Sembra essere di 500 vittime il bilancio degli ultimi attacchi degli integralisti di Boko Haram in diversi villaggi dello stato del Borno, nel nord della Nigeria, due giorni fa.
Sembra essere di 500 vittime il bilancio degli ultimi attacchi degli integralisti di Boko Haram in diversi villaggi dello stato del Borno, nel nord della Nigeria, due giorni fa. A riferirlo sono un deputato e dei capi locali.
Queste prime notizie in arrivo dalle zone colpite dall'offensiva fondamentalista quindi delineano uno dei più letali attacchi di Boko Haram a partire dal 2009, anno di inizio dell'insurrezione islamica del gruppo terrorista qaedista.
"Sono uccisioni di massa, ma nessuno può riferire un bilancio sicuro perché le zone del massacro si trovano ancora sotto il controllo dei terroristi", ha dichiarato Peter Biye, deputato della regione. "Ci sono corpi ovunque, e alcune persone sono fuggite" ha aggiunto.
Fonti hanno riferito che le violenze sono continuate mercoledì nella regione, al confine con il Camerun, dove cibo e bestiame sono stati rubati e case sono state distrutte. "Centinaia di corpi giacciono a terra perché nessuno li può seppellire" ha dichiarato un capo di Attagara, uno dei villaggi attaccati, aggiungendo che la zona vive una "crisi umanitaria" e che è necessario aiuto per gli abitanti da parte delle organizzazioni umanitarie.
Ancora una volta l’esercito non è intervenuto.
«Un gruppo di uomini armati ci ha ordinato di entrare nel giardino di una chiesa», hanno riferito alla stampa i sopravvissuti a una carneficina avvenuta nel villaggio di Attagara. «Tutti erano vestiti con le uniformi dell’esercito regolare nigeriano ed erano a bordo di almeno 200 motociclette. Dopo averci raggruppati – continuano le testimonianze –, i terroristi hanno sparato sulla folla uccidendo più di 13 persone». I raid sono poi proseguiti nei villaggi di Goshe, Agapalawa e Aganjara.
Quest’ultima offensiva di Boko Haram ha avuto origine domenica scorsa, quando almeno 20 civili sono stati massacrati nella stessa chiesa. Sono giorni d’alta tensione che coinvolgono non solo la popolazione e i ribelli islamici, ma anche il governo e l’esercito.
Il presidente nigeriano, Goodluck Jonathan, ha infatti recentemente avviato una serie di processi contro alcuni militari accusati di aver aiutato Boko Haram. «Sono 10 i generali e 5 gli altri alti ufficiali dell’esercito trovati colpevoli da una corte marziale – confermava ieri la stampa locale –: hanno aiutato gli estremisti islamici fornendo armi e passando informazioni».
Non ci sono invece ancora risultati concreti riguardo alle oltre 200 ragazze in mano ai quaedisti dopo il sequestro, quasi due mesi fa, nella scuola di Chibok. E con il passare dei giorni le speranze per una loro liberazione sembrano svanire.
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