Sesso usa e getta

Così come ciò che viviamo fa parte di noi, nelle nostre memorie, nella nostra cultura, nei nostri hobby...proprio allo stesso modo il rapporto sessuale. Ma quest'ultimo va inteso nel senso pieno del suo esistere: fa parte di me, mi edifica, mi fa crescere, alimenta la mia vita.

Sesso usa e getta

da Quaderni Cannibali

del 02 febbraio 2010

 

          Impossibile negare che viviamo nella società del “perbenismo imitativo”: devo avere quella marca di zaino perché tutti lo usano; mamma comprami quelle scarpe, le hanno tutti!; sabato pomeriggio tutti in disco… in cos’altro siamo facili a imitare i nostri amici?

 

 

          Non sarà anche il nostro corpo oggetto d’imitazione, usato per comportarci come fanno gli altri? Se già lo è nel vestire, nel modo di muoversi, perché non anche nei rapporti sessuali? “I miei amici lo fanno, perché io no?” “Alla mia età è un’esperienza che hanno fatto tutti!” “Va di moda..” “Il mio ragazzo/a vuole, mi ama così tanto…”

          Imitazione…? Intesa in questi termini, direi piuttosto banalizzazione, quindi perbenismo imitativo corporeo è banalizzazione del sesso.

          Ma possiamo fare sesso allo stesso modo con cui compriamo e buttiamo le Hogan o i RayBan a moda conclusa? Come usiamo l’Eastpack e lo buttiamo quando le scritte sono troppe e ne vogliamo uno nuovo perché i nuovi amici ci lascino il segno?Mi chiedo: il nostro corpo è usa e getta tanto quanto questi trend?

          Ciò che coinvolge il corpo, lascia segno. Come una ferita lascia la cicatrice, così un’operazione che mi salva la vita ve ne lascia una. Nel bene e nel male. Anche il rapporto sessuale, una volta compiuto, è scritto in me, corpo e anima, e ne porterò i segni per sempre. Tutto ciò che faccio rimane in me. Non leggiamo forse nel volto di un uomo tante cose? Dalle sue rughe il tempo che è passato, dalle espressioni il modo in cui ha vissuto, lo sguardo con cui ha amato, dal sorriso la tristezza o la gioia che lo hanno accompagnato…

          Non posso correre il rischio di condividere la mia corporeità col ragazzo/a che amo e fare un passo falso. Quanti alla mia età hanno già vissuto quest’esperienza e sono rimasti scottati, e tornare indietro non si può, perchè “non va più via l’odore del sesso che hai addosso”.

          Perché un passo falso in questo lascia il vuoto: tutto ciò che non è stato completato da un amore vero, sincero, pieno. Colmo a tal punto da far straripare il fiume in piena del nostro cuore per irrigare i campi attorno e poter contribuire a generare qualcosa di nuovo, l’altro. Perché parte essenziale del rapporto sessuale è la capacità di unirsi per generare una nuova persona, un figlio.          Posso allora usare del sesso per me stesso? Non è forse il sesso l’emblema del vivere per? Per l’altro – perché è un rapporto a due – e l’altro, colui che diviene persona dopo l’unione dei due.

          Faccio sesso usa e getta? Interessante. Ma non potrò mai lavar via i segni d’usato. E come potrò ridare il mio corpo quando usato? Chi vuole qualcosa di usato, di seconda mano? Non è forse la seconda mano fuori moda?

          Il sesso è amare con l’intera persona. Se lo ‘uso’ e ‘uso’ il mio corpo, sto spersonalizzando me stesso, sia pure per un amore che mi sembra quello di tutta la vita. Prima di farlo devo chiedermi seriamente: è per tutta la vita? Quanto è facile crederlo quando si hanno 14 anni, ma a 16 c’è un nuovo amore (anche questo per tutta la vita) che probabilmente verrà rimpiazzato da un nuovo amore (no, questo davvero è per tutta la vita!) verso i 19…

          L’amore per tutta la vita si promette. Si promette di fronte a tutti, di amare e rispettare nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia… lì diventa eterno, per tutta la vita, qualsiasi vita ci aspetti. Perché non siamo più ‘io e te’, ma ‘noi’.          L’io viene meno: l’amore vero – quello seriamente per tutta la vita – non è egoistico, ma altruista; non è una forza centripeta, ma centrifuga, quasi a voler fuggire, correre verso l’altro senza sosta, senza posa e senza perdere la propria identità: io amo te e decido di imparare a farlo sempre meglio, al massimo delle mie capacità.

          Vi ho svelato il segreto, la verità dell’Amore con la maiuscola. La verità dell’amare l’altro perché lo si riconosce degno d’essere amato.          “Punto”, aggiungerebbe Jovanotti – che tuttavia continua a non riuscire a far tornar bianca la pagina per scriverci “ti amo”, perché quel che vi ha scritto prima è indelebile…

          Cos’è allora la sessualità vissuta secondo la verità dell’Amore?È essere, manifestarsi, comunicare, sentire, esprimere, vivere.

          Cos’è l’Amore, con la maiuscola, quello vero, eterno, quello che parla di “noi” e non “io e te”? L’Amore: essere, manifestarsi, comunicare, sentire, esprimere, vivere.

          Così come ciò che viviamo fa parte di noi, nelle nostre memorie, nella nostra cultura, nei nostri hobby…proprio allo stesso modo il rapporto sessuale. Ma quest’ultimo va inteso nel senso pieno del suo esistere: fa parte di me, mi edifica, mi fa crescere, alimenta la mia vita. La sessualità mi arricchisce nell’anima, se non mi spersonalizza. La sessualità mi fa vivere. E non solo il mio corpo ne trae beneficio, ma anche la mia anima. Così come amo con le sensazioni e le emozioni che ‘sento’ nel corpo, allo stesso modo vivo la sessualità in corpo e anima e questo mi arricchisce, e arricchisce il ‘noi-per-sempre’, non ‘io e te, per ora…’.

          Il mio corpo non è una cosa: non sono usa e getta.

Alessandra Olivari

http://www.cogitoetvolo.it

Versione app: 3.25.3 (26fb019)