Sulle orme di Gesù - La risurrezione

La riflessione sulla risurrezione di Gesù si sviluppa nelle lettere di Paolo per due nitide ragioni: la risurrezione è il contenuto essenziale della fede cristiana e senza la risurrezione la fede è vuota e non può salvare. Alcuni cristiani di Corinto trovarono difficile accettare che i morti potessero risorgere con il loro corpo...

Sulle orme di Ges√π - La risurrezione

da Teologo Borèl

del 20 marzo 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

La risurrezione di Ges√π nei Vangeli

          Si ritiene che il Vangelo di Marco sia stato scritto tra il 67 e il 70, Luca tra il 75 e l’80, Matteo tra l’85 e il 90 e Giovanni verso la fine del primo secolo. Gli esegeti ammettono una fonte scritta comune a Matteo e Luca, anteriore a Marco. Ciò significa che prima dei vangeli circolavano delle raccolte parziali dei detti e fatti di Gesù a uso delle comunità.Leggendo parallelamente i racconti della risurrezione (vedi sotto) possiamo cogliere diverse sottolineature.

L’essenziale, per Marco, è l’angelo che annuncia, a nome di Dio, che Gesù è risorto. A differenza degli altri evangeli le donne - per paura - non dicono a nessuno ciò che hanno visto.

Per Luca tutte le apparizioni si svolgono il giorno della risurrezione a Gerusalemme. Luca insiste sul fatto che Gesù spiegò le Scritture agli apostoli e aprì loro gli occhi perché comprendessero che «proprio queste cose il Cristo doveva soffrire per entrare nella sua gloria», poiché «così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme». Inoltre i discepoli di Emmaus lo riconoscono mentre spezza il pane. Parola ed Eucaristia fanno riconoscere il Cristo risorto.

In Matteo appare l’eco della polemica con i giudei. Il fatto che la tomba fosse stata trovata vuota era indiscutibile, ma i giudei sparsero la voce che fossero stati gli apostoli a trafugare il corpo di Gesù.

Riferiti solamente da Giovanni, ci sono: l’episodio di Pietro che corre al sepolcro con un altro discepolo (solo accennato nel vangelo di Luca), l’apparizione a Tommaso e la pesca miracolosa, dopo la quale Pietro riceve il mandato di pascere le pecore di Gesù. L’evangelista Giovanni esprime una riflessione teologica più avanzata sugli eventi che racconta. Lo si vede nelle apparizioni alla Maddalena e a Tommaso. Gesù è la stessa persona che hanno conosciuto, eppure essi non lo riconoscono. La Maddalena, quando vede Gesù, pensa che sia il giardiniere. Sa che Gesù è morto e perciò cerca dove lo hanno portato, poiché non è più nel sepolcro. Il testo di Giovanni ripete due volte il termine “si voltò - voltatasi”. Molti esegeti non amano questa ripetizione. Si tratta di un’aggiunta o di due versioni del racconto cucite insieme? Invece è proprio qui il punto del racconto. L’evangelista per due volte fa volgere Maria verso Gesù perché essa deve riconoscerlo due volte, prima come identico al Maestro che è morto ed è stato sepolto; poi come il Risorto. Cioè, come lo stesso e come diverso. Il Crocifisso è vivo: la Maddalena lo capisce quando si sente chiamare per nome: «Maria!». Vivo nel suo corpo, ma la sua esistenza non è più quella terrena e il rapporto con lui sarà diverso: «Non mi trattenere». «Non vi lascerò orfani, ritornerò a voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete» (Gv 14,18-19) aveva promesso Gesù prima di patire. E Gesù infatti è tornato, risorto, per stare con i discepoli, anche se diversamente da prima: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23). Nell’episodio di Tommaso, la frase di Gesù: «Beati quelli che pur non avendo visto, crederanno» (Gv 20,29) vale per noi, come valeva già per i cristiani per cui Giovanni scriveva. Tommaso non dovrebbe aver bisogno di vedere da sé il Risorto, ma avrebbe dovuto credere ai discepoli che avendolo veduto glielo hanno testimoniato.

Vangelo di Matteo (Mt 28, 1-7)

          Dopo il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L'angelo disse alle donne: 'Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: 'È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete'. Ecco, io ve l'ho detto'.

Vangelo di Marco (Mc 16, 1-8)

          Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: 'Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?'. Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: 'Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: 'Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto''. Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.

Vangelo di Luca (Lc 24, 1-12)

          Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: 'Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: 'Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno'. Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto.

