Romero vive !

Brani tratti da scritti, omelie e dichiarazioni di Oscar Arnulfo Romero.

Romero vive !

da L'autore

del 01 gennaio 2002

Vedi la presentazione in flash

Ognuno ha le sue radici

Ognuno ha le sue radici. Io sono nato in una famiglia molto povera. Ho sofferto la fame, so cosa significa lavorare da bambino. Da quando entrai in seminario e iniziai i miei studi fino a quando mi mandarono a Roma a finirli passai anni e anni tra i libri dimenticandomi delle mie origini. Mi feci un altro mondo. Poi tornai in Salvador e mi diedero l'incarico di segretario del vescovo di San Miguel. Ventitré anni di parroco lì, ancora immerso nelle carte. E quando mi portarono a San Salvador come vescovo ausiliare, caddi nelle mani dell'Opus Dei e lì rimasi... Poi mi mandarono a Santiago de Maria e lì mi scontrai di nuovo con la miseria: con quei bambini che morivano solo per l'acqua che bevevano, con quei contadini che faticavano duramente per ore e ore... Sa, il carbone che è stato bragia, un piccolo soffio e prende fuoco! E non fu roba da poco quello che successe quando arrivò all'arcivescovado padre Grande. Lei sa quanto io lo stimassi. Quando io vidi Rutilio morto pensai: se lo hanno ammazzato per quello che faceva, tocca a me camminare per la sua stessa strada... Cambiai, sì, però fu anche un ritorno.

La Chiesa che predica la giustizia compie il suo magistero

Se la liberazione, la redenzione che la Chiesa predica attraverso i suoi sacerdoti, riguarderà solo la redenzione economica, politica tipica del marxismo (che non ha fede in Dio, né speranza nel cielo), non sarebbe un messaggio quello della Chiesa. Deve essere ben chiaro allora che la Chiesa, predicando la giustizia sociale, l’uguaglianza, la dignità degli uomini, difendendo colui che soffre e che è calpestato, non fa sovversione, non fa marxismo. Compie il suo autentico magistero.

La violenza non è cristiana, la violenza non è umana

La Chiesa che continua la lezione di Cristo, rifiuta la violenza... 'Chi di spada ferisce, di spada perisce'; la Chiesa continua la voce della Bibbia: 'il sangue di tuo fratello chiama'; Dio nostro Signore grida contro l'ingiustizia, contro il crimine, contro la violenza. E' accanto a colui che soffre, ha rifiutato la violenza..., 'la violenza non è cristiana, la violenza non è umana… nessun violento può durare a lungo'. Ci ha detto che l'uomo è soprattutto vita, sentimenti umani, 'che non è l'uomo per la legge, ma la legge per l'uomo'. Non può continuare a vivere tranquillamente colui che porta la violenza a degli estremi orribili.

Non posso benedire la violenza

Siamo accanto a coloro che soffrono, che soffrono le torture. Sappiamo che in tanti nelle loro case, stanno patendo dolori e umiliazioni. Sappiate fratelli, che la violenza, da qualsiasi direzione provenga e soprattutto quando proviene dalle forze armate, che piuttosto che essere difesa del popolo, compiono oltraggi, è rigettata da Dio nostro Signore. Non la posso benedire.

La Chiesa che intendo

Il potere della terra si perde, fratelli. E’ veramente ricco colui che si appoggia alla ricchezza di Dio, questi sono i veri membri dell’alleanza con Cristo. Oggi la Chiesa è povera, oggi la Chiesa sa che i potenti la rifiutano e che la amano quelli che confidano in Dio. Questa è la Chiesa che io intendo, una Chiesa slegata dalle cose terrene, umane, per poterle giudicare con più libertà a partire dalla prospettiva del Vangelo, della sua povertà. Non una povertà demagogica, perché questa non è povertà... Povera è la Chiesa, che non confida in nessuna rivoluzione della terra, che non conserva odio, perché questo non porta da nessuna parte.

