In don Rua la stessa dedizione ai giovani nasce dal contatto con don Bosco, è fiducia illimitata in lui. Credo che anche noi siamo chiamati a essere dei don Bosco, ma passando attraverso la mediazione di don Rua, nel senso di imitare la fiducia nel sistema educativo e nella santità di don Bosco.
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Potremmo dire che, in un certo senso, la dedizione di don Rua a don Bosco, la sua bravura nel metterne in pratica il progetto pedagogico, ha quel pregio che don Bosco non poteva avere. Don Bosco era un iniziatore ma non poteva succedere a se stesso come educatore se non attraverso la continuazione di don Rua.
 
Don Bosco avrebbe potuto essere fiero della sua geniale creatività educativa, della sua inventiva pedagogica. Don Rua non poteva avere questa fierezza, era un seguace, un esecutore; ma lo era senza sentirsi umiliato. Quello che gli interessava era la salvezza dei giovani, e perché aveva una stima illimitata in don Bosco, peraltro ben riposta e più che giustificata. Era fiero di appartenergli, aveva fiducia in lui; attribuiva a lui ogni merito del loro lavoro; lo seguiva e lo imitava con fiducia assoluta. Rinunciava a vivere a se stesso per vivere a lui. Sappiamo che non ci ha perso. E questo era in lui il suo specifico timbro della santità. C’è una santità tanto nell’inventare quanto nel seguire, quando il seguire e l’imitare sono un dono di sé per amore.
 
In don Rua la stessa dedizione ai giovani nasce dal contatto con don Bosco, è fiducia illimitata in lui. Credo che anche noi siamo chiamati a essere dei don Bosco, ma passando attraverso la mediazione di don Rua, nel senso di imitare la fiducia nel sistema educativo e nella santità di don Bosco. Anche noi siamo chiamati a fare tutto a metà con don Bosco, sia pure ringiovanendolo per mantenerlo più vivo che mai.
 
Potremo perfino dire che, in un certo senso, la fedeltà di don Rua a don Bosco ha avuto qualche pregio che il lavoro di don Bosco poteva avere proprio solo passando attraverso don Rua. Don Bosco era un iniziatore guidato dalla fede, dalla passione e dalla genialità educativa dei fondatori. Don Rua era un esecutore che non si sentiva umiliato prima di tutto perché era un santo, ma anche perché aveva una fiducia totale in don Bosco. Era fiero di appartenere a don Bosco, di rinunciare a sé per lavorare con lui e per lui, gli attribuiva ogni merito. Lo seguiva in tutto.
 
Credo che anche noi siamo chiamati a seguire don Bosco, passando attraverso la mediazione di don Rua, quella di ubbidire, di lavorare non per noi ma per coloro cui siamo e saremo mandati.
don Guido Gatti
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