Don roberto Cappelletti scrive... "Tanta povertà, a volte anche fame....ma quanta Sete di Dio che c'è! E' una povertà particolare quella del Brasile, fatta di tante contraddizioni. Ma io, con l'aiuto di Dio, qui voglio lavorare, mi butto, con i miei limiti e le mie difficoltà...
12 novembre 2012. Eccomi qui. Finalmente il buon ispettore Pe. Orestes mi ha comunicato l'obbedienza per il prossimo periodo. Sarò qui, ad Itajai, città di 200.000 abitanti nel litorale dello Stato di Santa Catarina. Qui i salesiani hanno due grandi opere: il Collegio Salesiano, con 1273 allievi dai 6 ai 17 anni; e il Parque Dom Bosco, un'opera sociale di grande valore cristiano e umano, che ogni giorno accoglie quasi 1000 bambini, adolescenti e giovani, che provengono dalle zone più povere della città, dalle favelas e dalle villas (che non si chiamano favelas, solo perchè in casa esiste una lampadina che funziona!). Qui i bambini e i ragazzi partecipano gratuitamente (grazie al Cielo c'è una convenzione con il Comune, che paga il salario degli educatori) alle attività di ogni genere. Un gruppo di circa 500 viene alla mattina, perchè poi al pomeriggio va a scuola. Il gruppo pomeridiano (altri 500) ha lezione al mattino. Tutti hanno la possibilità di avere il pasto del mezzogiorno (che per molti è anche l'unico pasto del giorno).
I più piccoli, dai 6 ai 13 anni vivono delle ore di spensieratezza e di gioia, al di fuori dei loro "bairros", imparando a convivere, ad organizzarsi nella pulizia, nello studio, nell'igiene; imparano a farsi il pane (cosa importante...poi lo insegnano a fare nelle loro "case"), a suonare uno strumento, ad essere responsabili dei doni che hanno; vivono la gioia del gioco sano, dello sport in tutte le sue dimensioni. molti di loro non sono cattolici, ma accettano con il sorriso i momenti di formazione cristiana, la preghiera, i gruppi ecc... Molti di loro hanno famiglie sfasciate, diversi di loro hanno entrambi i genitori in carcere e vivono con una nonna o con altri parenti....storie di vita che mi danno lezioni di vita.
I più grandi, dai 14 ai 17 anni hanno inoltre la possibilità di imparare una professione (panificio, maglificio, informatica, meccanica...), oltre a partecipare a tutte le altre attività che il centro propone. Qui siamo 3 salesiani attivi (in tutto in comunità siamo in 5)...poi da gennaio, che io rimanga oppure no, rimarranno (o rimarremo) due salesiani. Il lavoro con i laici qui è molto bello, molti di loro hanno sposato la causa salesiana e vivono lo spirito di Don Bosco in modo molto bello e gioioso.
Ma sono solo al primo giorno...vi terrò informati!
Abraço pe. Roberto
Ed ora al Sud del Brasile
9 novembre 2012.....Ormai conosco la città di Porto Alegre abbastanza bene, per sapere come muovermi e dove andare. In questa grande città (in realtà molto più piccola di altre) di un milione e mezzo di abitanti, ho avuto modo di trovarmi di fronte a palazzi di 20 piani, pieni di ogni ben di Dio...ma per le strade, per i quartieri periferici, nella stessa opera dei salesiani di Viamao (20 km da qui), la realtà è ben diversa....a volte si entra in delle "strade" fatte di terra e pietra, piene di rifiuti, di cani randagi e di "profumi" di ogni genere. Ma in questi posti accade una cosa, che non accade fuori dai grandi palazzoni, muniti di mille telecamere e allarmi: in questi luoghi, da ogni viottolo, da ogni angolo spuntano fuori bambini, ragazzi, giovani mamme che hanno bruciato troppo in fretta le tappe della loro adolescenza.
Quanti, ma quanti bambini....e poi ti giri, un garage trasformato nella chiesa degli adepti della "Assemblea de Deus", dalla parte opposta della strada ecco che da 10 metri quadrati hanno tirato fuori il luogo di culto della chiesa dei "santi degli ultimi giorni"...un po' più in là, in una strada più grande i "pazzoidi" della Igreja Universal (una setta protestante, sovvenzionata da ricchi imprenditori, che si permette in diretta tv di rompere e bruciare la statua di Nossa Senhora Aparecida, patrona del Brasile).....naturalmente ogni tanto compare qualche piccola cappella cattolica o luterana... Tanta povertà, a volte anche fame....ma quanta Sete di Dio che c'è!
Si parla di Nuova Evangelizzazione, ma qui, se uno vuole, trova terreno fertile per una prima Evangelizzazione....proprio domenica 11, nello Stato della Paraiba, nel nord est, dove sono stato per 8 giorni, venti ragazzini e ragazzine dai 12 ai 16 anni riceveranno il battesimo cristiano cattolico.....sembra incredibile...non siamo in una giungla sperduta dell'Africa...eppure le loro famiglie mai hanno dato loro la possibilità di conoscere Gesù!
E' una povertà particolare quella del Brasile, fatta di tante contraddizioni....io, con l'aiuto di Dio, qui voglio lavorare, mi butto, con i miei limiti e le mie difficoltà...per la maggior gloria di Dio e la salvezza dei giovani che incontrerò...ma prima di tutto anche per la mia salvezza (ce n'è bisogno!)
Com muito carinho!
pe. Roberto sdb
Con gli amici di Tibirì...Francisco e famiglia!
Da più di un mese sono arrivato in Brasile; ho passato alcuni giorni nella missione di suor Antonietta Defrancesco, una donna incredibile, che con le sue consorelle della Provvidenza ha dato vita al CEFEC, nel Bairro Marcos Mourra, in Santa Rita, nell'entroterra di Joao Pessoa, stato della Paraiba... un'esperienza che mi ha fulminato e che mi ha dato una carica immensa per cominciare la mia vita di missionario.
600 bambini e ragazzi che vivono in questa zona povera, estremamente povera. Una mattina una bimba di otto anni, che normalmente partecipa alle attività del pomeriggio, entra nel centro, con un viso sofferente e dice: "Ho fame, a casa non abbiamo niente da mangiare"....una dignità impressionante, con la fame che le graffia lo stomaco, lei chiede questo aiuto con il sorriso....non sto qui a trarne la morale....si tratta di vita!
Da 15 giorni mi trovo a Porto Alegre, nel sud del Brasile...che dire la città assomiglia in certe parti ad una città europea, con tutti i confort....ma ho già potuto vedere cosa esiste appena al di là di questi immensi palazzoni...tanta povertà, tanta miseria, tante famiglie allo sbando....da tristezza...ma sono felice di essere qui! Um abraço grande.
Pe. Roberto
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