Dio mi ha prestato ciò che possiedo

Sarebbe bello che chi ha qualcosa distribuisse, e dividesse come fratello, come compagno di mendicità del povero. Tu sei un mendicante. Anche io sono un mendicante; perché ciò che possiedo Dio me lo ha prestato. Nell’ora della morte dovrò restituirlo tutto. Questo è quello che predica la Chiesa: che Dio ha dato a tutti perché tutti avessimo potuto fare del mondo, creato da Dio per la felicità di tutti, un’anteprima del regno dei cieli. E noi cristiani che viviamo la speranza di questo cielo, viviamo sperando di potercelo guadagnare, compiendo la giustizia e l’amore su questa terra.

Nessun compromesso sui principi

Non si può scendere a compromessi sui principi, né tacere le ingiustizie senza rischiare di essere indicati come complici di esse.

Giusta distribuzione della proprietà

Ma il pane non è un fatto miracolistico. Il pane che deve nutrire tutti deve essere la giusta distribuzione della proprietà. Deve essere il momento in cui i ricchi rinunciano a ciò che hanno per dividerlo con i poveri. Deve essere una società organizzata secondo il cuore e la giustizia di Dio. Questa è la redenzione che io porto, dice Cristo.

Dio ha voluto l'eguaglianza per tutti i suoi figli

E’ necessario umanizzare le relazioni con quelli che soffrono, con quelli che sembrano inutili... La prospettiva della Chiesa è religiosa, è indirizzata a Dio, non è convenienza politica. Questo significa 'la promozione di tutti gli uomini', anima e corpo, cuore e intelligenza, relazioni sociali; delle quali dobbiamo sentire l’uguaglianza che Dio ha voluto per tutti i suoi figli, per organizzare un mondo più conforme a questa promozione integrale di tutti gli uomini, perché tutti gli uomini sentano la capacità di sviluppare le loro capacità, di uscire dalla malattia, di trovare ospedali in cui curarsi, di trovare delle scuole per tutti i bambini, che nessuno rimanga analfabeta.

Il granello di frumento

Avete appena udito nel vangelo di Cristo che non si deve amare se stessi al punto da sfuggire i rischi della vita che la storia esige da noi, e che quelli che cercano di schivare il pericolo perderanno la vita. Ma chiunque per amore di Cristo dà se stesso nel servizio degli altri, vivrà, come il granello di frumento che muore, ma solo in apparenza. Se non muore, rimane solo… Soltanto distruggendosi esso produce il raccolto.

Missione per la conversione

Se uno vive un cristianesimo molto buono, ma che non tocca il nostro tempo, che non denuncia le ingiustizie, che non proclama il Regno di Dio con coraggio, che non rifiuta il peccato degli uomini, che acconsente, per stare bene con certe classi, i peccati di queste classi, non sta compiendo il suo dovere, sta peccando, sta tradendo la sua missione. La missione è data per convertire le persone, non per dire loro che va bene tutto ciò che fanno; e per questo, naturalmente viene presa male. Tutto ciò che ci corregge, ci prende male. Io so di non piacere a molta gente, ma so di piacere molto a tutti quelli che cercano sinceramente la conversione della Chiesa.

Il vitello d'oro

Cos’altro è la ricchezza quando non si pensa a Dio? Un idolo di oro, un vitello d’oro. E lo stanno adorando, si prostrano davanti a lui, gli offrono sacrifici. Che sacrifici enormi si fanno di fronte all’idolatria del denaro! Non solo sacrifici, ma iniquità. Si paga per uccidere. Si paga il peccato. E si vende. Tutto si commercializza. Tutto è lecito di fronte al denaro.

Le vie di Dio

Dio entra nel cuore dell'uomo con le sue vie: con la sapienza nel cuore dei sapienti, con la semplicità in quello dei semplici.

Deve vincere l'amore

Non stanchiamoci di predicare l'amore. Sì, questa è la forza che vincerà il mondo. Non stanchiamoci di predicare l'amore, anche se vediamo che ondate di violenza inondano il fuoco dell'amore cristiano. Deve vincere l'amore. E' l'unico che può vincere.

