Omelia: Il Signore è nostro aiuto

Nel Vangelo di questa domenica ci viene presentata la figura della donna cananea che chiede a Gesù di guarire la sua figlia affetta da possessione diabolica. E' uno dei testi più significativi del Vangelo per una pluralità di messaggi che Gesù lancia in questa circostanza.

Omelia: Il Signore è nostro aiuto

da Quaderni Cannibali

del 28 luglio 2011

 

LettureIsaia 56,1.6-7Romani 11,13-15.29-32Matteo 15, 21-28 

 

          Celebriamo oggi la XX domenica del tempo ordinario dell'anno liturgico e la parola di Dio nel Vangelo ci presenta la figura della donna cananea che chiede a Gesù di guarire la sua figlia affetta da possessione diabolica.

          E' uno dei testi più significativi del Vangelo per una pluralità di messaggi che Gesù lancia in questa circostanza: egli è venuto per le pecore perdute di Israele, ma di fronte alla fede di coloro che non sono di questo popolo e della fede dei padri egli si mostra comunque attento e misericordioso ed interviene con la guarigione; l'altro aspetto è il tema della possessione diabolica che anche in questa circostanza particolare viene esaltata nel Vangelo a conferma di una diffusa convinzione che il diavolo la facesse da padrone in quelle situazioni in cui la fede era debole o inesistente e proprio come mediante la fede in Cristo si guarisce dal male più grave che è quello di essere nel peccato.

          Il testo del Vangelo di Matteo è molto espressivo e vivace, come fu vivace e dinamico l'atteggiamento della donna che va in cerca del miracolo per la figlia con tutta la sua esemplificazione nel chiedere l'intervento del Signore, in questo caso estremoLa pedagogia di Cristo nel portare alla piena adesione a lui le persone si comprende bene alla luce di questo testo evangelico: dalla resistenza iniziale al dono totale e gratuito della grazia della guarigione.Nella seconda lettura, tratta dalla Lettera ai Romani, ritroviamo i temi già più volte trattati dall'Apostolo e cioè della misericordia di Dio e della sua bontà e tenerezza verso ogni creatura. In tale misericordia noi confidiamo, non per abusare della nostra libertà e deviare nella retta condotta umana, ma nel rispondere in pieno alla chiamata di Dio che ci vuole tutti salvi e santi.

          Interessante nel contesto della parola di Dio di oggi è la prima lettura, nella quale ci viene presentata la figura del profeta Isaia che richiama il popolo israelitico all'osservanza della legge di Dio, l'unica che può dare garanzia di serenità e pace nella società di allora come quella di oggi. La parola di Dio, infatti, è sempre attuale e sempre adattabile alla situazione concreta dell'oggi. Nella misura in cui l'uomo aderisce alla legge del Signore egli può elevare a Dio la preghiera che è degna di essere accolta e soddisfatta, come nel caso della Cananea di cui oggi di parla il testo del Vangelo.

          Possiamo allora elevarla questa preghiera al Signore con la stessa intensità della fede della Cananea e di quanti credono fermamente nella potenza di Dio:

'O Padre, che nell'accondiscendenza del tuo Figlio mite e umile di cuore hai compiuto il disegno universale di salvezza, rivestici dei suoi sentimenti, perché rendiamo continua testimonianza con le parole e con le opere al tuo amore eterno e fedele'. Amen.

 

Padre Antonio Rungi

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