Succede in Inghilterra con il nuovo programma "Cast offs", a metà tra fiction e reality. I protagonisti sono uomini e donne con handicap. Un cieco con la passione per le armi, un paraplegico, una non udente incinta... Ma è giusto?
del 26 novembre 2009
 
 
La finezza è quella di mandarlo in onda in seconda serata. Per il resto questo show fa rabbrividire solo a parlarne. Non per falso moralismo, ma perché forse un limite chi fa televisione se lo dovrebbe porre. Visto che grazie ai reality estremi c'è già scappato il morto. La trovata stavolta arriva da Channel 4, Inghilterra. Un programma a metà tra fiction e reality da sopravvivenza.
 
 
 
Protagonisti: sei disabili abbandonati su un'isola deserta. Andrà in onda martedì prossimo. Titolo: Cast Offs, gli scartati. I concorrenti saranno costantemente ripresi dalle immancabili telecamere e avranno a disposizione tre mesi per dimostrare al pubblico che possono riuscire a diventare autosufficienti, anche in un ambiente ostile e malgrado gli handicap.
 
Le polemiche già divampano, ma di sicuro alla fine di tutto il programma andrà in onda e le controversie e il dubbio buongusto faranno sì che l'audience si impenni. Il cast di 'scartati' è variegato:
c'è Tom (Tim Gebbels), un uomo cieco con la passione delle armi da fuoco (ebbene sì);
 
Gabriella (Sophie Woolley) una donna non udente che aspetta un bambino;
 
Dan (Peter Mitchell) un paraplegico costretto a vivere su una sedia a rotelle;
 
Carrie (Kiruna Stamell) una donna affetta da nanismo con una forte personalità;
 
Will (Mat Fraser) che ha la sindrome da talidomide;
 
April (Victoria Wright) affetta da cherubismo, una malattia fibro-ossea benigna dell'infanzia, che colpisce la metà inferiore del volto, le ossa mascellari e in particolare la mandibola, deformando il viso.
 
A ognuno dei sei personaggi sarà dedicata una puntata della serie che esplorerà la loro vita passata, raccontata tramite flashback, e il loro presente sull'isola.
 
Ovviamente ci sono già due fazioni. Da una parte chi ritiene che questa sia l'estrema sintesi delle pari opportunità, che anche i disabili abbiano diritto a un un programma tv, che un reality non si nega a nessuno e che anzi, tutta questa operazione sarà utile per far capire alla gente come vive una persona diversamente abile. Intento nobile, insomma. Dall'altra c'è chi parla di cattivo gusto, di voyeurismo, di sensazionanilsmo.
 
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