madre superiora. Morirà tra i malati di lebbra di Molokai, dopo aver operato nel lebbrosario locale per trent’anni.
Caterina Tekakwitha (Osserneon–Auriesville, New York, Usa, 1656 – Caughnawaga, Canada, 17 aprile 1680). È la prima pellerossa d’America santa. Viene sfigurata dal vaiolo. Riceve il battesimo da missionari francesi, e poi è costretta a scappare in Canada per sfuggire alle vendette dei parenti pagani. Qui vive nella preghiera. Nel «Martirologio Romano» è scritto che, devastata dalla malattia e dalle sofferenze, «offre a Dio quella purezza che quando non era ancora divenuta cristiana si era già impegnata a conservare».
Anna Schäffer (Mindelstetten, Germania, 18 febbraio 1882 – 5 ottobre 1925). Subisce un incidente nella lavanderia dove lavora, ustionandosi con acqua bollente. Risultato: inferma in un letto. Per sempre. A 21 anni. Ma il suo capezzale diventa gradualmente un punto di riferimento per tante persone che vengono da lei a chiedere consiglio: Anna sa illuminarle spiritualmente. Dove trova la forza? In Dio e nella preghiera.
A conclusione dell’omelia, Benedetto XVI ha auspicato che “la testimonianza dei nuovi Santi, della loro vita generosamente offerta per amore di Cristo, parlare oggi a tutta la Chiesa, e la loro intercessione possa rafforzarla e sostenerla nella sua missione di annunciare il Vangelo al mondo intero”.
Domenico Agasso
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