L'omelia al funerale di Carmela è una lezione sull'incontro autentico. «Se si confonde l'amore con il possesso, allora ogni volta che l'altro si dimostra diverso da come si vorrebbe, si rimane delusi. Cari giovani, tenete bene aperti gli occhi».
Alle esequie della 17enne uccisa a Palermo, il cardinale Romeo ha ricordato alle migliaia di giovani presenti cosa significa amare, mettendoli in guardia dagli stereotipi che «distruggono la bellezza dell’incontro autentico»
«Se si confonde l’amore con il possesso, allora ogni volta che l’altro si dimostra diverso da come si vorrebbe, si rimane delusi. Cari giovani, tenete bene aperti gli occhi». Lo ha detto ieri l’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo, durante l’omelia dei funerali di Carmela Petrucci, uccisa venerdì scorso. Nella chiesa di Sant’Ernesto erano assiepate migliaia di persone, per dare l’ultimo saluto alla studentessa 17enne uccisa a coltellate da Samuele, ex fidanzato della sorella Lucia.
Il cardinale ha spiegato che «quando ci scontriamo con la realtà esplode il conflitto, quando non incontriamo il consenso ci troviamo sguarniti di serenità. L’incontro fra due persone è l’incontro fra due libertà. Non posso cadere nella superficialità di universi virtuali in cui di me faccio vedere solo ciò che mi conviene e pretendo dall’altro solo ciò che “mi piace”. Abbiate reale conoscenza di voi stessi e degli altri, di ciò che si è, anche nella sconfitta e nel fallimento, senza rifugiarvi in percorsi immaginari o stereotipi diffusi. Tutto questo banalizza, svende, distrugge la persona e la bellezza dell’incontro autentico». Il rischio, ha detto Romeo, è pretendere che «l’altro continui ad essere mio possesso, e così le vie più semplici ed immediate, compresi risentimento e violenza, possono essere le più battute per far valere le mie ragioni. Solo Gesù può ascoltare la nostra preghiera bagnata di lacrime e solo lui può risollevarci e ridare speranza al nostro cuore. La nostra preghiera è per Carmela per Lucia che grazie al sacrificio della sorella riprenderà a sorridere tra qualche tempo. E la nostra preghiera è per la sua famiglia, anche con il nostro silenzio rispettoso e partecipe. Ma la nostra preghiera è anche per Samuele perché possa intraprendere il cammino del pentimento».
L’INSONDABILE ABISSO DEL CUORE
«Le vittime di questa tragedia – ha aggiunto – non sono solamente Carmela e Lucia, sono state colpite le nostre famiglie, le notte relazioni, la comunità scolastica del liceo Umberto I e l’intera società. Queste tragedie ci accomunano tutti nel clima che le ha generate, c’è una radice comune quando ci volgiamo a considerare insondabile abisso del cuore umano, e nello scegliere tra il bene e il male».
«Abbiate fede in Dio – ha detto il cardinale rivolgendosi ai genitori di Carmela -. È il momento che la fede diventi preghiera, anche quel poco di fede che rimane, poca e povera. Chi non ama rimane nella morte. Odio e rancore mietono ancora vittime. Solo chi ama passa dalla morte alla vita».
MEDAGLIA AL VALOR CIVILE
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano conferirà a Carmela una medaglia al valor civile «per il suo coraggio e la sua dignità», come ha annunciato il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri.
Card. Paolo Romeo
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