Il 25 gennaio 2009, 56a Giornata mondiale dei malati di lebbra, non sarà solo un giorno "contro" la diffusione di una malattia, ma soprattutto una giornata "per" la diffusione di un contagio speciale: quello che Raoul Follereau chiamava l'epidemia del bene, il contagio della promozione della dignità e della bellezza di ogni persona, ed in particolare dei più emarginati e dimenticati, come i malati di lebbra.
del 25 gennaio 2009
Concetto svilito dalla superficialità delle mode correnti, eppure vivo grazie alle più nobili espressioni artistiche del passato e del presente, la bellezza rappresenta il legame più profondo tra l'uomo e la natura.  Ogni persona è portatrice di una bellezza che costituisce l'essenza della nostra umanità. La lebbra è una malattia carica di simbolismo, anche per questo: priva la persona della sua armonia esteriore, e induce chi osserva a considerare il malato mutilato della sua stessa dignità umana. Salvare la bellezza dell'uomo significa dunque restituire alle persone il rispetto pieno della loro dignità di esseri umani, non solo salvare il loro corpo dalle mutilazioni. Da qui il claim che AIFO ha adottato per la 56a Giornata mondiale dei malati di lebbra: salviamo la bellezza dell'uomo dalla lebbra. Una malattia da cui oggi si può guarire con facilità grazie ai farmaci, ma che colpisce ancora oltre 250.000 persone ogni anno nel mondo. Un problema ignorato dai mass media perché lontano dalla nostra vita di ogni giorno, e tuttavia ancora drammaticamente attuale, un male che ancor più delle altre malattie dimenticate testimonia la condizione di povertà estrema, la privazione dei più elementari diritti sociali e sanitari che colpisce gran parte dell'umanità.
 
La Giornata mondiale dei malati di lebbra assume quest'anno un'importanza ancora maggiore alla luce della Dichiarazione sul superamento della discriminazione verso dei malati di lebbra e dei loro familiari, approvata dal Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti umani lo scorso 18 giugno 2008. Una Dichiarazione di assoluto rilievo internazionale, che sprona le Nazioni ad eliminare anche a livello legislativo ogni forma di discriminazione contro le persone colpite dalla lebbra.
 
Oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra continua a rappresentare per l’AIFO un impegno fondamentale per dar voce agli Ultimi. Ogni anno i volontari AIFO organizzano in tale giornata la distribuzione del Miele della Solidarietà, allestendo banchetti in centinaia di piazze italiane e coinvolgendo altre associazioni, istituzioni, cittadini. L'iniziativa mira a sensibilizzare la popolazione nei confronti della lebbra e dei temi legati allo sviluppo socio-sanitario nei Paesi a basso reddito, e a raccogliere fondi a favore dei progetti promossi dall’AIFO per la cura dei malati di lebbra. Il miele utilizzato proviene da piccoli produttori delle aree rurali della Croazia attraverso il circuito del Commercio equo e solidale.
 
L'AIFO ha realizzato questa scelta per incrementare il suo impegno nella creazione di rapporti basati sulla giustizia e sulla solidarietà. I sacchetti di iuta che contengono i vasetti sono confezionati da persone guarite dalla lebbra grazie al progetto Sumana Halli a Bangalore, in India, da noi sostenuto. Il ricavato finanzierà la cura dei malati in India.
 
Tra le iniziative organizzate per la Giornata mondiale grande importanza assumono gli incontri di sensibilizzazione presso scuole, parrocchie ed altre istituzioni svolti in tutta Italia dai Testimoni della Solidarietà, persone direttamente impegnate nei progetti AIFO all’estero, che per l’occasione si fanno promotrici di consapevolezza presso la società civile, testimoniando il loro servizio agli Ultimi.
 
Anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Santo Padre, hanno rivolto un saluto all'AIFO per tale ricorrenza, a testimonianza del ruolo di primo piano che l'AIFO continua a ricoprire a livello internazionale. Queste le parole pronunciate da Papa Benedetto XVI in occasione dell'Angelus dello scorso 27 gennaio: 'Oggi si celebra la Giornata mondiale dei malati di lebbra, iniziata 55 anni fa da Raoul Follereau. A tutte le persone che soffrono per questa malattia rivolgo il mio affettuoso saluto assicurando una speciale preghiera, che estendo a quanti, in vari modi, si impegnano al loro fianco, in particolare ai volontari dell'Associazione Amici di Raoul Follereau'.
 
La 56a Giornata mondiale dei malati di lebbra gode del Patrocinio del Segretariato Sociale RAI e della collaborazione ufficiale di Banca Etica, AGESCI, GIFRA (Giovent√π Francescana), SISM (Segretariato italiano degli studenti di Medicina), AIAC (Associazione Italiana Allenatori di Calcio) e della Lega Calcio italiana.
 
Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO)
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