Provare per crederci!

Impresa Ciclistica 2007 > Romania e Moldavia. Obiettivo principale era l'incontro con il volto missionario di don Bosco. Lungo la scia tracciata dai sogni del nostro santo, che hanno guidato il cammino di formazione preghiera nei quindici giorni in bici, abbiamo visto e partecipato alla vita delle tre opere aperte dai salesiani della nostra ispettoria: Bacau, Costanza (Romania) e Chisinau (Moldavia).

Provare per crederci!

da Iniziative in tour

del 27 agosto 2007

Eccoci tornati dai confini dell’ispettoria! Le nostre biciclette riposano ormai tranquille nei garage, dopo aver affrontato le impervie colline, le “strade vulcaniche” colme di crateri e buche di ogni sorta, che costellano il panorama della Romania e della Moldavia.

I partecipanti all’Impresa Ciclistica di quest’anno erano 53 ragazzi dalla terza media all’università. L’ormai consolidata esperienza non avuto come meta santuari particolarmente significativi come avvenuto in altre edizioni; obiettivo principale era l’incontro con il volto missionario di don Bosco. Lungo la scia tracciata dai sogni del nostro santo, che hanno guidato il  cammino di formazione preghiera nei quindici giorni in bici, abbiamo visto e partecipato alla vita delle tre opere aperte dai salesiani della nostra ispettoria: Bacau, Costanza (Romania) e Chisinau (Moldavia).

La fatica non è stata certo poca nel percorrere i quasi 1400 km previsti dall’itinerario e inaugurati da cinque giorni di pioggia battente, ma la fatica e gli imprevisti, anche meteorologici, hanno cementato lo spirito di famiglia del nostro gruppo che ha potuto con gioia arrivare unito e cresciuto a Tolmezzo, dove abbiamo celebrato la messa conclusiva del nostra impresa assieme all’ispettore, alle nostre famiglie e molti salesiani venuti ad accoglierci a far festa con noi.

L’esperienza ci ha permesso sicuramente di confrontarci con la povertà di questi paesi che solo ora cominciano ad affacciarsi (tra opportunità e problemi) al mondo occidentale, dopo il lungo isolamento dettato dal regime comunista. Ci è talvolta parso di ripercorrere  strade e paesi che caratterizzavano l’Italia di cinquant’anni fa’: pozzi per attingere l’acqua, carretti trainati da cavalli, immensi campi coltivati, galline, anatre e mucche che circolavano liberamente lungo la strada. Siamo però rimasti rapiti dagli sguardi e dalla generosità di queste persone che ci ha sempre trattato, a parte qualche incursione notturna capitata la prima sera in cui sono sparite alcune borse dei nostri ragazzi, con gentilezza e cordialità fino ad invitarci ad una festa di nozze in cui siamo incappatti nel nostro peregrinare.

Sicuramente abbiamo respirato il desiderio di abbandonare le ombre di un passato che ancora pesa sulle spalle di questa gente e con forza incide sulle loro condizioni di vita e mentalità, basti pensare agli imponenti “block” che si stagliano ancora in ogni città. Di conseguenza nasce in loro la volontà di trovare nel futuro la speranza di risollevarsi dalla miseria, che rimane però, a detta anche dei salesiani che abbiamo trovato sul posto, un miraggio raggiungibile per molti giovani solo trasferendosi all’estero, specie in Italia, in cerca di lavoro.

Sicuramente rilevante è stato anche l’incontro con la Chiesa e la cultura ortodossa, presente con forza nel territorio. Ci hanno colpito la bellezza e la sacralità che pervade le chiese e i monasteri visitati, da cui abbiamo con forza ricevuto l’invito a rinnovare e radicare in noi la percezione della presenza di Dio nella liturgia e nelle funzioni comunitarie, anche semplicemente venendo a conoscenza del rigido digiuno di quattro giorni che deve affrontare chi intenda ricevere la comunione, sempre preceduto dalla celebrazione della confessione, ed ancora ammirando le pareti splendidamente decorate con icone, che separano l’altare ed il presbiterio dal resto della chiesa.

Assieme a questo abbiamo potuto sentire anche il desiderio di  incontro con la storia e con la modernità che anche la chiesa ortodossa sente come urgenza pressante per permettere il diffondersi di una vita di fede meno radicata nella tradizione e sempre più sorgente da un intimo rapporto con Dio, ed in questo abbiamo saputo con gioia che la collaborazione tra i nostri salesiani, specialmente Bacau, è preziosa per avvicinare i giovani ortodossi alla fede in cui sono cresciuti.

Splendido per noi è stato soprattutto poter ammirare coi nostri occhi i confini allargati del cuore di don Bosco che sempre più si apre, facendosi incontro a quei giovani che hanno bisogno di un aiuto concreto e deciso per salvare la vita e l’anima dalla povertà in cui sono cresciuti.

Abbiamo potuto sperimentare l’accoglienza, la cordialità e l’aria di famiglia che contraddistinguono la spirito di don Bosco, che a tutte le latitudini sa sprigionare nei giovani la voglia di mettersi in gioco e di scommettere con fiducia sul futuro.

Vedere gli oratori di Bacau, Chisinau, Costanza, le case di accoglienza e i corsi che i nostri salesiani hanno aperto e la presenza festosa dei giovani nelle nostre opere all’estero, ci ha resi consapevoli che esiste anche per noi la concreta possibilità di fare del bene alle persone che abbiamo accanto, regalando anche solo un sorriso a chi fa fatica a trovare forza e motivi per essere allegro.

Insomma… ancora una volta l’Impresa Ciclistica a fatto segno nel cuore di chi l’ha vissuta e forse anche nel cuore di chi ci ha incrociato per la strada. Provare per crederci!

Andrea Gazzo

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