«Nel Vangelo tutte le preghiere, di uomini, donne, malati, peccatori, discepoli, stanno dentro due sole domande. La prima: Signore, abbi pietà; la seconda: aumenta la nostra fede! ...» L'omelia di questa Domenica scritta da don Gianni Ghiglione.
Gli apostoli dissero al Signore: accresci in noi la fede . Nel Vangelo tutte le preghiere, di uomini, donne, malati, peccatori, discepoli, stanno dentro due sole domande.
La prima: Signore, abbi pietà ; la seconda: aumenta la nostra fede . Qui è riassunto l’universo del cuore, il nostro mondo di dolore e di mistero.
Aumenta la fede
Perché senza fede non c’è vita umana. Come sarebbe possibile vivere senza fidarsi di qualcuno? Noi ci umanizziamo per relazioni di fiducia, a partire dai genitori, a cominciare dalla madre. Fede che una forza immensa penetra l’universo.
Se aveste fede quanto un granellino di senape. Un granellino microscopico, basta pochissima fede, quasi niente: è questione di qualità, non di quantità. Non una fede sicura e spavalda, ma quella che nella sua fragilità ha ancora più bisogno di Dio, che nella sua piccolezza ha ancora più fiducia in Lui, e si abbandona, si affida.
Fede è conoscere i pilastri portanti della nostra religione, quelli che ogni domenica professiamo recitando il CREDO. Quella è la nostra fede “quella è la fede della Chiesa che noi ci gloriamo di professare”: così si dice dopo la professione delle promesse battesimali.
Ma tu comprendi benissimo che la fede non può essere solo un qualcosa di legato al cervello, che nutre l’intelligenza, che spiega certe cose, .... La fede che la Chiesa ci propone è in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, cioè la VITA, l’AMORE di Dio, manifestato a noi in Gesù e offerto a noi nello Spirito!
Credere è dunque sì sapere, ma soprattutto AFFIDARSI, consegnarsi a Lui! Questa fede mette in gioco il cuore, la nostra capacità di donare noi stessi. Ci accorgiamo che vengono toccate le radici più profonde della nostra persona, che il nostro presente e il nostro futuro sono chiamati in causa.
Torna il discorso dell’immagine di Dio: sì perché la fede dipende dall’immagine che noi abbiamo di Dio. Se di Dio ho l’immagine di un poliziotto che alla minima infrazione mi manda all’inferno, difficilmente questo Dio riuscirà a catturare il mio cuore e la mia vita fino al punto da consegnargliela.
Qual è l’immagine che tu hai di Dio? Quali sentimenti affiorano nella tua relazione con Lui? Sei disposto a consegnarti a Lui senza riserve?
Preghiera
“Signore, tu ci chiedi una fede grande come un seme di senape (la punta di uno spillo!). Davvero piccola e povera è la mia fede, cioè la capacità e la volontà di affidarmi a te; perché questa è la fede che tu mi chiedi: credere che tu sei il buon Pastore che dà la vita per le sue pecore, che sei il Padre buono che esce di casa per entrambi i figli, che il tuo cuore vero è quello squarciato sulla croce. Signore, tu sei quello che è disposto a lasciare le 99 pecore e andare in cerca dell’unica che si è smarrita; tu sei il Dio che porta misericordia e perdono, che ama i malati e i peccatori, che si china su chi è solo e malandato per fasciarne le ferite, che si commuove fino alle lacrime di fronte ad una madre che piange il figlio morto... Ogni pagina del Vangelo (ecco perché è buona notizia!) parla del tuo cuore pulsante d’amore per ogni persona che viene al mondo.
E tu cosa mi chiedi? Di aprire gli occhi e di vedere che il tuo cuore è proprio fatto così. Non è il cuore di un carabiniere, che gode nel punire; né quello di un Dio capriccioso che punisce indiscriminatamente buoni e cattivi e concede favori con la stessa logica agli uni e agli altri; non sei un essere superiore che si accontenta di preghiere e di atti di culto sganciati dal cuore in cui dovrebbero nascere..
NO! Tu sei un Dio d’Amore! Ed è questo che mi chiedi di credere. Solo credendo questo trovo la forza di consegnarti la mia vita, affidarmi a te come un bimbo in braccio a sua madre.
Questo è il chicco di senape che chiedi alla mia fede; è poco, ma questo poco nelle tue mani sarà centuplicato per la gioia di tanti.
Signore, ti offro la mia povertà, la mia poca fede più piccola di chicco di senape. Aumenta la capacità di consegnarmi a te che sei il mio buon Pastore. “Mio Dio, prendimi nella tua grande mano e fammi tuo strumento. .... mi sento soltanto tra le braccia di Dio... Mio Dio, prendimi per mano, ti seguirò da brava, non farò troppa resistenza...” (Etty Hillesum)
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Cosa suggerisce a te questa immagine? Ha a che fare con la preghiera “Aumenta la nostra fede”?
don Gianni Ghiglione
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