San Francesco di Sales: un modello per San Giovanni Bosco, un modello pe noi. È il patrono dei giornalisti ed è detto il Santo dell'amabilità e dell'ottimismo.
del 21 gennaio 2011
 
 
La Vita di S. Francesco di Sales   
          Nacque a Sales, presso Thorens , a tre leghe da Annecy in Savoia, nel 1567. Intraprese da giovane una brillante carriera nella magistratura.              Dopo aver seguito il corso filosofico a Parigi, si laureò, con il massimo dei voti in Legge, a Padova.           Fu nominato Consigliere del parlamento di Chambery, ma rifiutò con decisione. Nel 1593 lascia tutto per diventare sacerdote, della Diocesi di Ginevra. La Città è la roccaforte del Calvinismo, evitata dal vescovo cattolico, che risiede ad Annecy. Appartiene alla Diocesi anche la regione del Chablais, tornata sotto i Savoia dopo una lunga unione al Cantone elvetico di Berna. Il duca di Savoia, volendo restaurarvi la religione cattolica, scrisse al vescovo di Ginevra. Gli unici ad offrirsi per tale compito furono Francesco ed il cugino Luigi. Ci riuscirà, ma con le fatiche di tutta una vita, dopo fallimenti ed indifferenze.               Diffonde foglietti, con sintesi della dottrina; un'idea anticipatrice, di cui terrà conto Pio XI nel 1923, proclamandolo ' Patrono dei Giornalisti '.          Lo strumento vero ed efficace di persuasione è Lui. Dedica ore ed ore ai singoli poveri quando è prete, poi quando diventa Coadiutore del vescovo Granier ed infine suo successore nel 1602. Parla in modo chiaro di Dio; la sua spiritualità indica piuttosto gli splendori della Redenzione che gli abissi della natura umana decaduta. ' Si serve bene il Signore, assicura, anche restando nella propria condizione, non occorre fuggire al mondo '.          Il vescovo di Ginevra fu anche direttore spirituale per eccellenza; per primo sostenne che la via della santità non è privilegio dei religiosi e dei sacerdoti, ma è aperta a tutti, anche ai laici e va percorsa amando Dio e il prossimo.          E quando crea l'Ordine della Visitazione con la baronessa Giovanna Francesca Frèmiot de Chantal, l'idea originale è chiamare le religiose fuori dal chiostro, nel mondo, per predicarvi la carità. Durante una grave malattia aveva stabilito che in caso di morte il suo corpo servisse ai medici per i loro studi. ' Studiare ' è la sua incessante raccomandazione al clero; l'ignoranza del prete è più funesta del peccato.          Incoraggia lo studio scrivendo e lascia opere tuttora importanti; come ' Il Trattato dell'amore di Dio' o ' Teotimo ' e la ' Introduzione alla vita devota ' o ' Filotea ', oltre ad una miniera di consigli spirituali nei volumi delle ' Lettere 'e dei ' Discorsi '.           Dalla sua penna uscirono brevi foglietti  (Les Controverses) che nottetempo affiggeva ai muri o faceva entrare nelle case. In stile ' giornalistico ' esponeva con sobrietà la dottrina cattolica e confutava gli errori. Vari furono i monasteri che lo ebbero zelante riformatore: con dolcezza e fermezza riportò il segno e lo spirito della vera Regola. Vanno segnalati gli interventi nei monasteri dei Canonici di S. Agostino ad Abbondanza in Savoia (1604), dei Benedettini di Tallores in diocesi di Lione (1609) , dell'Abbazia di Sixt  (1620). Fondò una Confraternita della Dottrina Cristiana formata da laici e come testo volle introdurre il catechismo del Bellarmino.Non volle dimenticare gli intellettuali; con Antonio Favre fondò alla maniera italiana l'Accademia Florimontana a cui diede per motto ' Flores fructusque perennes '.          Molte congregazioni religiose  si sono rifatte alla spiritualità salesiana: la fondazione di S. Giovanni Bosco (i Salesiani); le Oblate di S. Francesco di Sales della Venerabile Maria di sales Chappius e del Venerabile Brisson di Troyes.Il Di Sales non potè attuare il primitivo disegno di una congregazione religiosa di vita attiva, ma il seme gettato germogliò qualche anno dopo con la fondazione delle Suore di Carità di S. Vincenzo de' Paoli.               Tra le sue opere, citate in precedenza, il ' Trattato dell'Amor di Dio 'in dodici libri è rivolto alle anime di vita contemplativa; la ' Introduzione alla vita devota ' è rivolta a tutti, per istruire coloro che vivono nel mondo e nelle città; le ' Controversie ' trattano della verità della fede cattolica e degli errori dei Riformati; la ' Difesa dello stendardo della Croce 'del culto legittimo alla Croce in risposta al ministro Le Faye; i trattenimenti spirituali sono conversazioni familiari con le suore; scrisse infine vari opuscoli sulla vita morale ed ascetica. Tra le sue iniziative c'è pure la fondazione della Congregazione dell'Oratorio di san Filippo Neri a Thonon, approvata nel settembre 1597 dal papa Clemente VIII che lo nominò preposito. Predicò a Grenoble nel 1617 convertendo moltissimi calvinisti. predica anche a Parigi, ove il re di Francia lo vorrebbe arcivescovo.  Ma egli amava troppo la sua Sposa, la Diocesi di Ginevra. La percorse tutta, con le Visite Pastorali, come San Carlo Borromeo, e fin nel più sperduto paesino di montagna arrivò la sua voce, chiara, fresca, da gentiluomo.          Carlo Emanuele I di Savoia gli affidò missioni diplomatiche.Dovette viaggiare spesso e nel 1622 ricevette l'ordine di incontrare Luigi XIII ad Avignone. Fu costretto ad attendere il re a Lione, ove rifiutando i lussuosi appartamenti che gli venivano offerti, alloggiò nella povera camera del guardiano del Monastero della Visitazione. Un colpo apoplettico lo costrinse a letto e dopo aver ricevuto i Sacramenti ed il martirio del ' ferro ardente 'nella tempia, mentre venivano invocati i Santi Innocenti, di cui si celebrava la festa, esalò l'ultimo respiro.          Era il 28 dicembre del 1622. Aveva poco più di cinquant'anni ed era vescovo e principe di Ginevra da venti anni. Il suo corpo venne trasportato ad Annecy la mattina del 24 gennaio alla Visitazione, nel Coro della chiesa, ove c'era ad aspettarlo la Madre Chantal. Fu dichiarato Beato nel 1661. Papa Alessandro VII lo canonizza nel 1665 e la sua festa annuale si celebra nel giorno della sua traslazione ad Annecy.           Il suo cuore, lasciato al Monastero della Visitazione di Lione, fu portato a Venezia durante la Rivoluzione francese e adesso si trova alla Visitazione di Treviso. E' stato dichiarato ' Patrono minore 'della Città di Palermo il 29 gennaio 1703 dal Senato palermitano ( Cfr. Atti del Senato ).               Il sommo Pontefice Pio IX lo proclamò nel 1887 ' Dottore della Chiesa universale ' e Pio XI, nel 1923 ' Patrono di tutti gli scrittori e giornalisti cattolici '.Papa Paolo VI il 29 gennaio 1967, per il quarto centenario della nascita del Santo, pubblicò la Lettera Apostolica ' Sabaudiae Gemma '.E' detto il Santo dell'amabilità e dell'ottimismo. 
 
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