Vangelo di Giovanni (Gv 20, 1-18)

          Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: 'Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!'. Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa.Maria invece stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: 'Donna, perché piangi?'. Rispose loro: 'Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto'. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: 'Donna, perché piangi? Chi cerchi?'. Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: 'Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo'. Gesù le disse: 'Maria!'. Ella si voltò e gli disse in ebraico: 'Rabbunì!' - che significa: 'Maestro!'. Gesù le disse: 'Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: 'Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro''. Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: 'Ho visto il Signore!' e ciò che le aveva detto.

Negli Atti degli apostoli

          La presentazione più antica della risurrezione si ritrova nei discorsi di Pietro negli Atti degli apostoli. Nel secondo capitolo degli Atti, Pietro rende ragione della Pentecoste, un fenomeno interno alla comunità degli apostoli che si è manifestato al popolo nel rumore del tuono e attraverso la loro capacità di parlare lingue diverse. Pietro spiega che gli apostoli non sono ubriachi, ma che lo Spirito è sceso su di loro, come aveva predetto il profeta Gioele. Il grande giorno di Dio è venuto grazie a Gesù Nazareno che voi avete crocifisso, ma Dio lo ha fatto risorgere strappandolo dalla morte, come David aveva predetto nel salmo 16. Il salmo infatti non parla di David stesso, poiché egli morì, fu sepolto e il suo sepolcro è ancora tra noi. Ma David previde la risurrezione del Cristo, il quale è stato elevato alla destra di Dio, ha ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso e lo ha riversato ora su di noi, come voi vedete e sentite. La conclusione del discorso di Pietro è netta: «Sappia dunque con sicurezza tutta la casa di Israele che Dio ha reso Signore e Cristo questo Gesù che voi avete crocifisso» (At 2,36).Accenniamo ai punti essenziali di questo discorso e degli altri che seguono.

Il fatto centrale annunciato è la risurrezione di Gesù, del Crocifisso che la gente ben conosceva. Di questo fatto gli apostoli sono testimoni di fronte a Israele. La discesa dello Spirito è conseguenza della risurrezione.

Dio ha realizzato le promesse antiche risuscitando Gesù che è Signore ed è Cristo, il Messia. I tempi futuri sono già cominciati.

L’annuncio è strettamente teocentrico: è Dio che ha risvegliato o ha rialzato Gesù dalla morte. La cristologia è arcaica: Gesù è servo di Dio, il servo fedele descritto dal profeta Isaia; ma la fede è già sicura: Gesù è detto Messia, Signore, cioè Dio.

L’annuncio consiste nel fatto che Dio ha risuscitato Gesù. Si aggiunge solo che con questo, Dio ha realizzato il suo piano di salvezza, come aveva promesso. In questo si vede la riflessione degli apostoli alla luce delle Scritture.

Il discorso di Pietro a Cornelio, nel capitolo decimo degli Atti, precisa dei particolari che si ritrovano nella tradizione primitiva: Gesù è risuscitato nel terzo giorno; per diversi giorni si è manifestato a testimoni prescelti; ha dato loro l’ordine di predicare al popolo perché si penta e creda.

Nelle lettere di Paolo

La riflessione sulla risurrezione di Ges√π prosegue e si sviluppa nelle lettere di Paolo. Riflessione che fu stimolata, in Paolo, principalmente da due nitide ragioni:

la risurrezione è il contenuto essenziale della fede cristiana;

senza la risurrezione la fede è vuota e non può salvare.

Abbiamo visto che i discepoli stessi non credettero subito; alcuni cristiani di Corinto trovarono difficile accettare che i morti potessero risorgere con il loro corpo. Nel secolo scorso la risurrezione di Gesù venne ritenuta una favola da studiosi cosiddetti liberali, che professavano di poter ammettere solo ciò che è controllabile dall’uomo. Ma la risurrezione di Gesù, come il più grande degli atti di Dio nella storia umana, non può essere controllata dall’uomo. E' antistorico negare la risurrezione solo perché non può essere verificata dallo scienziato, ed è impossibile voler dare prove, cosiddette “scientifiche”, della risurrezione, in quanto la fede nella risurrezione non sarà mai il risultato di prove umane.            Come ha scritto l’allora cardinal Ratzinger nel 1985: «Il Risorto non si vede come un pezzo di legno o di pietra. Lo vede solo colui al quale egli si rivela. E si rivela soltanto a colui che può essere inviato. Non si rivela alla curiosità, ma all’amore».

http://santosepolcro.custodia.org

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