Riportiamo l'appello del sito CitizenGO per bloccare la legge belga che prevede l'eutanasia anche per i bambini. "Gli individui più deboli della società hanno bisogno di assistenza e solidarietà e non di essere autorizzati a morire".
Lo scorso novembre, CitizenGO ha intrapreso un'iniziativa in tutta Europa per chiedere al senato belga di non votare un disegno di legge che prevedeva l'introduzione dell'eutanasia per i bambini. Le decine di migliaia di firme raccolte non sono state sufficienti e la proposta di legge è stato approvata a larga maggioranza sia dalla Commissione che dall'aula.
Nonostante questa sconfitta, non possiamo darci per vinti. Ti invito quindi, se non lo hai già fatto, a firmare questa nostra petizione rivolta direttamente al re Filippo del Belgio. Il sovrano belga, come il Presidente della Repubblica italiano, ha la facoltà di non firmare e quindi di bloccare le leggi votate in Parlamento. Con la nostra iniziativa gli chiediamo proprio questo: di non firmare e quindi di non rendere effettivo questo provvedimento semplicemente agghiacciante.
Questa legge è stata proposta e votata sull'onda di due falsi pregiudizi.
Il primo è che essa serva ad alleviare i bambini gravemente malati da atroci sofferenze. Ma ci sono molti modi per far questo (ad esempio, le cure palliative) e non c'è nessun bisogno dell'eutanasia attiva, cioè, in poche parole, di uccidere un bambino, per non farlo soffrire.
Il secondo è che la scelta sull'eventuale eutanasia spetta al paziente, che così avrebbe la possibilità di decidere di se stesso. Ma come può un bambino, oltretutto malato e sofferente, decidere "liberamente" (sempre ammesso che ciò sia possibile) di morire? Evidentemente, a conti fatti, a decidere sulla vita del bambino sarà sempre qualcun altro, si tratti dei genitori, degli psicologi o dello Stato.
Tutto ciò mostra come questo provvedimento, promosso come misericordioso e liberale, sia in realtà l'espressione più orribile di una mentalità semplicemente nazista, che punta a lasciare in vita solo gli individuo "di serie A" e che accompagna verso la morte tutte quelle esistenze ritenute indegne di essere vissute o che rappresentano un costo economico e sociale che la collettività non ha più voglia di sostenere.
In Belgio tutto ciò avviene già nei confronti dei detenuti in carcere e dei malati psichici gravi: i primi vengono lasciati "liberi" di suicidarsi per depressione, facendo finta di non vedere che essa è ovviamente causata dalla loro prigionia, mentre i secondi sono quasi spinti all'eutanasia, con il raggelante proposito di trasformarli in "donatori" di organi per individui ritenuti più degni di vivere, come se esistessero persone più utili da morte che da vive.
Questa concezione nichilista e oscena della vita e della dignità umana rappresenta proprio quella "cultura dello scarto" più volte denunciata da Papa Francesco, quella mentalità secondo cui si tende a d escludere dalla società chi non rientra in determinati parametri fisici, economici o di efficienza: i poveri, i bambini non nati, gli emarginati sociali, gli anziani e (come in questo caso) i malati gravi.
Uccidere chi sta soffrendo (a maggior ragione se bambino) vuol dire scegliere la via più facile e crudele, dimenticando il dovere alla solidarietà e alla vicinanza verso i malati e la pari dignità di ogni singola vita umana.
Per tutte queste ragioni, abbiamo deciso di insistere con la nostra iniziativa: quando avremo raccolto il maggior numero possibile di firme da tutta Europa, le invieremo al sovrano belga Filippo, con la richiesta di rifiutarsi di firmare questa legge abominevole. Se hai già sottoscritto questa iniziativa, ti invito comunque a entrare nel nostro sito e condividere la petizione con i tuoi contatti.
Matteo Cattaneo
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