Dopo vent'anni di governo, il presidente Ratsiraka ha perso le ultime elezioni, tenutesi a dicembre, che hanno premiato il sindaco della capitale Antananarivo, Ravalomanana, che nei suoi anni di amministrazione ha fatto molto per lo sviluppo della città malgascia. L'esito delle elezioni è però stato però contestato da Ratsiraka, che sostiene l'esigenza di un ballottaggio. La gente rifiuta questa prepotenza e da gennaio in tutto il paese si susseguono proteste e manifestazioni pacifiche.
del 01 maggio 2002
Il 22/02/2002 Rachel Razaiarivelo, alto magistrato malgascio, accompagnato da giudici e da magistrati ha proclamato Ravalomanana presidente del Madagascar nello stadio di Antananarivo. Questi ultimi hanno spiegato i motivi che hanno condotto a questa decisione ed espresso la convinzione che questa sia una investitura legittima con tutti i crismi della legalità. La gente non poteva contenere la gioia, ma gliscontri non sono cessati. Il 28 febbraio il governo uscente ha imposto la legge marziale nella capitale.
Posizione della Chiesa di fronte a questa situazione
La Chiesa appoggia la volontà popolare. La maggior parte degli elettori ha votato per Marc Ravalomanana, che ha promesso di far decollare l\'economia del paese.
Posizione del corpo militare
Il 7 marzo 2002, 2 10 ufficiali delle forze armate si sono riuniti. Hanno dato adesione al governo di Mare Ravalomanana, con loro vi sono lo stesso leader dell\'opposizione e il neoministro della difesa, il generale Jules Mamizara. Un altro noto ufficiale malgascio, il generale Ismael Mounibou ha invece manifestato la sua fedeltà al Presidente uscente, Didier Ratsiraka, senza però ottenere grande seguito. Questo crea una tensione all\'interno del corpo militare. Il ministro della difesa di Mare Ravalomanana ha riconosciuto che la pace è minacciata e il suo appello ha creato una visibile emozione.
Il centro Petrolifero dell\'isola (Tamatave) è ormai irraggiungibile dalla capitale. Sostenitori del partito di governo (AREMA) hanno smantellato un ponte sulla strada nazionale con l’intenzione di impedire agli automezzi di passare. L\'assenza della benzina e gasolio crea disagio sia nelle fabbriche della capitale, sia nelle altre zone intorno. Diventa difficile per la gente della campagna procurarsi i viveri e beni dì prima necessità (es. farina, zucchero, sapone...).
I nostri missionari
Suor Germana Boschetti, per anni insegnante al collegio Immacolata a Conegliano e ora missionaria a Majunga, scrive: \'è meraviglioso constatare lo stile fermo ed allo stesso tempo pacifico di questo popolo. Sfila, prega, ascolta\' nella piazza centrale di Antananarivo, dove sono oltre un milione e mezzo a partecipare allo sciopero generale.\'Si nota un impegno non comune nell’organizzare la sorveglianza di tutti i punti e le persone che si vogliono proteggere\' scrive ancora la missionaria \'e anche un aiuto reciproco in tutto (c’è chi fa la guardia giorno e notte e chi prepara tè e riso per partecipare come può…)\'Come racconta un missionario: \'le loro armi sono la fede in Dio e l’amore per la patria. E’ un popolo intero che si mobilita per la verità e la giustizia\'.
Gli ultimi sviluppi
E le preghiere della gente e dei missionari cominciano a portare i primi frutti. Il 20 Aprile il presidente uscente del Madagascar, Didier Ratsiraka, e quello alternativo Marc Ravalomana, hanno firmato un accordo politico e sono decisi a intraprendere vie negoziali e consensuali per mettere fine ai loro contrasti. Lo ha riferito alla MISNA la radio \'Africa n. 1\', emittente radiofonica di lingua francese con base in Gabon. L’accordo prevederebbe la creazione di un governo di transizione di 10 mesi in cui entrambi mantengono il ruolo di presidenti del Madagascar. Ratsiraka e Ravalomana si trovano a Dakar, in Senegal, dove si sono recati su invito del presidente senegalese Abdoulaye Wade e dell’Organizzazione per l’unità africana per una mediazione che scongiuri il rischio di una guerra civile nell’isola malgascia. La notizia è appena annunciata dal corrispondente di \'Africa n. 1\' in diretta da Dakar. (EB)
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Laura Valeri
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