L'istituzione di un Servizio civile obbligatorio per un anno o per alcuni mesi rischia di snaturare il valore sociale ed educativo, di promozione della pace. Tutelare la scelta volontaria è un valore fondamentale.
L’arcivescovo di Genova e presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana), cardinale Angelo Bagnasco, nella cattedrale genovese di San Lorenzo nell’omelia della Santa Messa celebrata a conclusione del X Incontro Nazionale dei giovani impegnati nel Servizio Civile negli enti di ispirazione cattolica, propone: “Un tempo di servizio civile per tutti, indistintamente, come tirocinio nel quale - giorno per giorno - si vive e si condivide un progetto di vita, degli ideali alti”.
L’istituzione di un Servizio civile obbligatorio per un anno, come suggerito dal Cardinale Bagnasco o per alcuni mesi, come quello proposto dal governo Renzi, rischia di snaturare il valore sociale ed educativo, di promozione della pace. Parlare di obbligatorietà di questo Servizio è andare contro quanto sancito dall'articolo 2 della legge 64/2001 che lo istituì, e che fa riferimento a “prestazione su base esclusivamente volontaria”.
Tutelare la scelta volontaria e non l’obbligatorietà è un valore che Don Giovanni D’Andrea, Presidente Salesiani per il Sociale, l’ente che per i salesiani in Italia gestisce il Servizio Civile considera fondamentale: “La scelta volontaria nasce dalla generosità del giovane che decide liberamente di donare un anno della sua vita per le attività svolte dal Servizio Civile. E’ un modo per difendere la Patria in maniera non militare e concorrere alla sua crescita sociale e solidale. Rendere questa cosa obbligatoria non credo possa apportare grandi benefici, non tutti sono mossi dagli stessi valori. Anche il servizio militare non è più obbligatorio, proprio dal 2001, perché allora rendere obbligatorio il Servizio Civile? Senza poi considerare l’impegno economico pur riducendo i tempi di prestazione. Anche su questo aspetto non mi ritrovo nelle opportunità di fare il Servizio civile per alcuni mesi, poco il tempo per “entrare” in quello che si vive e si fa. La mia esperienza di OLP (Operatore Locale di Progetto, colui che gestisce i volontari in loco) mi fa dire che i volontari rendono di più dopo 6-8 mesi, quando hanno compreso bene il loro ruolo e l’ambiente li ha accettati, riducendo il servizio a 6 mesi o peggio ancora ad un trimestre ritengo che un simile Servizio sarebbe poco produttivo. In ultimo sono dell’idea che alcuni scelgono di fare il Servizio Civile non motivati dal solo valore della solidarietà e da un radicato concetto di cittadinanza attiva, ma anche da un tornaconto economico che risulta esiguo, appena 5000 in un anno e solo per un anno, ma con questi scenari economici è pur qualcosa”.
La questione resta aperta e ascoltare, la voce e le parole delle realtà che operano a fianco e per i giovani, oggi più che mai, diventa di fondamentale importanza per superare questa che non è solo una crisi economica m anche, e soprattutto, valoriale.
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