Sono un professore e non sono stressato!

Una pubblicità direbbe che per tutto questo non c'è prezzo ed è proprio vero: sono soddisfazioni! Ed io sono un docente che, grazie ai miei alunni ed ex-alunni, non sono stressato, anzi spesso mi diverto moltissimo!

 

 

del 08 maggio 2013

 

 

I professori saremo pure una categoria "sotto stress", ma mi piace affermare che siamo pure una categoria "sotto soddisfazioni". Soddisfazioni, sì ed anche molte! Non sono frutto dello stipendio o di chissà quali gratificazioni istituzionali, ma vengono dagli studenti. Piccole e grandi "carezze" ci raggiungono ogni giorno, raggi di luce che ci ricordano e rinnovano la passione per uno dei mestieri più belli del mondo. Ci sono gli sguardi illuminati dei ragazzi che durante la spiegazione pendono dalle nostre labbra, di quelli che - mentre presentiamo l'argomento - mostrano tutta la loro attenzione, di quanti ci pongono domande e ci invogliano a fare sempre meglio. Nei primi anni e non solo, il greco ed il latino tanto ostici, diventano per esempio una bella scoperta quando si va all'etimologia e si conosce la derivazione delle parole italiane; questa scoperta gli studenti te la dimostrano con tutta l'espressione del volto e non la dimenticheranno.

Ci sono poi le urla più o meno sommesse di coloro che vedono il risultato positivo del compito in classe, per alcuni persino il sei è come la vittoria alla lotteria! C'è la gratitudine spontanea dopo una visita d'istruzione di pochi o più giorni, tanto che scappa persino il saluto con il bacio sulla guancia come ad un amico. C'è il sano piacere di vedere dalle verifiche positive che la maggior parte della classe, durante le spiegazioni, pur sembrando su un altro pianeta, in realtà stava proprio ad ascoltarti. Mi piace l'aperto e schietto confronto, quando spesso i ragazzi ti aprono il cuore e tu davvero te lo ritrovi quasi in mano mantenendo la cura di un chirurgo. E che dire poi degli ex-allievi che vengono a trovarti, che tornano per chiedere consigli, per comunicarti i risultati universitari o le scelte lavorative, per portarti i confetti della laurea o l'invito per il matrimonio? Che dire di quando li vedi innamorati, di quando vieni a conoscenza delle vittorie negli sport che praticano, ascolti le loro esibizioni musicali o partecipi al saggio di danza? Sono soddisfazioni e sono doni per ogni docente ed educatore!

Ricordo da professore di Lettere del Liceo Don Bosco, Giuseppe, ex-allievo, che mi telefona nella notte per dirmi che ha vinto un premio di poesia nazionale e potrà pubblicare la sua prima raccolta, ringraziando per non aver mai smesso a scuola di credere in lui e nella forza della letteratura. Ricordo Sabrina, allieva del secondo anno, che ha ottenuto il primo premio di un concorso importante per racconti e mi chiede di partecipare alla premiazione perché ci tiene particolarmente. Come loro ci sono anche altre soddisfazioni letterarie, quelle delle menzioni di merito di un altro Giuseppe e di Davide, quest'ultimo appena al IV ginnasio, entrambi già apprezzati da giurie nazionali. Una pubblicità direbbe che per tutto questo non c'è prezzo ed è proprio vero: sono soddisfazioni! Ed io sono un docente che, grazie ai miei alunni ed ex-alunni, non sono stressato, anzi spesso mi diverto moltissimo!

 

 

Marco Pappalardo

 

 

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