Almeno 21 morti. È stato un duro colpo per la folta comunità cristiana d'Egitto, e una notte da dimenticare per i copti di Alessandria, bersaglio dell'esplosione all'uscita da una funzione religiosa per propiziare il nuovo anno.
del 01 gennaio 2011
Capodanno di sangue ad Alessandria d'Egitto, dove un'autobomba esplosa davanti ad una chiesa alla fine della messa di mezzanotte ha fatto 21 morti e 8 feriti. È stato un duro colpo per la folta comunità cristiana d'Egitto, e una notte da dimenticare per i copti di Alessandria, bersaglio dell'esplosione all'uscita da una funzione religiosa per propiziare il nuovo anno. Un testimone oculare ha riferito di un 'bagno di sangue', seguito da un via vai di ambulanze tra i corpi martoriati a terra. Cristiani e musulmani si sarebbero poi affrontati a colpi di bastone nelle strade adiacenti.
 
Ce n'è abbastanza per riportare alla memoria le minacce espresse nel novembre scorso dall'ala irachena di Al Qaida che, dopo aver rivendicato un sanguinoso attentato alla cattedrale siriaco-cattolica di Baghdad, aveva minacciato la comunità copta egiziana, particolarmente numerosa tra i cristiani del
Medio Oriente. I terroristi islamici avevano ingiunto di 'liberare' due cristiane egiziane 'tenute prigioniere in monasteri' per impedire loro di convertirsi all'Islam. I copti sono il 10% dei circa 80 milioni di abitanti dell'Egitto.
  
L'attentato della scorsa notte, che non è stato al momento rivendicato, è avvenuto a mezzanotte e mezza nel quartiere di Sidi Bishr della grande città affacciata sul Mediterraneo, davanti alla Chiesa dei Santi (Al-Qiddissine).
 
Secondo le prime ricostruzioni, l'automobile imbottita di esplosivo è stata parcheggiata davanti alla chiesa dieci minuti prima dello scoppio. Un testimone ha detto alla tv di aver visto delle persone scendere dal veicolo, una Skoda. Lo scoppio, fortissimo, è avvenuto quando i fedeli uscivano dalla chiesa e si è immediatamente propagato alle automobili vicine, esplose moltiplicandone l'effetto devastante.
 
Il bilancio definitivo dei morti secondo il ministero della Sanità è di 21, più otto feriti. Dopo l'attentato, mentre le ambulanze facevano avanti e indietro per soccorrere le vittime, gruppi di copti esasperati hanno cominciato ad aggredire musulmani nelle strade circostanti. Il ministero dell'Interno egiziano ha imposto misure di sicurezza durissime intorno a tutte le chiese e ha raddoppiato la presenza degli agenti per contrastare ogni eventuale attacco. Stretti controlli sono stati anche imposti al governatorato di Marsa Matruh, sul litorale e all'aeroporto del Cairo per impedire la fuga degli autori dell'attentato.
 
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