Benedetto XVI ai giovani di Taizé riuniti a Berlino: "aprite percorsi di fiducia in tutto il mondo”. Sono molteplici i messaggi indirizzati ai partecipanti all'incontro di Berlino. Benedetto XVI incoraggia i giovani ad “approfondire le sorgenti della fiducia”, ad “aprire percorsi di fiducia in tutto il mondo”.
del 29 dicembre 2011(function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk'));
Berlino, città simbolo per tutti coloro che cercano di oltrepassare muri di separazione per diffondere la fiducia, accoglierà dal 28 dicembre fino al prossimo primo gennaio oltre 30 mila giovani - provenienti da diversi Paesi - per il “Pellegrinaggio di fiducia”, il raduno animato dalla Comunità ecumenica di Taizé. Sono molteplici i messaggi indirizzati ai partecipanti all’incontro di Berlino. Benedetto XVI incoraggia i giovani ad “approfondire le sorgenti della fiducia”, ad “aprire percorsi di fiducia in tutto il mondo”.
 
“La fiducia – scrive il Papa rivolgendosi ai giovani – non è cieca ingenuità”. “Liberandovi dalla schiavitù della paura – aggiunge - questa fiducia, attinta nella vostra fede in Cristo e nella vita del Suo Spirito Santo nei vostri cuori, vi rende più lungimiranti e disponibili per rispondere alle numerose sfide e difficoltà alle quali devono far fronte gli uomini e le donne di oggi”. Nel suo messaggio, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I - ricordando che la vita è spesso paragonata ad “un cammino simile ad un pellegrinaggio” - sottolinea che “la solidarietà non deve essere unicamente lo slogan di certi partiti politici”. “Ma si tratta di una promessa che impegna la persona umana nella sua interezza”, sia sul piano dell’azione sia su quello della preghiera. Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, ricorda che il profondo impegno della solidarietà umana si radica nella Rivelazione che ci è stata fatta attraverso gli avvenimenti del Natale: “la filiazione divina di tutti gli uomini, e dunque la fratellanza fra di loro, superando ogni differenza nazionale e sociale”. Dio - scrive rivolgendosi ai giovani l’arcivescovo anglicano di Canterbury – “è con voi in ogni cosa” e “rende l’orizzonte sempre più vasto e stimolante”. Il segretario generale della Federazione luterana mondiale, Martin Junge, sottolinea che “siamo intrappolati se non abbiamo fiducia in Dio”, ma nel denaro, nei mercati e nelle nostre sole capacità. Il segretario del Consiglio ecumenico delle Chiese, Olav Fyske – Tveit – “aggiunge che il mondo è oggi pieno di incertezze”. “Le situazioni e le circostanze – osserva – possono essere difficili, ma se restiamo uniti credendo fermamente che nulla può frapporsi fra noi e l’amore di Cristo, potremo affrontare in modo risoluto queste incertezze”. In un mondo in cui c’è “sfiducia verso le istituzioni” e molte persone sono “disilluse dall’ordine stabilito” – spiega il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon – la solidarietà “è il vero fondamento per soluzioni globali”. Una solidarietà – sottolinea il presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy – legata alla persona di Gesù Cristo che sia un grado di generare “un amore concreto, inserito nella realtà del mondo”. La cancelliera della Repubblica federale tedesca, Angela Merkel, ricorda infine che a Berlino - sede dell’incontro europeo di quest’anno dei giovani organizzato dalla Comunità di Taizé - numerose vestigia “mettono in evidenza che la libertà e la democrazia non sono scontate e devono essere sempre e nuovamente vissute e vivificate”.
 
Frère Roger, fondatore della Comunità di Taizé ucciso il 16 agosto del 2005 da una squilibrata, si era recato a Berlino nel 1986. In quell’occasione, oltre sei mila giovani dell’allora Germania dell’Est parteciparono ad incontri di preghiera in due chiese, una cattolica e l’altra protestante. Quest’anno Berlino, città memore di profonde inquietudini e simbolo di nuove speranze, accoglierà migliaia di giovani che, al loro arrivo, riceveranno la lettera - intitolata “Verso una nuova solidarietà” - del priore della comunità di Taizé, frère Alois, intervistato da Amedeo Lomonaco:
 
R. – Dobbiamo cercare una motivazione più profonda per una vera solidarietà tra gli uomini. La fiducia, che spesso manca nella società, è un valore essenziale. Bisogna cercare nuovamente il modo in cui poter credere in un mondo nel quale, per i giovani, non è facile la via della fede. La fede è come la fiducia. Dobbiamo cercare proprio questo.
D. – La risposta ad ogni inquietudine risiede - come ha scritto nella sua lettera - nel far rifiorire una nuova solidarietà tra gli uomini, nelle famiglie e nelle comunità. Quali sono, oggi, le decisioni necessarie, coraggiose nel nostro tempo?
R. – Una decisione importante, oggi, sarebbe quella della condivisione. Nella nostra società esiste purtroppo la povertà e noi dobbiamo combatterla. Bisogna cercare la condivisione, anche nelle società più ricche. Oggi ci troviamo a vivere una certa povertà e non possiamo accettarla.
D. – Le difficoltà economiche sono sempre più pesanti, la complessità della società sempre più opprimente. Forse questo può essere un tempo propizio per capire che é vano riporre la fiducia nel denaro, nel mercato?
R. – Sì. Molti giovani cercano il senso della vita non soltanto nelle cose materiali, ma anche nelle relazioni, nella fiducia. La società non può vivere senza fiducia. Dobbiamo cercare un senso della vita più profondo attraverso la solidarietà ed anche attraverso la fiducia in Dio.
D. – Berlino quest’anno ospita il raduno dei giovani. Non ci sono più barriere a dividere la città, ma sono ancora molti nel mondo i muri, i pregiudizi tra popoli, nazioni e credenti di varie religioni. Come superare queste barriere?
R. – Il muro non è durato in eterno e di ciò Berlino ne gioisce. Questo ci dà coraggio per abbattere tutti gli altri muri che esistono ancora oggi.
 
Amedeo Lomonaco
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