Voi siete la ricchezza d'Italia, ma per poter fare realtà la vostra risorsa, a livello di paese, d'Europa, di tutto il mondo, vi do il segreto...
del 04 aprile 2009
Intervento Rettor Maggiore tenuto nela parte finale della Festa dei Giovani 2009. Vedi il video dello spettacolo contenente i due interventi del Rettor Maggiore.
 
 
Giovani… sto qui perché vi voglio bene e vi dico come don Bosco: “Mi avete rubato il cuore”! Don Bosco finirebbe una giornata come questa dando un ultimo pensiero.
Il messaggio che io vorrei dirvi è quello che porto sulla mia maglia: “Splendete come astri nel mondo”.
Voi avete preso come motto “Splendete come astri nel mondo”. Stiamo vivendo un momento veramente cupo, buio, per la situazione veramente drammatica dal punto di vista economico, finanziario, di perdita di fiducia… Abbiamo scoperto che abbiamo costruito la società su una falsa scala di valori. Però siamo qui proprio per ricostruirla e la prima cosa che voglio dirvi è grazie perché avete riempito di gioia non soltanto questa domenica ma il mio cuore. Mi avete fatto un grande regalo!
 
Guardate che don Bosco è stato finora l’unico santo educatore che si è fatto santo accompagnando un ragazzo dell’oratorio di Valdocco, Domenico Savio, a raggiungere la pienezza di vita e felicità in Cristo e come lui i primi missionari fecero lo stesso con un indigeno, Zeffirino Namuncurà in Argentina; lo stesso hanno fatto i salesiani della Polonia, nell’oratorio di Poznan con 5 giovani martiri trucidati il 22 agosto del 1942.
Ciò vuol dire che veramente, come diceva don Bosco, i giovani non soltanto sono la parte più delicata della società e della chiesa, ma rappresentano la risorsa migliore che possa avere questa società.
 
Voi siete la ricchezza d’Italia, ma per poter fare realtà la vostra risorsa, a livello di paese, d’Europa, di tutto il mondo, vi do il segreto.
-         Prima di tutto credete a voi stessi. Dovete avere fiducia in voi stessi; siete d’avvero pieni di talenti. L’unica cosa di cui avete bisogno è sviluppare i vostri talenti. Una volta è venuto un giovane e ha detto a Giovanni Paolo II, impressionato perché parlava tantissime lingue: “Come fai a parlare tante lingue?”. Rispose: “Quando sono nato non ne parlavo nessuna!”.
Ecco… vuol dire che era stato frutto dello sviluppo di tutto quanto il Signore gli aveva dato. A volte siamo seduti su un tesoro che non scopriamo e non sviluppiamo. Voi siete pieni di talenti e per poter credere in voi stessi dovete svilupparli.
-         Il secondo grande messaggio è non avere paura di Cristo. Cristo è il vostro migliore amico. Nessuno vi ha amato come Cristo. È l’unico che finora ha dato già la vita per voi. Nessuno vi ha amato come Lui. Noi abbiamo genitori, gli amici che ci vogliono tanto bene. È stata la mia esperienza. Ma mi ricordo che quando ero giovane studente in Israele, mentre studiavo all’università ebraica, andavo ogni venerdì sul luogo dove Gesù fu crocifisso e sul luogo dove Gesù è risuscitato. E mi ricordo che sempre gli dicevo, prima di tornare in Italia per continuare gli studi: “Nessuno mi ha amato come te, perciò non voglio amare nessuno come amo te”.
Cristo è il vostro amico migliore. Perciò, come diceva il Padre oggi nel Vangelo: “Questo è il mio figlio prediletto, ascoltatelo”. Ascoltate Cristo miei cari giovani, Lui insegnerà a voi la strada della pienezza.
 
E finalmente la giovinezza è l’età della speranza perché è l’età in cui si prendono le grosse decisioni del futuro. Non indugiate. Oggi dicevo: coltivate un sogno, seguite il sogno della vostra vita e fatelo diventare realtà. Vi porto con me nel cuore. Continuerò a viaggiare in tutto il mondo, ma come don Bosco vi porto nel cuore e vi voglio bene. Grazie!
 
La cosa migliore che ho da darvi è la benedizione e ve la do ben volentieri. Invochiamo Maria che è quella che ha insegnato a Gesù veramente a prendere consapevolezza della sua dignità di Figlio di Dio, a servire agli altri e a vivere così in forma tale da poter raggiungere la pienezza. Ave o Maria...
 
E splendete come astri nel mondo!
Ciao!
 
 
Testo sbobinato dalla registrazione audio e non rivisto dall'autore.
don Pascual Ch√°vez Villanueva
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