Quelle parole preziose perdute tra le righe dei temi di maturità

Come sarebbe bello se i migliori temi fossero pubblicati, potessero essere letti da tanti. Dovrebbe esistere un sistema che permetta, finiti gli esami, la pubblicazione e la lettura sul web...

 

del 30 giugno 2014

 

 

In questi giorni le commissioni degli Esami di Maturità correggono le prove scritte e, tra queste, un vero tesoro intellettuale cioè gli elaborati di Italiano. Certo non potrà dirsi di tutti, ma ogni anno quanti straordinari temi vengono scritti dai nostri studenti? Pensiamoci bene: esclusi i giornalisti e gli scrittori chi altri produce di più a livello creativo per iscritto se non gli studenti delle scuole superiori? I docenti stessi correggono molto, ma scrivono pochissimo nel senso sopra indicato. Se, poi, gli esami sono l'apice dei cinque anni, certamente il primo giorno vengono realizzate - almeno in un caso per commissione - vere e proprie opere degne di pubblicazione. Come sarebbe bello se i migliori temi fossero pubblicati, potessero essere letti da tanti. Dovrebbe esistere un sistema che permetta, finiti gli esami, la pubblicazione e la lettura sul web e, perché no, premiare in un contest o con una vera giuria gli scritti di Italiano più belli, profondi, originali. I commissari hanno avuto in mano in queste ore fiumi di parole dorate, preziose, anche accompagnate da "spremute di cervelli" e scritti appena adeguati.

 

Per una volta, però, fermiamoci a guardare e valorizzare il bello e la ricchezza contenuta in quelle pagine, "sudate carte", che conservano il meglio di ogni ciclo superiore e di ogni anno di maturità. Tra quelle righe ci sono mente e cuore, ansie e sicurezze, profondità e intensità, passione e ragione, studio e approfondimento, genialità e curiosità. Tra le quelle righe c'è il poeta di domani, lo scrittore del futuro, il romanziere che ti appassionerà; peccato che solo in pochissimi avranno l'opportunità di leggere ciò che hanno scritto, perché - come spesso capita nella scuola - non c'è una prospettiva, non esiste il guardare oltre. Andiamoli a riprendere i temi di maturità (e pure dei cinque anni di superiori) degli attuali letterati in auge in Italia: esistono ancora? Saranno stati bruciati? Perché il primo esordio, un accenno di pennellata, un bozzetto di grandi artisti e pittori quotati hanno spesso un enorme valore, mentre quel tema scolastico dello scrittore famoso non ha la stessa considerazione? Conserviamo negli archivi e visitiamo sul web le tracce dei temi, però non abbiamo la possibilità di leggere quanto è nato da quelle, non è strano?

 

Molti docenti e studenti, e non solo, hanno affermato che le tracce di quest'anno sono state stimolanti, dunque chissà quanto di grande sarà stato scritto sul dono, sulle nuove responsabilità, sulla violenze e la non-violenza, sulla tecnologia, sulle periferie. Allora non è più questione di un voto, non c'entrano i quindicesimi, è in gioco il patrimonio culturale italiano che ogni anno potrebbe rinnovarsi con elementi nuovi che, invece, si perderanno nella maggior parte dei casi: idee nuove, pensieri freschi, riflessioni libere che potrebbero ravvivare il panorama letterario e quindi la civiltà. Magari potessero uscire da quelle pagine, scavalcare il rigo, scorrere come inchiostro, inondarci!

 

 

Marco Pappalardo

 

 

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