Prepariamoci alla seconda Domenica d'Avvento, con l'omelia di don Gianni. Convertitevi, il regno dei cieli è vicino!
del 02 dicembre 2010
 
Letture: Isaia 11, 1-10                                    Romani 15, 4-9                                 Matteo 3, 1-12                                      Abbiamo iniziato questo nuovo anno liturgico con il periodo dell’Avvento. Per noi è risuonato il grido di Paolo: “E’ ormai tempo di svegliarvi dal sonno!”  Il sonno rischia di assopire la nostra vita: sonno di coscienze ipnotizzate dal sensibile, prigioniere dell’immediato, catturate dal sensazionale (l’ultima notizia, l’ultimo ritrovato, l’ultima moda...).           E’ quello che a volte capita anche a noi, in certe giornate in cui ci sembra sia capitato troppo (senso di saturazione per troppi impegni, troppe attività, troppe parole...) e allo stesso tempo ci sembra che sia capitato troppo poco (senso di vuoto e di noia, perché non è capitato nulla che meriti di essere ricordato... nulla che appaghi il desiderio...).            “Vegliate per essere pronti al suo arrivo!” L’Avvento viene provvidenzialmente a scuoterci, a svegliarci dal nostro torpore. Da questo torpore in cui troppo a lungo rimaniamo e che con troppo poca lucidità sappiamo riconoscere dentro di noi; l’Avvento viene a guarirci, liberandoci dalle nostre fantasticherie, fughe, dai nostri mondi artificiali e dai nostri sogni evasivi... E la guarigione avviene attraverso un ANNUNCIO: la venuta del Signore è QUI e ADESSO. E se non te ne accorgi è solo per la cattiva qualità del tuo cuore, perché stai ... dormendo! Di qui la necessità assoluta di VIGILANZA!           Inno messianico La prima lettura di questa domenica ci offre una famosa pagina del profeta Isaia. Leggila prima per tuo conto e poi continua con questi spunti che ti possono aiutare a capire meglio il testo. Due serie di immagini, semplici, ma intense, desunte dal mondo vegetale e animale dividono l’inno in due parti simmetriche:  -    Il canto del germoglio e del vento (1-5). Dal tronco tagliato e inaridito, simbolo dei peccati e delle infedeltà della dinastia davidica, è spuntato un germoglio, un inizio assolutamente inatteso e quindi gratuito di vita. Il virgulto è grazia, è dono di Dio. Su di esso si posa il vento, simbolo dello Spirito di Dio che è effuso sul Messia-germoglio. La pienezza di tale effusione è dichiarata dalla quadruplice ripetizione del vocabolo “Spirito-vento”: i 4 venti indicano i 4 punti cardinali, cioè la totalità dell’orizzonte. E anche i doni, divisi in tre coppie abbracciano l’intero arco dell’esistenza umana nei suoi tre settori: speculativo, pratico e religioso. Il nuovo re-Messia instaurerà un’epoca di giustizia, di fedeltà, grazie alle quali i poveri e gli oppressi troveranno difesa. -     Il canto delle creature e della pace (6-11): l’idillio del nuovo paradiso è davanti ai nostri occhi. Esso parla di pacificazione cosmica; è sorto un nuovo ordine di rapporti per cui le coppie antitetiche e ostili degli animali selvaggi (lupo, pantera, leoncello, orsa, leone, serpente) e domestici (agnello, capretto, vitello, vacca, bue, lattante) si congiungono ora in un’armonia indistruttibile.   Il centro di questo nuovo Eden è Sion, “mio santo monte”, ove Dio dialoga con le sue creature. E “la saggezza del Signore” è effusa da Dio stesso in una pienezza talmente sconfinata da evocare la sterminata distesa del mare. Ed è gioia e pace.Gesù-Messia, che ci prepariamo a incontrare nel Natale, è il nuovo germoglio che spunta e ridona vita nuova all’umanità stanca, che ridona speranza a chi “giace nelle tenebre e nell’ombra della morte”. Su di Lui si è posato lo Spirito di Dio e lo ha inviato ad annunciare la liberazione e un’epoca di grazia per tutte le genti.            “Cristo è la nostra pace” scrive san Paolo agli Efesini: pace che porta riconciliazione, unità, accoglienza, superamento di conflitti e di ostilità, perdono... Il segreto è sempre lo stesso: perché questo si realizzi occorre avere Gesù nel cuore e nella vita. Dove c’è odio, guerra, morte Gesù non è presente, deve ancora arrivare! Prova a vedere quanta di questa pace messianica (“pace in terra agli uomini che Dio ama”) è presente nel tuo cuore, nelle tue relazioni, negli ambienti che frequenti... Gesù vuol fare di te un operatore di pace: “Beati quelli che diffondono pace, perché saranno chiamati figli di Dio!”Gesù può ringiovanire la tua vita, può farti nuovo dentro: devi solo permetterglielo. Ti interessa la novità, la giovinezza? Siamo vecchi dentro non perché passa il tempo, ma perché siamo peccatori e ci siamo assopiti e non vediamo che Gesù viene come “Salvatore” dal peccato e dalla morte.  “Convertitevi, perché il Regno di Dio è vicino!”  In questa seconda domenica la figura di Giovanni il Battista domina la scena del Vangelo: una figura austera sia nel modo di vestire che di nutrirsi. E’ duro con quelli che vengono a farsi battezzare da lui e non risparmia rimproveri a nessuno. Predica nel deserto (non al deserto) e questo ci dice una cosa importante: le cose grandi avvengono nel ‘deserto’, cioè nel silenzio, nella solitudine. Le cose si vedono meglio, con maggior profondità. “L’attirerò a me, la condurrò nel deserto e là parlerò al suo cuore!” (cfr Osea). Tu scopri Colui che viene e che desidera realizzare un incontro con te in questo Avvento, solo se hai cura del silenzio, per cogliere la sua  voce e non confonderla con le tante che ti arrivano da mille parti ogni giorno. Il tempo di avvento è caratterizzato dal silenzio dell’attesa: Maria che porta a compimento la sua gravidanza nel silenzio; Giuseppe che tace e ascolta la voce di Dio: “Non temere di prendere con te Maria tua sposa...!” Nella stalla di Betlem tutto parla di silenzio ... Ecco una conversione cui forse non hai mai pensato: dalle parole, dai rumori, dal chiasso fragoroso al silenzio semplice e gioioso, alla contemplazione del mistero del Natale: Il Regno di Dio è vicino! Certo perché il Regno di Dio è Gesù; è dovunque nel suo nome si ripetono i gesti del perdono, dell’accoglienza, della tenerezza, dell’abbraccio, ...    Il silenzio è la strada per scoprire la presenza di Dio nella vita e nel mondo! Convertirsi: una parola! Quant’è difficile, quanto costa e poi a volte sembra di essere sempre allo stesso punto, anzi qualche passo indietro! “Senza di me non potete fare nulla!” Signore, aiutami a ricominciare, a credere che è possibile, con Te, cambiare ancora qualcosa della mia vita. Aiutami a vivere questo avvento con il senso dell’attesa dell’incontro con Te. Io ti cerco, Signore e voglio incontrarti: “Il tuo volto, Signore, io cerco”Maria, donna del silenzio, insegnami l’amore al silenzio, alla calma, alla pace profonda del cuore...   L’8 dicembre sarà la festa di Maria Immacolata. Don Bosco la celebrava con molta solennità all’Oratorio di Valdocco e invitava i suoi giovani a recitare ogni sera, prima di coricarsi, inginocchiati ai piedi del letto, tre Ave Maria. Invito te a fare lo stesso:-  La prima per dire grazie della giornata trascorsa, le persone incontrate, le cose fatte......-  La seconda per la tua famiglia e i tuoi amici-  La terza per te, per questo Avvento: sia un incontro vero con Gesù che ci viene donato per le mani di Maria L’appuntamento per tutti è a mezzogiorno dell’8 dicembre: dovunque saremo, recitiamo un’Ave Maria nel ricordo di quella detta da don Bosco con Bartolomeo Garelli. Formeremo un CERCHIO MARIANO a dimensioni planetarie! Prego per te e per tutto quello che di grande coltivi nel tuo cuore. Maria ti accompagni. Don Gianni   
don Gianni Ghiglione
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