Ecco qui la spiegazione del poster degli Eventi Jesolo 2012 (Festa dei Giovani e Festa dei Ragazzi). "Io do la mia vita" è il filo conduttore che, rialacciato alla spiritualità salesiana dello "sporcarsi le mani" per i giovani, fa da sfondo all'intero manifesto. Gli elementi con cui è stata costruita l'immagine principale sono delle lettere che...
del 27 febbraio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
Il poster
   Le “Memorie dell’oratorio”, testo scritto da Don Bosco stesso, sono alla radice dell’idea del poster della Festa dei Giovani e della Festa dei Ragazzi 2012.
   Gli elementi con cui è stata costruita l’immagine principale sono delle lettere che voglio richiamare il libro autobiografico scritto dal santo dei giovani. La scelta è stata quella di non mettere tutte le lettere dell’alfabeto ma solo quelle contenute in queste parole:
“D o n  B o s c o  i o  d o  l a  m i a  v i t a”.
  È infatti la scelta di don Bosco di dare la sua vita per i giovani che l’ha reso prezioso sulla scena della storia. È il dare la vita che ci fa essere e ci fa esistere! Vive solo chi si dona, chi offre qualcosa agli altri offrendosi. Le stesse lettere, accostate pazientemente una ad una con un lavoro certosino che richiama la virtù della pazienza, compongono anche i ragazzi che attorniano don Bosco, quasi a dire che il desiderio di dare la vita di don Bosco è contagioso: i ragazzi hanno fatto propria la sua spiritualità ovvero il suo modo di dare la vita. Il colore rosso, segno di passione, colora la testa di don Bosco: per amare non basta il cuore, ci vuole anche la volontà e la determinazione!
    L’immagine principale nella parte bassa si sgretola: non si vive per se stessi, ma si vive per amare perdendo qualcosa di sé. Il donarsi, però, non porta alla perdita di sé (l’immagine infatti non perde di definizione), ma piuttosto rafforza la propria identità.
Il donarsi è il segreto della sorgente della vita: la resurrezione è frutto di un dono incondizionato, la croce. La scritta che si forma è “forever young”: la spiritualità salesiana sarà eternamente giovane se saprà perpetuare il desiderio di dono ai giovani di don Bosco. 
  Ogni lettera della espressione “Forever young” è formata dalle lettere della parola sottostante. Ad esempio la “Y” è formata dalle lettere della parola “passione”. Le parole poste sotto la scritta “forever young”  indicano quindi, in modo esplicito o implicito, alcuni degli elementi che rendono eternamente giovane la spiritualità che nasce da don Bosco.
  Il tutto appoggia su uno sfondo marrone che richiama la terra dei Becchi, località in cui è nato don Bosco, e la terra di Torino, ove don Bosco iniziò la sua opera peregrinando per i campi alla ricerca di un luogo per il suo oratorio… Questo elemento che richiama anche la concretezza della vita dice che il dare la vita va vissuto quotidianamente e che la spiritualità salesiana, nata su una terra coltivata da contadini, è una spiritualità in cui bisogna “sporcarsi le mani” per i giovani.
Dovremmo avere i calli nelle mani a forza di salvare le anime! 
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