Quello che più ha inciso sulla mia vita di sacerdote è stato il manifestarsi della presenza di Dio attraverso i sacramenti e l'aiuto che Egli da a chi ha fede e fiducia in lui. Eccone un esempio.
del 01 gennaio 2002
Ogni essere umano è fatto a immagine e somiglianza di Dio. Dio ci è sempre vicino; la sofferenza, il male che colpiscono il corpo e lo spirito delle persone possono deturpare e ferire l'immagine di Dio che è in noi, ma non possono distruggerla.
Ho trentadue anni di sacerdozio, quasi tutti trascorsi lavorando come missionario all'interno della diocesi di Parintins, nello Stato dell'Amazonas in Brasile. Sono un missionario itinerante in visita ai villaggi dell'area indigena degli indios satere-maué e alle comunità dei meticci (caboclos) dell'interno.
Quello che più ha inciso sulla mia vita di sacerdote è stato il manifestarsi della presenza di Dio attraverso i sacramenti e l'aiuto che Egli da a chi ha fede e fiducia in lui. Eccone un esempio.
In uno dei primi viaggi sul fiume Andira nella parrocchia di Barreirinha, ritornavo con il battello dopo aver visitato alcune comunità dell'Andira inferiore. D'improvviso il motore del battello si blocca; con l'aiutante che mi accompagna cerchiamo di capire cosa è successo. Apparentemente tutto è in ordine, ma il motore non funziona più. A poco a poco il vento prende a spingere il battello verso un'isola che si trovava poco distante da noi. Cerchiamo varie volte di mettere in moto il motore, ma niente da fare. Il battello spinto dal vento arriva alla sponda dell'isola, così che posso legare la cima di prua a un ramo sporgente. Pensavo che quell'isola fosse deserta, quando davanti a me scorgo un piccolo sentiero in mezzo alla vegetazione. Dico all'aiutante di tentare ancora ad avviare il motore, poi scendo dalla barca e mi incammino per il sentiero. Sorprendentemente, dopo alcune decine di metri il sentiero si allarga e appare una casa di terra e paglia. Attorno un terreno ben pulito con varie piante da frutta. Batto le mani e chiedo se c'è qualcuno. Silenzio. La porta della casa era socchiusa. Rimango immobile e scruto all'interno per vedere se c'è qualche segno di vita. In quel momento sento una voce fioca ma molto chiara che dice:
- Padre, può entrare.
Entro e scorgo in un'amaca una vecchia malata che alza un braccio e mi indica un piccolo sedile vicino a lei.
- Siediti, padre, è da quarant'anni che aspetto questo momento.
Rimango sorpreso. Quella vecchia malata mi racconta che quarant'anni prima aveva fatto una promessa, aveva chiesto a Dio di poter avere un sacerdote ad assisterla in punto di morte. Era rimasta vedova molto presto e aveva sofferto molto per le calunnie dei parenti. Non ricambiando il male ricevuto, aveva educato i suoi figli e i loro; tutto questo offriva a Dio nella speranza di vedere esaudito il suo desiderio di incontrare un sacerdote prima di morire.
La donna si confessa, felice e con il volto sereno, una vera immagine di Dio riflessa in un corpo provato dalla sofferenza e dalla vecchiaia. Mi congeda dicendo:
- Padre, ora sono felice, Dio può venirmi a prendere. Adesso chiederò a mio nipote che sta per arrivare di accompagnarla al battello.
Rispondo:
- Ho il motore del battello in panne, dovrò chiedere a suo nipote di andare con la canoa a cercare aiuto.
In quel momento appare un ragazzino sulla soglia di casa e la vecchia gli dice:
- Accompagna il padre al battello.
Seguo il ragazzo fino al battello. Là trovo l'aiutante bagnato di sudore e stanco morto dopo tanti tentativi andati a vuoto. Senza molta speranza prendo a mia volta la manovella per un ultimo tentativo e con mia grande sorpresa il motore si accende al primo colpo. L’aiutante mi guarda come se fosse stato un miracolo.
- Non meravigliarti, - gli dico - sembra proprio che sia stato il Signore a mandarci su quest'isola, poi ti spiegherò.
Pochi giorni dopo seppi che la vecchia era morta.
'Signore mio Dio, tu concedi misericordia, onore e gioia a chi cammina nella tua volontà. Beato l'uomo che ha fiducia in te, Signore, Dio dell'universo!' (Salmo 83, 12b-13).
don Enrico Uggè
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