Quanti hanno già partecipato a una GMG lo possono testimoniare: per molti giovani è un momento privilegiato di incontro con Cristo, che sa toccare i cuori e cambiare la vita. Il Papa ci ricorda che “quando entriamo in rapporto personale con Lui...
del 04 agosto 2011
La predilezione di Giovanni Paolo II per i giovani e le loro enormi potenzialità lo portò a iniziare, ormai più di 25 anni fa, la meravigliosa avventura delle Giornate Mondiali della Gioventù. La prossima tappa mondiale sarà a Madrid (16-21 agosto 2011). In continuità con questa sua formidabile intuizione, lo scorso 6 agosto Benedetto XVI ha rivolto un interessante Messaggio ai giovani che intendono parteciparvi, non mancando di narrare anche alcuni tratti della sua vicenda giovanile. Indica un tema impegnativo: “Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede” (Col 2,7). Ripercorrendo il testo, si possono ricavare alcuni buoni motivi per riflettere sulla proposta di questo grande evento ecclesiale per i giovani.
 
Rispondere all’invito del Papa. Ricordando con gioia l’ultimo incontro di Sidney 2008, Benedetto XVI si rivolge ai giovani scrivendo: “Cari amici, vi rinnovo l’invito a venire alla Giornata Mondiale della Gioventù a Madrid. Con gioia profonda, attendo ciascuno di voi personalmente: Cristo vuole rendervi saldi nella fede mediante la Chiesa”. E nella recente veglia all’Hyde Park di Londra ha invitato con calore i giovani a unirsi a Lui a Madrid, perché è “una splendida occasione per crescere nell’amore per Cristo ed essere incoraggiati nella vostra gioiosa vita di fede assieme a migliaia di altri giovani. Spero di vedere là molti di voi!”. Rispondiamo con entusiasmo al suo invito, cogliamo questa occasione di incontro con Cristo e prepariamoci fin da ora nelle nostre comunità parrocchiali a camminare verso Madrid, coltivando l’amicizia con Gesù e la disponibilità a crescere insieme nella Chiesa diocesana.
 
Incontrare Cristo cambia la vita. Quanti hanno già partecipato a una GMG lo possono testimoniare: per molti giovani è un momento privilegiato di incontro con Cristo, che sa toccare i cuori e cambiare la vita. Il Papa ci ricorda che “quando entriamo in rapporto personale con Lui, Cristo ci rivela la nostra identità e, nella sua amicizia, la vita cresce e si realizza in pienezza”. Vogliamo che questa occasione non sia solo una festa internazionale, ma sia colta come occasione di incontro con il Signore e di conversione alla vita nuova secondo il Vangelo.
 
Vivere una intensa esperienza di Chiesa. La GMG sarà una occasione straordinaria per vivere una intensa e originale esperienza di Chiesa: incontrare tanti altri giovani provenienti da tutte le parti del mondo, condividere il dono della fede, sviluppare nuovi legami di amicizia e fraternità. E inoltre il cammino di preparazione potrà attivare la comunione e la collaborazione già da casa, tra i giovani e i loro accompagnatori, nelle parrocchie, nelle associazioni e movimenti. L’itinerario spirituale proposto dall’Ufficio per la Pastorale Giovanile aiuterà tutti a camminare nella fede accompagnati dal nostro Vescovo. Nel suo Messaggio il Papa scrive: “Cari giovani, la Chiesa conta su di voi! Ha bisogno della vostra fede viva, della vostra carità creativa e del dinamismo della vostra speranza. La vostra presenza rinnova la Chiesa”.
 
Diventare testimoni. Il graduale avvicinamento all’evento susciterà rinnovato interesse e coinvolgimento di tante energie. La GMG potrà essere un richiamo attraente per tanti giovani che stanno sulla soglia, non frequentando assiduamente i sacramenti e la vita della parrocchia. Questa è una provocazione a diventare missionari lì dove abitiamo, con i giovani che incontriamo ogni giorno. Benedetto XVI a tal proposito scrive: “Vorrei che tutti i giovani, sia coloro che condividono la nostra fede in Gesù Cristo, sia quanti esitano, sono dubbiosi o non credono in Lui, potessero vivere questa esperienza, che può essere decisiva per la vita”.
 
Vale la pena ricordare che questi eventi in passato hanno costituito un forte appello per diverse vocazioni sacerdotali e religiose, per tante chiamate all’amore di coppia. E tanti giovani, al ritorno hanno deciso di impegnarsi con maggiore entusiasmo e responsabilità nel servizio educativo, nel volontariato e in percorsi formativi nelle comunità parrocchiali.
 
don Massimo Gallina
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