Povero contro povero

Questa settimana dobbiamo lamentare anche la morte di due poliziotti. Sono nostri fratelli. Di fronte all’oppressione e alla violenza non ho mai parzializzato la mia voce. Mi sono posto, con la compassione di Cristo, a fianco del morto, della vittima, di colui che soffre e ha chiesto che preghiamo per loro e ci uniamo in solidarietà al dolore delle loro famiglie. Ho detto che due poliziotti che muoiono, sono due vittime in più dell’ingiustizia del nostro sistema che, come denunciavo domenica scorsa, tra i suoi crimini più grandi riesce a fare scontrare tra loro i nostri poveri. Poliziotti e operai o contadini appartengono tutti alla classe povera. La malvagità del sistema sta nell’ottenere lo scontro del povero contro il povero. Due poliziotti morti sono due poveri che sono state vittime forse di altri poveri e che in ogni caso sono vittime di questo dio Moloc, insaziabile di potere, di denaro, che per il desiderio di mantenere le sue situazioni ingiuste non gli importa la vita né del contadino, né del poliziotto, né della guardia ma lotta per la difesa di un sistema pieno di peccato.

Perseveranti in Cristo

«Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime». Che venga il giorno del Signore, quando vorrà, ciò che importa è essere perseverante in Cristo, fedele alla sua dottrina, non tradirlo. Mi fa pena, fratelli: molti traditori, cristiani che ora sono spie, cristiani che ci perseguitano, cristiani che si allontanano vergognati dal loro vescovo e dai loro sacerdoti. Ma la fiducia di coloro che rimangono fedeli mi riempie veramente di coraggio. E vi dico, fratelli: non spaventiamoci.

Il cristianesimo autentico

Volete sapere se il vostro cristianesimo è autentico? Qui sta la pietra di paragone: con chi stai bene? Chi ti critica? Chi non ti accoglie? Chi ti adula? Impara che Cristo un giorno ha detto: «Non sono venuto per portare la pace, ma la divisione». E vi sarà divisione perfino nella stessa famiglia, perché alcuni vogliono vivere più comodamente, secondo i princìpi del mondo, del potere e del denaro. E altri, invece, hanno compreso la chiamata di Cristo, e debbono respingere tutto ciò che non può essere giusto nel mondo.

Lo spirito del martirio

Non tutti, dice il concilio Vaticano II, avranno l'onore di dare il loro sangue fisico, di essere uccisi per la fede, però Dio chiede a tutti coloro che credono in lui lo spirito del martirio, cioè tutti dobbiamo essere disposti a morire per la nostra fede, anche se il Signore non ci concede questo onore; noi, sì, siamo disponibili, in modo che, quando arriva la nostra ora di render conto, possiamo dire: «Signore, io ero disposto a dare la mia vita per te. E l'ho data». Perché dare la vita non significa solo essere uccisi; dare la vita, avere spirito di martirio è dare nel dovere, nel silenzio, nella preghiera, nel compimento onesto del dovere; in quel silenzio della vita quotidiana; dare la vita a poco a poco come la dà la madre, che senza timore, con la semplicità del martirio materno, dà alla luce, allatta, fa crescere e accudisce con affetto suo figlio.

Dio ha la sua ora

Non è la mia povera parola che semina speranza e fede. Non sono altro che l'umile eco di Dio tra questo popolo, che dice a coloro che sono stati scelti come flagelli di Dio e usano la violenza in forme così diverse che stiano attenti, che quando Dio non si servirà più di loro, li getterà nel fuoco, è meglio che si convertano in tempo; e a coloro che soffrono i flagelli e non comprendono il perché delle ingiustizie e dei disordini: abbiate fede, abbandonatevi, volontà e cervello, cuore, tutti voi stessi, poiché Dio ha la sua ora, poiché i nostri scomparsi non lo sono agli occhi di Dio, e quelli che li hanno fatti scomparire sono anch'essi molto presenti davanti alla giustizia di Dio. Chiediamo per gli uni e per gli altri, e per il mondo che soffre le incertezze, la sicurezza della fede.

Oscar Arnulfo Romero

  • testo
  • articolo
  • oscar arnulfo romero
  • educatori
  • animatori
  • giovani
  • adulti

Versione app: 3.25.0 (fe9cd7d)