Dio offre a Salomone ricchezze ed egli chiede Sapienza, questo è il vero Tesoro. Chi non lo sceglie perde. La preziosità del Regno è la presenza dello Spirito con i suoi infiniti doni.
del 14 luglio 2011
 
Letture:1 Re 3,5. 7-12Romani 8,20-30Matteo 13,44-52 
Tesoro nascosto
          Gesù fa uso di molti paragoni quando annuncia il Regno di Dio. Ciascuno ha un suo aspetto. Il testo che ascolteremo domenica ci insegna che il Regno dei Cieli è simile a un tesoro nascosto o come una perla preziosa o come una rete dove si scelgono i pesci migliori. Per il Regno si deve investire tutto per restare con ciò che è migliore. Per il Regno vale la pena di vendere tutto ciò che si possiede, per avere ciò che vale più di tutto quello che abbiamo. 
          Nel nostro cuore esiste sempre il desiderio di trovare un tesoro. Il tesoro del Regno, quando viene scoperto, diventa una ricerca che vale più di tutte le avventure. Paolo scrive: “mi sono privato di tutto, e tutto considero come spazzatura al fine di guadagnare Cristo e essere ritrovato in Lui” (Fil 3, 8). Salomone chiede a Dio la sapienza mentre gli erano state offerte tutte le ricchezze. Con essa però egli ha tutte le altre ricchezze. E’ come disse Gesù: “ cercate prima il Regno dei Cieli e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù” (Mt 6,33). Noi restiamo, invece, con le piccole soddisfazioni che ci fanno perdere però la soddisfazione totale. Le persone che hanno fatto tanto per il Regno di Dio e per il bene dell’umanità, lo hanno fatto perché hanno scoperto il tesoro che vale più della vita. Coloro che non lo scelgono sono come quelli della parabola, come i pesci che vengono separati e gettati fuori. 
          La scelta che facciamo mette nella mani di Dio il nostro futuro. Se non lo chiediamo, Dio rispetta ma sempre offre la sua grazia redentrice. Coloro che invece accolgono il Regno diventano “apostolo” - inviati di Dio - per annunciare le sue ricchezze. La testimonianza più grande è la gioia di averlo incontrato e aver dato la vita per esso. Il Salmo ci fa pregare dicendo che i comandamenti di Dio valgono più di milioni in oro e in argento. Essi sono la migliore eredità (S. 118). La preziosità del Regno è la presenza dello Spirito. Egli costituisce la Ricchezza – Dono dato da Dio. La Sapienza di Dio è lo Spirito Santo che ci è dato in abbondanza con i suoi infiniti doni e non solamente i sette doni menzionati usualmente. 
Cose antiche e cose nuove
          Gesù afferma che quelli che conoscono bene l’Antico Testamento e accolgono il Regno, sapranno usare l’ Antico in quello che indica e chiarisce il valore del tesoro del Regno. Sanno cercare nell’Antico ciò che fiorisce nel Nuovo.Vedono in Gesù la realizzazione delle promesse. Nel tesoro ci sono sempre cose nuove. Qui subentra la questione della crescita della rivelazione. La rivelazione non ha niente da mostrarci ancora. Ma abbiamo molto da imparare, approfondire e gustare di questa fonte sempre nuova. Ci sono sempre nuove conquiste che il Regno ci propone. Non possiamo restare ai tempi storici della Chiesa, ma vivere il dinamismo del Regno. Il Regno è come un albero: il suo nucleo non muta. Ma se non esistono rami nuovi, l’albero non cresce, anzi muore.
Essere a immagine del Figlio
          Chi accoglie il Regno è immagine del Figlio benedetto di Dio. È una icona, cioè una presenza della verità. L’incontro del tesoro non è solo un arricchimento personale di doni spirituali, ma è un dono maggiore che va al di là della filiazione Divina, ci fa immagine del Figlio, come il Figlio è immagine del Padre (Col. 1,15) e sua Manifestazione. La vita cristiana non è fare cose spirituali. Ma essere una nuova creatura davanti a Dio. Siamo assimilati al Figlio, per essere perfetti figli di Dio (Fil 3,21), nella divinizzazione. Nella Messa celebriamo la presenza del Regno operante dentro di noi. In ogni Eucaristia siamo interrogati sulla nostra vita nel Regno. La Messa non è un obbligo, ma un piacere che Dio ci dà di viverlo.
Luiz Carlos de Oliveira
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