Priscilla, la “farfalla da bar” olandese che a 26 anni festeggia prima di farsi ...

La terribile scelta di una giovane ragazza che ha deciso di ricorrere all'eutanasia. E la tv fa un documentario per mostrare ai giovani «la possibilità» della dolce morte.

Priscilla, la “farfalla da bar” olandese che a 26 anni festeggia prima di farsi uccidere

 

Questa sera gli olandesi potranno vedere alla televisione un documentario di 55 minuti sulla vita, o meglio, sulla morte di Priscilla Brouwer, una ragazza di 26 anni.

 

L’associazione olandese per la morte volontaria vorrebbe che questo documentario diventasse uno strumento pedagogico: «I giovani devono prendere più coscienza della possibilità dell’eutanasia».

BELLA VITA, BELLA MORTE. Priscilla si è regalata per il suo compleanno la “bella morte” per non subire la lenta degradazione associata alla malattia ereditaria che provocato anche la morte della madre.

Il film sarà diffuso sulla rete di Stato olandese Nederland 2 col titolo di Nachtvlinder, «falena, farfalla notturna», soprannome della ragazza, chiamata anche Kroegvlinder, “farfalla da bar” per via delle sue assidue frequentazioni dei locali notturni di Amsterdam.

Prima della “bella morte”, da quando le è stata diagnosticata la malattia a 16 anni, ha voluto concedersi una “bella vita” decidendo di approfittare di ogni istante della sua vita.

NON E’ IN FASE TERMINALE. Il documentario è ben fatto e non permette di pensare che la sua vita sia vuota e triste, senza scopo e direzione. Anzi è una ragazza piena di vita, di amici, una famiglia che le vuole bene e che lei ricambia con ardore. Si nota che non è in piena forma, ma nemmeno in fase terminale.

Preferisce comunque andarsene a 26 anni invece di aspettare qualche anno di vita supplementare non al pieno delle sue capacità di godersi i piaceri della vita: «Vorrei andare via dalla vita allegramente. Preferisco andarmene a 26 anni da sola che a 30 dopo anni di sofferenze».

PIANGERO’ PIU’ AVANTI. Il film la segue nei suoi ultimi giorni: le sue migliori amiche Valesca e Jorna che l’accompagnano dal medico di famiglia per chiedere l’eutanasia, un giro in taxi per salutare un’ultima volta la sua città, passeggiate in riva al mare mano nella mano con un amico, il make-up con la sorella Steffie davanti allo specchio prima della festa d’addio per arrivare all’apoteosi del piacere nella festa di congedo: una frase terrificante alla festa coglie perfettamente lo spirito: «Domani piangeremo, adesso beviamo e festeggiamo». Le fa eco la sorella: «Domani è domani e oggi è qualcosa di divertente. E quando sento forte la paura e l’ansia, penso che piangerò più avanti». E Priscilla beve, balla, grida, sale sui tavoli, baci e abbracci, gioca a far la star della festa.

 

 

Irene Pasquinucci

 

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