Sempre più disagi dietro le mura di casa. Arriva la nuova «Michelin dei poveri»

A Roma 50 mila famiglie in crisi: Sant'Egidio presenta la 20sima guida che insegna come sopravvivere in città.

Sempre più disagi dietro le mura di casa. Arriva la nuova «Michelin dei poveri»

da Un Mondo Possibile

del 26 novembre 2009

 

 

Con amara ironia l’hanno ribattezzata la «Michelin dei poveri» perché è una guida indispensabile per la sopravvivenza di chi è costretto a vivere di espedienti, spesso dormendo per strada. A Roma, va ricordato, sono almeno 7 mila i senza casa. Ma la nuova guida «Dove mangiare, dormire, lavarsi 2010» pubblicata dalla Comunità di Sant’Egidio non è rivolta soltanto a loro.

 

 

 

 

«E' un vademecum per tutti i poveri - spiega Mario Marazziti, portavoce della Comunità - che in questi mesi di crisi sono aumentati in maniera esponenziale». E non solo nella Capitale. Secondo Sant'Egidio, aumenta in tutta Italia la povertà: ogni anno migliaia di persone si rivolgono ai telefoni e agli sportelli della Comunità in cerca di aiuto e «se nel 2008 le famiglie 'normali' che chiamavano per confessarci gravi problemi economici (dal mutuo alla bolletta che non riescono più a pagare) erano il 18%, quest'anno solo quasi raddoppiati toccando quota 30%».

 

INSOSPETTABILI - I nuovi poveri sono spesso «insospettabili»: gente comune, vicini di casa non abituate a chiedere aiuto nei normali circuiti. «Sono cittadini che all'improvviso si trovano disarmati, impotenti di fronte a una malattia, un licenziamento, lo sfratto o la rata del mutuo cresciuta troppo in fretta - racconta Francesca Zuccari, responsabile della mensa di Sant'Egidio a Roma -. Non riescono più a sostenere il peso economico della crisi. E chiamano noi».

 

DIETRO LE MURA DOMESTICHE - Nella Capitale il problema più sentito dai nuovi poveri è proprio, per assurdo, quello della casa: «Sono almeno 50 mila - rivela Zuccari - le persone con gravi problemi di affitto o sfratto». Sì perchè i nuovi poveri hanno una casa, in affitto o acquistata con il mutuo, ma rischiano di perderla. Ed è dietro le mura domestiche - molto più che tra i senzatetto - che cresce la fascia di povertà diffusa. Sono soprattutto anziani e giovani ad essere colpiti dalla stretta economica.

 

«Il problema che sta esplodendo è quello della disoccupazione giovanile - dicono a Sant'Egidio -: migliaia di ragazzi precari non si vedono rinnovare il contratto. Per assurdo, stanno meglio gli stranieri immigrati che si dimostrano una risorsa indispensabile per il Paese: accettano lavori non più coperti dagli italiani, forniscono entrate all'Inps e all'Erario». Eppoi, spesso i giovani non conoscono i luoghi e le istituzioni cui rivolgersi per cercare aiuto.

 

VADEMECUM E SOCIAL CARD - Dunque è rivolto anche a loro - ai giovani poveri e ai poveri nascosti dietro le mura domestiche - il 20simo numero del vademecum di Sant'Egidio, che giovedì mattina viene presentato a Roma nell'ambito di «Povera Italia: crisi, povertà e solidarietà», una tavola rotonda a Palazzo Valentini cui partecipano il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, il portavoce della Comunità, Mario Marazziti, assessore provinciale alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini, e le esperte di immigrazione di Sant’Egidio, Daniela Pompei e Francesca Zuccari.

 

Nella Michelin dei poveri ci sono i suggerimenti che possono aiutare chi non è riuscito ad ottenere la «Social card» istituita dal governo: finora soltanto 500 mila italiani l'hanno avuta, contro il milione e 300 mila previsti. Molti non sanno ancora come ottenerla, tantissimi la vorrebbero ma superano, anche se di poco, i parametri di reddito massimo.

 

OSSERVATORIO - La guida rappresenta un importante momento di riflessione sull’emarginazione e sulle emergenze sociali a Roma e in tutta Italia. Dal suo osservatorio privilegiato, la Comunità fotografa ogni anno la povertà. Dati aggiornati e osservazioni dirette sui mutamenti della condizione della povertà in Italia e a Roma, sugli immigrati di vecchia e nuova generazione. A Roma questo vuol dire immigrati che mangiano in mensa, rifugiati che vivono nei dormitori, e sempre più italiani (anziani e famiglie numerose) che si mettono in fila per i pacchi alimentari gratuiti.

 

Oltre 7 mila i senza fissa dimora della Capitale: 2.500 ospiti dei centri di accoglienza, 4.500 vivono per strada. Stranieri per lo più (70%), con un crescente numero di afgani. Le mense romane di Sant'Egidio - che offrono una media di 100 mila pasti caldi all’anno - hanno registrato una netta diminuzione dei cittadini rumeni (nel 2006 il 30%, nel 2008 l’11%), mentre è salito il numero dei rifugiati afgani (nel 2006 il 20%, ora il 48,8%).

 

BUSSOLA NELL'AREA DEL DISAGIO – Il libretto è una bussola da tenere in tasca per orientarsi nella città. A Roma ci sono posti dove si può ricevere aiuto e accoglienza, ci sono anche luoghi dove si può aiutare ed essere accoglienti. Non tutti ne sono a conoscenza: è difficile soprattutto per chi è da poco nella Capitale e non ha contatti.

 

Nelle pagine della guida sono segnalate 27 mense, 35 dormitori, 24 ambulatori, 12 luoghi dove lavarsi e 96 centri d'ascolto nella capitale. Una rete di solidarietà molto parcellizzata, ma consistente. La prima edizione di «Dove mangiare, dormire, lavarsi» pubblicata dalla Comunità di Sant’Egidio risale al 1990. Oggi all’edizione romana si è aggiunta anche quella genovese.

 

COLLETTE ALIMENTARI – L’emergenza vede schierata sul fronte della lotta all'emarginazione e alla fame non solo la Comunità ma molte altre organizzazioni. Accanto allo sportello dei pacchi viveri istituito da Sant'Egidio a Trastevere, ci sono iniziative come la Raccolta alimentare a favore dell’Emporio della carità. Quaranta tonnellate di merci, 3.700 scatoloni consegnati, 400 volontari impegnati in 55 punti di raccolta: numeri da record per la quinta edizione della manifestazione organizzata lo scorso 7 novembre dalla Caritas diocesana e dal gruppo Sma con il patrocinio della Provincia di Roma. La manifestazione ha coinvolto nella solidarietà circa 12mila persone che hanno consegnato merci a lunga conservazione ai volontari.

 

La Colletta sarà ripetuta - su scala nazionale - sabato 28 novembre. In tutta Italia la penisola, oltre 6.000 supermercati più di 100 mila volontari, inviteranno le persone a donare alimenti non deperibili quali olio, omogeneizzati ed alimenti per l’infanzia, tonno e carne in scatola, pelati e legumi in scatola: è la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare organizzata dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus e dalla Compagnia delle Opere Impresa Sociale. Nell'edizione 2008 oltre 5 milioni di italiani hanno donato più di 8900 tonnellate di cibo.

 

Carlotta De Leo, Luca Zanini

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