Pastorale giovanile, passione educativa al centro

È il tempo di rimettere al centro una "passione educativa" vissuta nella quotidianità: è questo il mandato affidato da don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile...

Pastorale giovanile, passione educativa al centro

 

È il tempo di rimettere al centro una "passione educativa" vissuta nella quotidianità: è questo il mandato affidato da don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile, ai 550 membri delle équipe diocesane e regionali impegnate nel lavoro accanto ai ragazzi a conclusione del XIII Convegno nazionale che li ha visti riuniti per quattro giorni a Genova.

Il sottotitolo dell'incontro parla delle "direzioni della cura educativa", ha ricordato il sacerdote nel videomessaggio registrato nella sua camera di ospedale.

«Si parla di direzioni, al plurale - ha detto Falabretti ai convegnisti -, perché nella cura educativa non esiste una via univoca da seguire e questo è il lavoro che vi attende una volta giunti a casa: fare tesoro di quanto detto e ascoltato a Genova per trovare le giuste risposte davanti alle persone, ai territori e alle storie con cui abbiamo a che fare ogni giorno».

E di un «lavoro permanente nella quotidianità» ha parlato anche il vescovo di Chiavari, Alberto Tanasini, che ha presieduto la Messa a conclusione del convegno. «Abbiamo bisogno dei grandi eventi - ha detto il presule - ma questi non si possono contrapporre all'azione pastorale continua nella vita ordinaria».

La storia di un incontro con Cristo nella quotidianità della propria esistenza è stata messa in scena anche dall'attore Paolo Cevoli, con il suo spettacolo , offerto ai convegnisti nel Teatro Politeama di Genova.

 

 

Matteo Liut

http://www.avvenire.it

Versione app: 3.25.0 (fe9cd7d)