Il racconto degli ultimi momenti della vita del Signore è davanti ai nostri occhi in un crescendo di dolore, violenza, solitudine: la notte cominciata con l'agonia nell'Orto degli Ulivi, culminata nel processo e nella condanna a morte del mattino successivo; quindi l'esecuzione, preceduta dalle torture e dalla via verso il luogo della crocifissione. Esso tuttavia è fonte di una gioia profonda!
del 29 marzo 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); O mio Gesù'unica mia speranzati ringrazio per questo grande libroche hai aperto davanti agli occhi della mia anima.Il grande libro e' la tua passioneaffrontata per amor mio (Santa Faustina Santa Faustina,q.I,304)
 
 
         Il grande libro della passione di Gesù si aprirà davanti ai nostri occhi- secondo la suggestiva espressione di santa Faustina- nella giornata di domenica prossima. E' un libro che chiede di essere sfogliato e accolto nel silenzio. Racchiude il mistero dell'amore di Dio, una sorpresa infinita che non cessa di rinnovarsi: come la primavera che ogni anno riporta la vita nei colori e nel profumo dei fiori.
          Il racconto degli ultimi momenti della vita del Signore è davanti ai nostri occhi in un crescendo di dolore, violenza, solitudine: la notte cominciata con l'agonia nell'Orto degli Ulivi, culminata nel processo e nella condanna a morte del mattino successivo; quindi l'esecuzione, preceduta dalle torture e dalla via verso il luogo della crocifissione. Esso tuttavia è fonte di una gioia profonda: la gioia di una primavera d'amore che nasce dall'inverno del dolore, dell'abbandono, del tradimento.  La Pasqua cristiana cade in prossimità della Pasqua ebraica. La morte di Gesù è avvenuta infatti probabilmente alla vigilia di questa festa.
          Nella natura c'è un piccolo segno che ci ricorda questo legame: la luna di primavera che è comparsa nel cielo in quest'ultima settima di marzo (la festività ebraica cade al plenilunio). Esso ci accompagna - insieme alla liturgia della Chiesa- verso il culmine del cammino della Quaresima: il mistero della passione, morte e risurrezione del Signore, celebrato nei giorni della Settimana Santa.
          In Gesù l'antica liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù d'Egitto si è estesa a tutta l'umanità nei confronti di una schiavitù ben più grande: quella dal peccato e della morte. Cio è avvenuto attraverso l'oscuro passaggio attraverso il mare doloroso della Passione.
          Un mistero di amore e di dolore da cui scaturisce la luce della Pasqua: essa si accende a partire dall'accettazione di Gesù della volontà del Padre nel Getsemani, dalla sua disponibilità a offrirsi integralmente per il riscatto di ognuno di noi.
          E' proprio nell'esperienza estrema del dolore del Signore che si nasconde la fonte della nostra gioia più profonda. Sapere di essere amati da Dio, accompagnati da Lui proprio dove maggiore è la sofferenza e la solitudine, lungo il cammino della vita.
Nella notte del tradimento e dell'abbandono Gesù è accanto a noi agonizzante, solo, crocifisso.
          Ecco il perchè  della gioia. Non siamo soli. Dio ci ama ed è con noi, nel nostro dolore, lì dove nessuno a volte sa raggiungerci, per condurci alla piena comunione con Lui risorto e vivo.
          E' la rassicurazione e l'invito che Gesù fa ai discepoli durante l'Ultima Cena, alla vigilia della sua Agonia:  rimanere nella gioia del Suo Amore. «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore... Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena»
          All'approssimarsi della Settimana Santa ho sentito forte questo richiamo alla gioia nel messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Gioventù, celebrata a livello diocesano proprio in occasione della Domenica delle Palme. “Siate sempre lieti nel Signore”- ecco il titolo del messaggio.
          Scrive il Santo Padre: “Cari amici, imparate a vedere come Dio agisce nelle vostre vite, scopritelo nascosto nel cuore degli avvenimenti del vostro quotidiano. Credete che Egli è sempre fedele all’alleanza che ha stretto con voi nel giorno del vostro Battesimo. Sappiate che non vi abbandonerà mai. Rivolgete spesso il vostro sguardo verso di Lui. Sulla croce, ha donato la sua vita perché vi ama. La contemplazione di un amore così grande porta nei nostri cuori una speranza e una gioia che nulla può abbattere. “
          E' a questo sguardo che ci conducono i giorni della Settimana Santa: lo sguardo rivolto al Calvario e a Gesù crocifisso, nell'abbandono fiducioso al suo Amore. Un traguardo che ci è stato indicato da Gesù fin dall'inizio della Quaresima, nell'esortazione a rinnegare noi stessi, a prendere la nostra croce e seguirlo. E' infatti rinunciando alla nostra autosufficienza, guardando a Gesù- accettando, uniti a Lui, il dolore nella nostra vita- che la notte del non senso può illuminarsi di gioia.
“Se anche attraversassi una valle oscura non temerei alcun male, perché Tu sei con me”.
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